-di Francesco Schillirò–
Ritengo non ci sia miglior inizio per questo articolo che riportare una frase di Gianni Clerici ,grande tennista e giornalista ,sugli slam che si effettuavano sull’erba:”In quegli anni la racchetta non era come oggi uno strumento che incanala la potenza dei colpi,ma un mezzo che permetteva ai tennisti dell’epoca di esprimere tutta la loro arte”.
Per noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere in parte, quei periodi del tennis ,rimangono indelebili nella memoria il back di dritto e rovescio ,il drop shot,il lob,la demi-volée sui campi erbosi.Gli Australasian Championship,nati nel 1905 e proseguiti fino al 1921 (prendevano questo nome perché l’Australia e la Nuova Zelanda gareggiavano nel tennis sotto la stessa bandiera ),sono stati i “progenitori “dell’Australian Championship nel 1927 divenuto nel 1969 Australian Open.La vera internazionalizzazione dell’evento,si ebbe dopo la II guerra mondiale per la possibilità della transvolata aerea che permetteva un rapido spostamento prima consentito solo per mare con circa 45 giorni di navigazione.Il record delle vittorie del torneo australiano,è di Roy Stanley Emerson con le sei vittorie nel singolo (1961,1963,1964,1965,1966,1967) e le tre nel doppio (1962,1966,1969).Questo tennista australiano ancora oggi è il primo nella classifica combinata del grande slam con 12 vittorie nel singolo e 16 nel doppio .Dopo vari cambiamenti ,dal 1972 con la decisione di giocare a Melbourne,si è avuta la stabilizzazione della sede e la tradizione di gioco su campi in erba si è mantenuta fino al 1987.Il primo circolo fu il Kooyong Lawn Tennis Club sostituito nel 1988 dall’impianto del Melbourne Park con superficie in Rebound Ace( 1988-2007),Plexicushion (2008-2019) e Greenset dal 2020.Per dovere di cronaca ,anche se su campi in cemento ,Novak Dokovic ha superato con otto vittorie ( ultima nel 2020) il record di vittorie di Emerson dell’Australian open.Ma la tradizione e le “radici” sono rispettate con la dedica del trofeo singolare maschile a Norman E. Brookes ,tennista australiano che vinse il torneo nel 1911 e che nel 1926 divenne Presidente della neonata federazione australiana e del Singolare femminile a Daphne Akhurst ,tennista australiana vincitrice del torneo ( 1925,1926,1928,1929,1930).Ritornando a Brookes , William Tatem Tilden II detto Bill ,grande tennista americano,nel suo libro del 1920 “The art of lawn tennis” scrisse:”Brookes dovrebbe essere l’ispirazione per tutti i giocatori e gli appassionati di tennis perché ha provato quanto la forza mentale sia predominante sulla materia tennis”.Era l’affermazione di un tennista numero 1 al mondo,vincitore di 19 tornei del grande Slam,che per circa 35 anni ha tenuto la scena da great master.Renè Lacoste di Tilden disse:”non avrebbe potuto essere battuto da un solo giocatore,fu battuto da una squadra”.La citazione di Tilden del 1925 : “ il campo in erba cesserà di esistere.Devo ammetterlo,per quanto mi dispiaccia.Non durerà a lungo,magari 25 anni,prima che il campo in erba diventi una rarità e tutti i tornei si giocheranno sulla terra o su qualche altra sporca superficie” è stata premonitrice di quanto è successo.Ci mancherà l’odore e il colore dell’erba ,il rimbalzo basso,il morbido calpestio.
Le foto, i video, le caricature, i ritratti, presenti su PANATHLON PLANET sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla Segreteria di redazione: segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate, segnalando prontamente il nome del fotografo. Si ringrazia comunque l’autore.