Non vi è ombra di dubbio che la sede del primo festeggiamento debba essere dove ha emesso il primo vagito, ma questo non esime gli altri Club da organizzare i dovuti festeggiamenti forse di Area, nelle sedi di appartenenza ,perché solo così si può fare un lavoro capillare sul territorio. Se posso dire la mia, limiti del corretto , ma da giornalista mi arrogo il diritto ,sarei propenso dopo Venezia ,a proporre dei festeggiamenti aggregando le aree in tre macroaree : Nord,Centro e Sud,utilizzando,per snellire l’organizzazione,come punto di riunione ove possibile ,la Città dove è nato il primo Club.Daremmo un battage comunicativo eccellente sia sulla nostra associazione ,che sui principi che sono alla base del suo stesso essere.Questo sicuramente è un impegno per tutti, ma ,se siamo International,non possiamo ragionare con i paraocchi. Venezia deve essere il punto di partenza dei festeggiamenti ,ha l’imprimatur della nascita, ma fortunatamente i “cervelli sono fuggiti” e questo ci ha consentito “lento pede” di allargarci prima a livello Nazionale e successivamente Internazionale. L’occasione può essere utile, Covid permettendo, per dare una sferzata energetica ai nostri soci che con queste limitazioni ,che ormai durano da 12 mesi,si stanno “intorpidendo “ .Hanno pieno diritto di festeggiare l’associazione a cui appartengono, senza intraprendere lunghi viaggi.Il nostro movimento, come ho sempre sostenuto, può crescere se ha una base solida e coesa. Ognuno di noi è un granello, che agglomerandosi ,può diventare una “roccia” e ricordando una frase di Paul Harris, il fondatore del Rotary che partendo da Chicago si è diffuso in tutto il mondo “l’unico modo per manifestare l’amore ai soci è il servizio a loro dedicato”. Ricordiamoci il nostro passato, il nostro DNA i solidi principi che hanno fatto grande il nostro padre e prendiamo esempio da questa frase di Paul Harris:- all’epoca della lotta tra i pessimisti che dichiaravano “è impossibile da realizzare “ e quelli. che replicavano “è fattibile”, l’ottimismo, per quanto io ne sia a conoscenza, ha sempre avuto la meglio. Propositi ambiziosi e nobili hanno sempre avuto l’ultima parola
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