

-di Marcello Tornatore–
Come nasce il prototipo da corsa

La passione per le auto da corsa per Michele Tornatore inizia sin dal 1932, quando insieme ad un suo amico, Angelo Sciandra, partecipa alla Targa Florio con una Fiat 509.
Gestendo una autofficina di riparazione, questa sua passione cresce a tal punto che decide di costruire una vettura da corsa.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1939, per la sua attività di autoriparazione, gli viene affidata la manutenzione delle macchine dell’Esercito Italiano; dopo la fine degli eventi bellici, il Ministero della Difesa stipula una convenzione con Michele Tornatore per l’allestimento di dieci autocarri, concedendogli, come controparte alcune vetture militari da potere immatricolare per uso civile. Tra queste vetture trova una Fiat 1500, modello Torpedo, che veniva usata dai comandanti dell’esercito.
Non avendo nessun riferimento su come si potesse costruire una macchina da corsa del periodo (è l’anno 1945), si affida al suo estro per realizzare il suo sogno, ed insieme ai suoi collaboratori, inizia la realizzazione del suo progetto. Per prima cosa revisionando il motore, riduce la cilindrata a 1100 cc, rende il più possibile leggero il peso dell’auto telaio. Affida la realizzazione della carrozzeria ad un buon lattoniere, avendogli consegnato una sagoma riproducente la linea della vettura.

Al termine della realizzazione (nell'anno 1947), arriva il debutto nel 1948 con la partecipazione all’VIII Giro di Sicilia, una gara durissima di oltre 1000 km, giorno dopo giorno, percorrendo il periplo dell’isola. Ottenne il record di classe sulla tappa Gela-Ragusa, ma si ritirò nei pressi di Siracusa. Da evidenziare che nella classe 1100, nella stessa gara, partecipavano piloti del calibro di Piero Taruffi, Bernabei, La Motta, Pucci, Cornacchia, tutti su Cisitalia. Nello stesso anno partecipa alla Pirato -Enna. Nel 1949 partecipa alla Monte Pellegrino, alla Porto Empedocle - Agrigento, alla Coppa Nissena. La sua attività continua anche negli anni successivi, infatti nel 1950 partecipa alla I Coppa d’Oro sul Circuito di Siracusa, al II Premio Pergusa, al Giro di Sicilia ed alla Catania - Etna. Le sue partecipazioni erano sempre da apprezzare poiché gareggiava con un mezzo tecnicamente inferiore agli altri concorrenti con vetture più competitive (Cisitalia, Ermini, Stanguellini).


Nel 1951 partecipa al III Premio Pergusa, alla Porto- Empedocle-Agrigento ed alla Catania-Etna. Nel 1952, tra le altre corse alla quali partecipò, prende parte alla gara sul circuito di Reggio Calabria, gara atipica in quanto il regolamento prevedeva la partenza ad handicap: partivano per prime le vetture che avevano impiegato in prova tempi superiori; tale aspetto gli ha consentito di classificarsi 50 assoluto, dietro a vetture più competitive. II 1953 è un anno buono per Michele Tornatore; infatti, conservata la sua Fiat 1100 sport, per la prima volta nella sua attività può disporre di vetture più competitive e performanti. Partecipa con una Lancia Aurelia. B/22 al Giro Sicilia, facendo da copilota a Carlo Bartoccelli. Una altra occasione gli si presenta al Premio Pergusa (Cravatta di Enna) dividendosi una Abarth 1100 con Gaetano Pace. L'attività agonistica continua ancora per altri due anni, per poi dedicarsi alla organizzazione della Coppa Nissena come componente della Commissione Sportiva dell'ACI di Caltanissetta.

Tra le altre iniziative di Michele Tornatore, nell’ambito dell’automobilismo sportivo, la costituzione della Scuderia Automobilistica Nissena, che insieme alla Scuderia Etna di Catania, alla Pegaso di Palermo ed alla Scuderia Aretusa di Siracusa, rappresentavano lo sport dell’automobilismo siciliano in quegli anni.
Al suo decesso, nel 1978, l’Automobile Club Caltanissetta gli ha intitolato la cronoscalata “Coppa Nissena” (oggi tra le più antiche in Italia e valida per il Campionato Italiano Velocità Montagna) con il “Trofeo Michele Tornatore” in segno di riconoscimento per la sua attività nell’automobilismo sportivo .
La sua vettura è stata negli anni conservata e curata con amore dai suoi figli e dai suoi nipoti, ed oggi è ancora perfettamente funzionante e continua a calcare le strade della Sicilia in alcune competizioni di regolarità per auto storiche ed è iscritta al Registro storico della FIAT con il nome FIAT Tornatore.

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