“RUOTE D’ORO”
di Roberto Gerosa
Come descritto in precedenti articoli, gli anni 50’/60’ furono gli anni dove nacquero e si confermarono diversi elaboratori di motori e designer di carrozzerie. In quell’ epoca le carrozzerie delle auto sportive erano prevalentemente in alluminio ma, quella di cui parleremo oggi, disegnata dal nostro Michelotti (lo stesso della Alpine A110) era in lamiera. Il telaio e il motore erano della FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino) come spesso avveniva in quell’ epoca. Questa vettura fu costruita dalla O.S.I. (Officine Stampaggi Industriali) fondata a Torino nel 1960 dall’ ing. Luigi Segre (1919/1963) ex presidente della Ghia di Torino, dove operavano i designer e carrozzieri più in voga a quell’ epoca, da un accordo tra la Società Ghia e la Società Fergat che era un’azienda specializzata nella lavorazione della lamiera in ferro. Inizialmente con questa sinergia la O.S.I. produsse la Fiat 2300S, la spider 950 Innocenti e i due modelli Fiat 1300 e 1500 con carrozzeria tipo Station Wagon. Nei primi anni 60’ l’ing. Segre venne sottoposto ad un intervento chirurgico purtroppo finito con la Sua morte e con la conseguenza che l’accordo Ghia / O.S.I. si interruppe, lasciando quest’ ultima senza un Centro Stile. La O.S.I. allora, chiese e ottenne temporaneamente, la collaborazione del designer Giovanni Michelotti e così le prime vetture disegnate dal Centro Stile della O.S.I. e commercializzate con il proprio marchio, furono lo spyder ed il coupè 1200S. Da alcuni documenti, sembra che di questo ultimo modello ne furono costruiti solo una settantina. Il motore era installato anteriormente mentre la trazione era posteriore e l’auto raggiungeva una velocità di 140 km/h. Tutto questo terminerà nel 1967 quando la Società O.S.I., dopo aver costruito anche altre vetture compresi i due prototipi Bisiluro e Scarabeo, chiuderà definitivamente i battenti.
Negli anni, grazie anche alla mia professione, tra conoscenze dirette e indirette ho avuto modo di “cavalcare” diverse auto storiche con gioie e dolori ma, anche, con grosse soddisfazioni che oltre a quelle sportive mi hanno permesso di consolidare ottimi investimenti. Come in altri hobbies, ci si documenta, si acquista un pezzo, si usa, si vende o si scambia e così, nel mio caso, sono trascorsi quasi quarant’ anni in questo coinvolgente settore
Negli anni 90’ ho avuto anche una OSI coupé 1200S, targata VR, di cilindrata 1221cc, con una potenza motore di 60CV e di colore oro/bronzo che acquistai da un signore anziano che non la usava da diverso tempo e che la teneva gelosamente coperta nel suo garage. Oggi, oltre agli acquisti tramite le Concessionarie o direttamente da privati, c’è sempre da sperare nella possibilità di trovare qualche auto e moto storica in qualche garage ma, sempre più difficile e spesso, sono rovinosamente in balia del tempo, divenendo sconveniente il restauro in quanto i costi non sono sempre prevedibili. Negli anni ho visto più volte iniziare un restauro e poi non terminato perché a differenza di una vettura nuova, nei restauri delle storiche o hai una conoscenza specifica del mezzo oppure il “rischio” di spendere più del suo valore commerciale esiste. Il colore di questa sopra citata vettura, non era quello di origine così la feci smontare interamente, sabbiare e riverniciare con il suo corrispondente colore rosso sperando di non trovare sorprese nella carrozzeria tipo “rappezzi”. A proposito di questo mio caso, ancora oggi può capitare di acquistare una vettura il cui colore non risulta poi essere quello di origine perché, per sfizio o per coprire qualche pecca nella carrozzeria, il proprietario di un’auto storica la faccia riverniciare ma. . .attenzione! Per avere il documento di originalità rilasciato dagli Enti preposti che avviene normalmente tramite apposite sessioni di certificazione, deve avere, oltre al resto, il colore di origine o un colore che veniva usato in quella stessa epoca.
Facciamo un esempio: una vettura OSI 1200S nel 1964 veniva verniciata dalla fabbrica con i colori bianco, rosso e nero. Se Voi ne acquistaste una e, per Vostri motivi, voleste riverniciarla di giallo, questo sarebbe possibile solo se nel 1964 o negli anni successivi fosse stato usato dalla Società fabbricante anche il giallo. Ci sarebbe ancora molto altro da dire sui componenti dei colori, sulla stesura dello stesso e quant’altro ma, non desidero tediarvi con particolari tecnici. Tornando alla vettura, dopo averla fatta restaurare ed essermi attivato per ottenere il documento di originalità di cui sopra, beneficiando così delle agevolazioni fiscali/assicurative, la utilizzai per partecipare ad alcune manifestazioni dove fui più volte premiato per il tipo di restauro e per il modello originale dell’auto. Successivamente per un certo periodo la utilizzò mio figlio Filippo che assieme all’amico Giulio nativo di Asolo (TV), storica località dove è possibile visitarne il Duomo e la chiesa di Santa Caterina costruita nel 1346 il cui tempio è decorato internamente da affreschi, partecipò e vinse il primo premio, nella rievocazione storica della “Salita delle Torricelle” del 1995, una gara di regolarità in salita con diversi insidiosi tornati.
Nel “Panathlon Planet” troverete notizie di sport, di cultura e di fair play, colonne portanti del Panathlon International che, nato in Italia (Venezia) nel giugno del 1952 è divenuto poi un Movimento Internazionale nel 1960. Riconosciuto dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico), è in relazioni sistematiche con l’Unione Europea (EWoS), fa parte del CIFP (Comitato Internazionale Fair Play) e dispone di Clubs Service dislocati in Italia e in oltre 24 Nazioni rappresentanti 4 Continenti.
Ringrazio tutti i lettori/lettrici e, per i commenti sempre apprezzati, Gianni, Roberto, Salvatore, Alessio, Oliver, Giacomo e Angelo.
Varie: Salvo restrizioni, si svolgerà a Madonna di Campiglio dal 14 al 17 di questo mese, la competizione di regolarità per auto storiche “Winter Marathon”.
7 Comments
Adriano
La O.S.I. Bisiluro…. mamma mia che bei ricordi…
Ero bambino e ricordo anche di aver avuto un modellino di quell’Auto… poi ricordo che avrei voluto vederla per strada… o vedere quel dedign innovativo prendere piede anche nei progetti di altre case automobilistiche… resta comunque un esercizio di stile che mi ha dato molte emozioni, quanto l’articolo di Roberto che l’ha rievocato.
Grazie
Gianni
Vettura che non conoscevo e inoltre ho compreso che prima di avventurarsi a restaurare una vettura meglio parlarne con persone più ferrate n questo settore. Un grazie a Roberto Gerosa
Luca+Veloso
Complimenti per le indicazioni tecniche, se mai volessi avventurarmi in questo mondo ho capito che dovrei rivolgermi a un professionista di fiducia perché sarebbe facile farsi… fregare… Quindi doppiamente complimenti per averci messo in guardia
Alessio
Bellissimo articolo, sempre pieno di particolari e soprattutto ben documentati. Complimenti
Nicola
Complimenti Roberto. Sempre un vero piacere leggere i tuoi articoli. Sempre così completi ed esaurienti.
Soprattutto anche per chi non conosce questo mondo ma che ne resta affascinato. Nicola.
Giorgio BIOLO
Questo articolo mi ha piacevolmente riportato indietro nel tempo quando ebbi modo di vedere per la prima volta l’auto menzionata.di cui però, non conoscevo la storia di quel Marchio.
Grazie Roberto.
Giorgio
GIACOMO
l’avevo solo vista passare, e mi incuriosiva con questo articolo mi sono tolto un po’ di curiosità
Grazie Roberto