-Di Adriana Balzarini–
Numerosi furono gli atleti finiti nei campi di concentramento, 60mila secondo Ya Vashem, autore della ricerca sugli atleti. Atleti che vivevano in Europa e che gareggiavano nel Paese in cui vivevano ma ebrei e quindi soggetti da sterminare secondo i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Un orrore che non dobbiamo mai dimenticare!
Alcuni di loro furono campioni del mondo nella loro disciplina, campioni olimpici o medaglie olimpiche e fra queste oggi voglio ricordare le campionesse olimpiche di ginnastica dell’Olanda del 1928. Furono le vincitrici delle prove di ginnastica dei Giochi Olimpici di Amsterdam nel 1928, Giochi nei quali le nostre atlete si classificarono seconde e vinsero la prima medaglia olimpica, l’argento, per l’Italia. La squadra olandese, come tutte le squadre al concorso, era formata da 12 atlete, un allenatore e un tecnico. I due uomini con cinque atlete di quella squadra erano ebrei e quindi vittime innocenti che caddero nelle mani dei tedeschi nazisti durante la Guerra per essere deportati nei “campi di concentramento”. Per molto tempo il destino di queste atlete rimase sconosciuto. Si era a conoscenza solo della fine dell’allenatore Kleerekoper che fu deportato il 2 luglio del 1943 a Soribor ma per oltre mezzo secolo non si seppe più niente di queste atlete nonostante da tempo il Comitato olimpico olandese avesse iniziato le ricerche.
Quando le donne quando venivano registrate dai nazisti lo erano con il cognome da sposate e quindi ci sono volute ricerche approfondite perché i registri sportivi delle società sportive e del CIO portavano il loro cognome da nubili. Grazie alle ricerche dell’ing. Fred A.Lobatto si è riuscito a risalire al loro destino. Quattro di esse morirono nei campi di concentramento di Sobibor e di Auschwitz .
Gerrit Kleerekoper, uno degli allenatori, morì assassinato e solo ventinove giorni dopo fece la stessa fine suo figlio. Simons Judikie, una delle cinque atlete morì con il marito e i due figli. La coppia prima di essere arrestata gestiva un orfanatrofio e nonostante avessero potuto salvarsi grazie ad amici non se la sentirono di lasciare i piccoli orfani che stavano accudendo ma purtroppo anch’essi furono deportati con loro nel lagher di Sobibor.
Helena Nordheim fu uccisa nella camera a gas insieme al marito e alla figlia di dieci anni. Anna Polak morì anch’essa con la figlia di sei anni a Sobibor e il marito morì l’anno successivo ad Auschwitz.
Estelle Agsterribe morì ad Auschwitz insiema alla figlia, al figlio e al marito ed infine Elke de Levie fu l’unica sopravvissuta dagli orrori della Shoah vivendo nascosta nel sottosuolo.
Dopo le olandesi desidero ricordare Agnes Keleti*, che da pochi giorni ha compiuto 100 anni diventando la più anziana olimpica vivente: Era un’atleta di Budapest di origini ebraiche. Lei è una sopravvissuta all’Olocausto ma la sua famiglia, dal padre agli zii fu decimata ,insieme ai 550mila ungheresi che furono deportati nei vari campi di sterminio per poi essere fucilati o messi nelle camere a gas. Allo sterminio lei sopravvisse con la madre grazie a dei documenti falsi che amici le procurarono permettendole di vivere facendo le domestiche e poi sposò il ginnasta Istvan Sarkany dal quale divorziò subito finita la guerra. Agnes, atleta di ginnastica, dopo la guerra riprese l’attività sportiva e le sue eccezionali capacità le permisero di partecipare ai Giochi ( Helsinki 1952,Melbourne 1956) diventando una gloria olimpica ungherese vincendo ben 10 medaglie di cui cinque d’oro e un campionato mondiale (Roma 1954).
*Le possibilità di Keleti di fare le Olimpiadi del 1960, e la sua carriera, terminarono dopo aver disertato, in Australia durante giochi del 1956, causa l’intervento sovietico in Ungheria. Successivamente si trasferì in Israele, dove lavorò come allenatrice ed insegnante. Nonostante l’interruzione della guerra, ha vinto 10 titoli nazionali in Ungheria. Avendo però perso quattro edizioni, non si sa quante medaglie avrebbe potuto vincere. Ad oggi è la più longeva campionessa olimpica vivente, dopo la morte di John Russell lo scorso anno. Oggi lei risiede a Herzliya