-di Ludovico Malorgio–
LECCE – Un uomo di ciclismo, che ha macinato migliaia di chilometri, che ha conquistato esaltanti vittorie ed ha conosciuto la sconfitta, che ha spinto sui pedali sotto il sole e con il gelo, che ha sofferto in sella i morsi della fame e della sete, che ama il ciclismo alla follia e vuole renderlo migliore. E’ l’identikit dell’uomo che dovrà guidare la Federazione Ciclistica Italiana e di cui si sente un urgente bisogno. L’uomo con queste caratteristiche é Silvio Martinello, campione olimpionico ad Atlanta 1996 di ciclismo su pista (corsa a punti,ndr), cinque volte ‘iridato’ (inseguimento individuale, corsa a punti e ”americana’, ndr), candidato alla presidenza.
Il 20 febbraio prossimo, nell’Assemblea nazionale convocata all’Hilton di Roma, per il rinnovo delle cariche, se la giocherà con Daniela Isetti, vice presidente vicaria uscente, Coriano Dagnoni e Fabio Perego. La sua candidatura é vista con grande favore dalla base, trattandosi di un uomo, che al ciclismo ha dedicato la sua vita, prima da corridore di grande talento, poi da abile tecnico e da esperto commentatore televisivo. Col suo passato di altissimo livello sportivo Martinello, in effetti, ha le carte in regola per rivitalizzare il ciclismo del XXI secolo, rilanciandone il fascino, che ne ha caratterizzato i tempi eroici.
L’ex campione, però, non si fa illusioni, sa benissimo che può essere l’uomo giusto per il rilancio di questo sport, ma é anche consapevole, che per la sua elezione servirà una svolta epocale, una virata a 360 gradi verso un uomo di ciclismo, superando le vecchie logiche, che hanno portato al vertice i burocrati di piccolo cabotaggio sportivo dopo aver scalato tutte le tappe della carriera federale. L’ultimo é Renato Di Rocco, presidente per ben 16 anni, in federazione a partire dal 1976. Snellire la burocrazia, che vuol dire liberarsi di tanti dirigenti senza storia sportiva alla spalle, è un punto saliente del nuovo candidato alla presidenza. Non sarà un compito facile. << Nei confronti dei campioni c’é diffidenza – ci ha dichiarato l’ex campione olimpionico – l’establishment non lavora per me, ma non sarò la vittima sacrificale. Non punto sulla mia notorietà, sulle mie imprese sportive e le esperienze televisive per recuperare consensi, mi sono mosso tantissimo nei territori per incontrare le società e i Comitati, per proporre le mie idee e creare interesse attorno alla mia candidatura. Me la giocherò, mi impegnerò per snellire la macchina burocratica, puntando soprattutto su uomini che conoscono e amano il ciclismo>>. I punti salienti del suo programma per il rilancio del ciclismo prevedono una attenzione alle categorie giovanili, lo spostamento di risorse interne dall’attività amatoriale, la riduzione dei costi di affiliazione e tesseramento per le società, uno sportello di consulenza a disposizione delle società e delle istituzioni, per dar informazioni utili per la realizzazione di impianti ed attingere alle risorse europee. Ma non solo. Silvio Martinello immagina una federazione più vicina alle società, in grado di sfruttare il momento favorevole che si sta vivendo. <<Finalmente in Italia si sta capendo che la bicicletta ha un grande futuro – ha aggiunto – si sta investendo sulla sostenibilità ambientale, sulle piste ciclabili, per migliorare la qualità della vita specie nelle grandi città. La federazione deve favorire questo processo, fornendo giuste informazioni ed incentivando l’attività giovanile delle società che possono incidere anche sulla sicurezza stradale, incrementando e sostenendo le scuole di ciclismo. Bisognerà entrare nelle scuole con ‘testimonial’ per fare avvicinare i ragazzi al nostro sport, che sta registrando un calo spaventoso di tesserati. Occorrerà dare impulso alle nuove specialità, come la BMX, in grande espansione, cercare di recuperare i velodromi, attraverso un accurato censimento degli impianti esistenti in disuso o in totale abbandono per inadeguatezza, per dare nuovo impulso all’attività su pista che rischia di scomparire. Ritengo necessario creare uno sportello a disposizione delle società, che intendono organizzare corse su strada, che attualmente richiedono adempimenti molto complessi ed ostacoli a volte insormontabili. Spero che questi miei propositi vengano condivisi dai delegati che voteranno a Roma. Sono pronto a fare la mia parte per il bene del ciclismo>>.
Recentemente Silvio Martinello é stato a Lecce, in occasione dei Campionati Italiani di ciclocross e nei tre giorni ( 8-9-10- gennaio, ndr) di gare per l’assegnazione di 26 titoli tricolori ha scoperto una realtà nuova. << Ho potuto verificare di persona che il cuore del ciclismo batte forte in periferia, ho conosciuto dirigenti appassionati, vere eccellenze nell’organizzazione di eventi sportivi, che richiedono competenza, impegno e passione. Ai campionati hanno partecipato circa 700 corridori tesserati per 249 società di tutta Italia, che si sono battuti su un difficile percorso disegnato dall’ex iridato di ciclocross Vito Di Tano, nello splendido parco leccese di Belloluogo. Nonostante la pandemia, che ha tenuto lontano il pubblico, i campionati hanno registrato un grande successo anche per le dirette di Rai Sport. Questa recente esperienza mi ha dato una marcia in più sulla strada che porta alla presidenza federale. Speriamo bene>>. Silvio Martinello, padovano, 58 anni compiuti il 17 gennaio scorso, il 20 febbraio avrà al suo fianco, come vice presidente, Norma Gimondi, figliola del grande Felice. Vogliono scrivere insieme il futuro del ciclismo italiano. C’é da augurarsi che glielo permettano.
Le foto, i video, le caricature, i ritratti, presenti su PANATHLON PLANET sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla Segreteria di redazione: segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate, segnalando prontamente il nome del fotografo. Si ringrazia comunque l’autore.