-di Angelo Spagnuolo–
La testimonianza di Gianni Maddaloni che con il suo Star Judo Club Napoli distoglie centinaia di giovani di Scampia dal rischio di affacciarsi alla droga e di essere inglobati nella criminalità organizzata. La storia di Maria Beatrice Benvenuti, il più giovane arbitro internazionale di rugby al mondo, che con coraggio ha proseguito ad arbitrare una partita nonostante il folle e violentissimo “placcaggio” subito da uno dei giocatori in campo. La generosità dimostrata da Maxime Mbanda, uno dei più forti rugbisti italiani, che ha prestato servizio come volontario sulle ambulanze della Croce Gialla di Parma in piena emergenza Coronavirus.
La lezione di giornalismo e di vita vissuta regalata da Gianni Mura. I racconti di Andrea Lucchetta e Andrea Zorzi che hanno rivissuto l’epopea e i grandi trionfi della Nazionale di volley italiana più vincente di sempre. L’amore per la montagna e la natura esposto da Daniele Nardi, l’alpinista che ha raggiunto la vetta di cinque Ottomila senza l’ausilio dell’ossigeno prima di trovare la morte durante una scalata. Le narrazioni di grandi campioni dello sport come Giuseppe Bergomi, Antonio Cabrini, Angelo Peruzzi, Ivan Ramiro Cordoba, Ciccio Graziani, Filippo Magnini, Bogdan Tanjevic, Gianmarco Tamberi, l’indimenticato Michele Scarponi.
Questi sono solo alcuni esempi dei tanti sportivi e giornalisti protagonisti con le loro vicende e le loro storie di OVERTIME FESTIVAL, il Festival Nazionale del Racconto, dell’Etica e del Giornalismo Sportivo, organizzato da Pindaro Eventi, associazione fondata da un gruppo di giovani amanti dello sport. Primo festival in Italia a parlare di etica e cultura sportiva, la manifestazione, nata nel 2011 a Pesaro e ospitata dal 2012 nel centro storico di Macerata, lega il mondo dello sport e della sua pratica a tante arti e discipline. Creando chiavi di lettura differenti. Grazie a incontri, proiezioni, esposizioni ed eventi dedicati a letteratura, cinema, fotografia, fumetto, arte, alimentazione, con l’attenzione sempre focalizzata sul mondo dello sport. Con l’obiettivo ambizioso di far comprendere che sport e cultura non sono mondi distanti e incomunicabili, ma assolutamente complementari. Perché lo sport stesso è cultura.
Nel contesto di Overtime grande attenzione viene riservata al sociale, presentando e raccontando quelle storie non sempre seguite e approfondite con la giusta attenzione dai media nazionali. Storie che però ben rappresentano l’etica e lo spirito sportivo. Storie di vincitori ma anche di sconfitti che hanno onorato lo sport dedicandogli tutto l’impegno e il sudore possibili. Sono state affrontate tematiche socialmente rilevanti come la lotta alla droga, sport e legalità, lo sport paralimpico (anche quando era un tema meno sviluppato di oggi), la lotta al razzismo (problematica che gli epiteti del quarto uomo della partita PSG-Basaksehir dimostrano lungi dall’essere stata ancora risolta), la sana e corretta alimentazione, la complessa guerra al doping. Il tutto con ospiti di grande richiamo, non solo per il pubblico di settore, ma anche per le folle generaliste. Overtime è un connubio tra momenti di show, riflessione, intrattenimento e approfondimento culturale. Con la partecipazione di molti fruitori giovani e studenti universitari.
Consolidata tradizione del Festival è quella di ospitare autori e libri vincitori del Premio Bancarella Sport, nell’ambito del quale il Panathlon ha il ruolo di giurato tra i giurati, con un panathleta nella Commissione di scelta delegata alla selezione dei sei finalisti e trenta soci, in rappresentanza di altrettanti club, a far parte della Grande Giuria. Tra le opere vincitrici presentate a Macerata “L’uragano nero. Jonah Lomu, vita morte e mete di un All Black” (66thand2nd) di Marco Pastonesi e “La Partita. Il romanzo di Italia-Brasile” (Strade Blu – Mondadori) di Piero Trellini, in cui si celebrano anche i gol, le gesta e la straordinaria forza di volontà di un campione che ci ha appena lasciati, Paolo Rossi.
Da sottolineare è l’importanza che il Festival ha rivestito come simbolo di resilienza in un territorio, quello maceratese e marchigiano, devastato e gravemente ferito dai terremoti di agosto 2016, ottobre 2016 e gennaio 2017. L’ennesima dimostrazione che lo sport, il suo racconto e la diffusione della cultura sportiva possono essere un’ottima occasione di rilancio, in attesa di poter rendere nuovamente accessibili musei, chiese, beni architettonici e strutture sportive (come il Palazzo del Ghiaccio di Ussita, struttura all’avanguardia che speriamo possa presto tornare a essere fruibile e a ospitare atleti da tutta Italia).
Nonostante l’emergenza coronavirus, nel 2020 Overtime Festival è riuscita a raddoppiare i suoi appuntamenti. Oltre alla tradizionale tappa di ottobre a Macerata, dal 17 al 19 gennaio 2020, a Milano, presso la Palazzina dei Bagni Misteriosi, si è tenuta l’edizione winter, la prima tappa di un percorso di eventi legati alla cultura sportiva in avvicinamento alle prossime Olimpiadi del 2026 di Milano-Cortina. Neve, discipline sportive invernali, storie di sport, attualità e giornalismo. Questo il fil rouge che ha unito tutti gli appuntamenti della manifestazione, a cui è intervenuto anche il Presidente del Distretto Italia Giorgio Costa.