-STORIA DI NATALE 2020–
di Massimo Rosa
Chi almeno una volta nella vita non ha sognato di essere una star cinematografica americana e di vivere nel paradiso di Beverly Hills, in una di quelle ville faraoniche ombreggiate da palme di alto fusto attorniato da un nugolo di splendide starlette. Chi non l’ha fatto, alzi la mano. Non di meno si è sognato di arrivare a bordo di una chilometrica limousine in Rodeo Drive, la famosa strada del Luxury Shopping, quella dove tutte le griffe della moda e dell’oggettistica planetaria sono presenti, mostrando le loro eccellenze in vetrine dal sapore di set cinematografici. Non potrebbe essere diversamente, visto che siamo a due passi dagli “Studios” di Hollywood.
E’ proprio nella location di Rodeo Drive che ambientiamo la nostra storia di Natale.
Eccola!
Sono i giorni che precedono il Natale. Tra le molte signore ingioiellate vestite all’ultima moda, e le tante starlette in cerca di paparazzi che ne immortalino le procaci fattezze fisiche, vi è anche un’anziana e dimessa signora che si aggira con lo sguardo un po’ smarrito ma anche incuriosito dalle tante belle cose esposte. I suoi occhi sono abbagliati da un mondo rutilante di colori mentre la musica natalizia, quasi una colonna sonora di un film, l’accompagna. Un mondo del bello ma dell’effimero al contempo. Un mondo che inconsapevolmente di lì a qualche momento lei stessa sfiderà. Infatti accade che la nostra Mary, così la chiameremo, entri in uno di questi inavvicinabili negozi. E Una volta all’interno inizia a curiosare tra i bei vestiti esposti. Lo farà per una decina di minuti sintantoché una commessa, che chiameremo Jessica, non l’adocchia temendo che Mary sia una ladruncola.
Comunque armandosi di coraggio, e con fare gentile chiede “May I help you, Madam?” (Posso aiutarla, signora?). “Oh, si. Vorrei comprare un vestito”. La ragazza colpita dalla dolcezza della nostra protagonista, sta al gioco informandosi per quale occasione sarebbe stato il vestito. “E’ per il matrimonio di mia nipote”, risponde. A questo punto, colpita dalla dolcezza di Mary, inizia a mostrarle alcuni capi, evidentemente inaccessibili per le sue tasche. La nostra protagonista è sempre più colpita dalle proposte dell’affabile Jessica. Ma quanto potrà durare il gioco? Così per mettere fine e togliersi dall’impaccio l’accompagna dalla sussiegosa manager del negozio, che differentemente da lei è una donna di poco sentimento. Capendo così l’imbarazzo della giovane dipendente chiede: “How much money do you have to spend?” Seventy Dollars, le risponde (Quanto ha da spendere? 70 dollari, le risponde). La scena non passa però inosservata. Infatti, una splendida ragazza, che sta provando un abito da sposa, una di quelle che spesso si vedono sulla spiaggia di Venice, la spiaggia di LA, là dove spesso nascono le mode di sport estremi e le tendenze giovanili destinate al successo. Alla ragazza, che chiameremo Marilyn, all’ascolto della motivazione della cara signora vengono i lucciconi agli occhi. Così prima che la manager del negozio la disilluda bruscamente dice sottovoce “Il vestito glielo regalo io, perché ho sempre sognato che mia nonna, che non c’è più, mi accompagnasse all’altare”.
Mary così poté andare al matrimonio della nipote con il vestito nuovo. Non solo, andò anche a quello di Marilyn, accompagnandola all’altare.
Buon Natale.