-Di Francesco Schillirò–
In un logorroico ma fattivo scambio di idee con il nostro direttore Massimo ,tra tutti i se e i ma che ci siamo scambiati sull’andamento della nostra società, della “ mediocritas non più aurea”, dell’inaridimento del pensiero dovuto in buona sostanza a questo periodo che stiamo passando, della futilità delle discussioni che quotidianamente sentiamo e leggiamo su come passare le feste essendo quasi ,mi sia consentito il termine,offensivi verso chi ha sofferto e soffre a causa di questa pandemia, ho raccontato che ,come accompagnatore di mia moglie presidente del Club Inner Wheel Napoli Ovest, avevo assistito ad un loro momento di service. Massimo che subito coglie l’attimo fuggente per farmi lavorare, mi dice “scrivimi su questo un racconto di Natale”. Ad un ordine così perentorio, essendo anche per mia natura collaborativo con tutti, non potevo sicuramente nemmeno accennare un diniego.
Andiamo ai fatti.
Il 10 dicembre , dopo la mattinata di lavoro in ospedale ,con tutte le tensioni che noi medici viviamo oggi nell’entrare nelle strutture sanitarie a prestare la nostra opera ,infatti queste giornate lavorative le paragono alla “roulette russa” ben nota,finalmente convinto che avevo riposto le “armi” e potevo rilassarmi ,tornato a casa, ho l’impatto con un ordine perentorio “ mi devi accompagnare alla Scuola orafa “.
A questo punto, svestiti i panni di medico , nel chiedere chiarimenti in merito “alla presidente”,dalle prime risposte ,è subito emersa in me la curiosità del giornalista. L’atto di service che il Club stava facendo, era meritorio di tutto rispetto e per chi, come me è intriso nei Club service sia come Panathleta che come rotariano, non poteva passare in secondo piano rispetto ad un “egoistico riposo pomeridiano”. È scattata la molla del “piccolo contributo personale’ ad una azione verso un componente del “villaggio globale”.
Il tutto è nato dal dannato COVID che ha fatto perdere il lavoro ad una volenterosa ragazza di questi nostri tempi, con famiglia disgregata, che per mantenersi agli studi presso la scuola orafa “La Bulla”, sita nel suggestivo “borgo orefici” della città di Partenope prestava la sua opera in un ristorante. La crisi scaturita da questa pandemia, ha fatto chiudere i battenti al locale. Conseguenza di ciò è stata l’interruzione da parte della ragazza degli studi che con sacrificio e passione aveva intrapreso. Fortunatamente il Club Inner Wheel Napoli Ovest ne è venuto a conoscenza napoletana, ha deciso di dare una borsa di studio alla ragazza per farle completare gli studi e nel contempo sorteggiare una stupenda “Natività “in streaming con coinvolgimento di tutte le socie.
Ho avuto modo di conoscere la ragazza e di vedere nei suoi occhi, che come sappiamo sono la porta del nostro Io,una gioia che riusciva a “ coprire” il velo di tristezza quando mi ha raccontato qualche spot della sua vita. Dante Alighieri nella Vita Nova così scrisse:”Ne li occhi porta la mia donna Amore, per che si fa gentil ciò ch’ella mira”.
Concludo, nel rammentare che il nostro movimento Panathletico ha origini Rotariane, con quanto detto sul Natale da Paul Harris fondatore del Rotary:” il Natale è il giorno in cui gli uomini mettono in pratica i migliori precetti che hanno imparato, i migliori che conoscono e i migliori di quelli che si sforzano di conoscere. Il donare prende il posto del guadagnare. Se il futuro del Rotary sarà positivo come il suo passato, se il Rotary rimarrà fedele ai suoi ideali, ogni giorno sarà Natale”.
Auguri a tutti noi di buon Natale e di buon lavoro per il nostro movimento Panathletico.