Il ricordo emozionato dell’ex arbitro Liberato Esposito della elezione di Tullio Lanese
Di Giuseppe Balzano
Il Cav. Uff. Liberato Esposito, Presidente del Panathlon International Distretto Italia Club ” Costiera Sorrentina & Vesuvio “, ex arbitro di serie A e una militanza AIA di 56 anni di cui molti anche come dirigente, visibilmente commosso, ha voluto ricordare l’importanza della data dell’11 novembre del 2000, giorno in cui l’Associazione Italiana Arbitri riacquisto’ quella autonomia persa nel 60′ ossia, due anni dopo aver eletto autonomamente presidente, l’ex arbitro Generoso Dattilo.
L’11 Novembre 2000 dunque, l’Assemblea Generale dell’AIA, riunita in Roma, eleggeva presidente l’ ex l’Arbitro Internazionale Tullio Lanese di Messina. ( 346 presenti sui 352 aventi diritto di voto con il 98.29%. ) un vero plebiscito!!!!
Con Lui venivano eletti anche sei Membri del Comitato Nazionale per le tre macro Regioni : Per il nord, Pietro Biasizzo Di Torino e Alberto Curti di Milano, rispettivamente con voti 83 e 65 pari al 41.6% e al 32%; Per il Centro, Vincenzo Fiorenza di Siena e Cesare Sagrestani di Roma, rispettivamente con voti 74 e 61 pari al 34% e al 29% ;
Per il sud, Bruno di Cola di Avezzano e Liberato Esposito di Torre del Greco , rispettivamente con voti 93 e 85 pari al 46% e 43% .
Finalmente, dopo 42 anni di nomine piovute dall’alto a partire dalla nascita dell ‘ Associazione Italiana Arbitri, 27 Agosto 1911, fino all’elezione di Generoso Dattilo ( unico Presidente eletto dagli associati nel 1958 ), Tullio Lanese assurge alla presidenza dell’AIA come simbolo della ritrovata autonomia. Facendo un passo indietro, bisogna dire che l’elezione di Dattilo diede solo l’illusione di una conquistata autonomia, infatti dopo solo due anni il Commissario straordinario della F.I.G.C. Bruno Zauli modificò profondamente l’apparato e le strutture dell’ A.I.A. lasciando ai Dirigenti centrali solo la facoltà di proporre le nomine, togliendo ad essi ogni libertà e autonomia. L’A.I.A. fu perfino privata della sua denominazione per essere assoggettata come Settore di servizio alla F.I.G.C.
Successivamente Umberto Agnelli, essendo stato eletto alla Presidenza della Federazione ( 1959 ), rincaro’ la dose. Il neo presidente ritenne una grave anomalia che, al di fuori della FIGC esistessero enti di servizio di fondamentale importanza come l’ Associazione Italiana Arbitri; sicchè, senza perdere tempo, attaccò la roccaforte dell’A.I.A. suggerendo al Consiglio Federale del 19/10/1959 l’ istituzione di un settore Arbitrale al quale sarebbero state demandate funzioni di natura tecnica e disciplinare alle strette dipendenze del Consiglio Federale.
Dopo più di quaranta anni, l’avvocato Luciano Nizzola, presidente FIGC ritenne, finalmente, giusto abbandonare la politica delle nomine federali a capo della gestione della AIA, restituendo agli arbitri l’agognata autonomia e con essa la possibilità di eleggere il proprio presidente. Alla proclamazione, la commozione di Tullio Lanese e dei neo eletti del Comitato Nazionale fu evidentissima come quella del “past president” Sergio Gonnella che dichiaro:” Sarò sempre nei vostri cuori e voi sempre nel mio “ .
Chiamato in causa dal neo Presidente Lanese, prese la parola Giulio Campanati che, a sua volta dichiaro’: “ Quella di oggi è stata una prova epocale della nostra Associazione, della nostra forza e della nostra unità, la Federazione deve contare su di noi, ma ci deve anche ascoltare per quello che valiamo, come la componente più leale e importante del giuoco del calcio “ .
Fuori, il sole è ancora alto su Roma, ma per l’ Associazione Italiana Arbitri è già domani.
VIVA L’ASSOCIAZIONE ITALIANA ARBITRI.