–PANATHLON SUPERBOWL-
VOLEVA DIRE SPORT IN AMICIZIA E DIVERTIMENTO
Si era un must, e lo era divenuto grazie alla location dell’Isola di Albarella, là dove la natura incontra lo sport, ma grazie soprattutto al Gruppo Marcegaglia che ogni anno ospitava una sessantina di persone tra atleti, organizzatori ed accompagnatori. Erano tre giorni di divertimento irripetibili per i giovani e le giovani tenniste: vitto e alloggio gratuito, impianti a loro disposizione, per non parlare dei 17 campi in terra rossa.
Inoltre ognuno era dotato di bicicletta (il traffico era praticamente inesistente, essendo limitato unicamente per entrare ed uscire dall’Isola a 30 Km/H). Il Torneo conobbe diversi momenti sempre in crescendo. Si passò, infatti, dalla prima edizione provinciale veronese alla successiva regionale veneta. Da quella veneta il passo fu breve arrivando così al Triveneto. Non contenti, negli ultimi due anni di vita, il Panathlon Superbowl divenne nazionale: 13 regioni al primo anno e 17 al secondo. La prima finale si disputò presso lo Sporting Club Vejo di Roma, mentre la seconda a Venezia ospiti del Tennis Club Venezia, in occasione del 60° Anniversario della nascita del Panathlon, era infatti il 2011. Poi il Diavolo ci mise la coda…e tutto finì.
I registi furono tre presidenti: chi scrive, cioè Massimo Rosa (Panathlon Verona 1954); Flavio Zampieri (Panathlon Adria) ed Andrea Pittana (Panathlon Bassano). MR