-VideoIncontriamoci al Panathlon–
di Giorgio Ambrogi
Quella di venerdì 30 ottobre doveva essere una serata di festa dal titolo “Inter e Milan, fra ricordi memorabili e grandi prospettive” con la presenza di due ex campioni dei club milanesi come Fulvio Collovati e Ivan Ramiro Cordoba. A rendere impossibile il programma ci ha pensato il COVID-19 che, però, non ha fermato la voglia dei Panathleti milanesi di ritrovarsi. Il presidente del Panathlon Club di Milano, Filippo Grassia, ha organizzato infatti un incontro online con il Presidente del Distretto Italia, Giorgio Costa, il Governatore dell’Area 2 Nord, Attilio Belloli, e il past president del Club Milano, Marco Contardi, per parlare del futuro del Panathlon e dello sport penalizzato dal COVID-19.
Dopo aver fatto gli onori di casa, il presidente Grassia ha dato la parola al presidente Costa che è stato eletto per un secondo mandato a livello nazionale lo scorso 3 ottobre. “È stata una conferma che mi ha emozionato molto, ha esordito. Soprattutto perché è avvenuta nella casa dello sport italiano, il Salone d’Onore del CONI a Roma”. Giorgio Costa ha poi parlato del gruppo con cui si troverà a collaborare e degli obiettivi che si pone il Consiglio Direttivo. “Abbiamo allargato una squadra già forte. All’ossatura di base abbiamo aggiunto tre nuovi consiglieri, vale a dire Adriana Balzarini, Antonio Laganà e Mario Ulian. Nonostante ci si trovi in una situazione difficile, confidiamo in un futuro pieno di tante belle. Quello a cui puntiamo è il coinvolgimento di tutti i club per continuare quanto fatto di buono nei mesi scorsi. Nonostante le tante difficoltà, abbiamo dimostrato di essere un gruppo di grandi persone oltre che di grandi sportivi. Siamo stati sempre sul campo andando incontro alle esigenze di tutti”.
I progetti che il Panathlon si troverà ad affrontare sono molti, alcuni da iniziare e altri da continuare. “Su richiesta del presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, insieme alle altre Benemerite SCAIS, Special Olympics e Veterani dello Sport, partiremo con ‘360 inclusione’. Un progetto che vuole far avvicinare all’attività motoria gli over 65. Questo impegno sottolinea, ancora una volta, il peso dello sport e del Panathlon per la crescita culturale delle persone. Perché lo sport è salute e vita. Naturalmente daremo continuità al Premio Bancarella e alla Route, la biciclettata ecologica che nel 2021 coprirà il percorso Milano-Venezia in occasione dei 70 anni del Panathlon. Abbiamo tempo fino al 12 giugno per realizzare delle manifestazioni in tal senso. Sempre nei limiti consentiti dalla situazione”.
Fondamentale, per il Panathlon è sicuramente la comunicazione delle iniziative e in questo senso Costa ha sottolineato la struttura creata in questi anni. “Vorrei fare un ringraziamento all’amico Massimo Rosa che gestisce la comunicazione del Distretto Italia e che ha completato una squadra di 30 giornalisti che coprono ben 18 rubriche. Un gruppo degno di una redazione di grande quotidiano che non ha smesso di scrivere per tutto il periodo del lockdown e che ha permesso che Planet potesse arrivare a 54.000 contatti”.
Subito dopo, il presidente del Club Milano, Filippo Grassia, ha aperto il dibattito sulla situazione legata al COVID-19 e alle conseguenze che stanno colpendo direttamente o indirettamente lo sport italiano oltre che l’attività del Panathlon. “Stiamo affrontando un periodo drammatico – ha esordito il governatore dell’Area 2 Nord, Attilio Belloli -. Anche per il movimento sportivo di massa al momento è fermo sia per le indicazioni dei vari DCPM sia per la nostra attenzione che deve essere massima. Va sottolineato che anche in questa situazione lo sport ha un compito fondamentale perché insegna a rispettare le regole e questa è una cosa molto importante nella vita quotidiana visto come si muove il virus”.
Lo stop ha sicuramente risvolti negativi, ma può regalare qualche opportunità. “Se da un lato è un bene che ci si fermi per affrontare una causa di forza maggiore – ha proseguito Belloli -, dall’altro c’è il problema del danno che lo stop crea anche al nostro fisico. Di fronte a una Lombardia che, ancora una volta, è la regione più colpita dobbiamo augurarci che dei mini lockdown possano arginare la situazione e consentirci di ripartire con tranquillità. Se, come detto, fermarci in questo momento è doveroso, per chi vive lo sport come noi non è il momento di gettare la spugna. Dobbiamo sfruttare questo tempo per riflettere e sviluppare progetti e nuove idee anche grazie alla guida del Presidente Costa. Dobbiamo riuscire a ricavare qualcosa di positivo da questo momento”.
Un punto di vista importante su questa situazione lo ha espresso anche Marco Contardi, past presidente del Club Milano e attuale presidente dell’A.R.I.S.A. “Il momento è molto serio per gli associati dell’Associazione Regionale Imprese dello Sport e delle Arti. Centri sportivi, palestre e piscine in questo periodo sono in grandi difficoltà. Si tratta di un mondo molto frastagliato che non riesce a darsi una voce unica. Per questo abbiamo deciso di far sentire la nostra voce organizzando un flash mob in un posto particolare, il piazzale davanti al Cimitero Monumentale di Milano. Scelto perché siamo a un passo dal baratro”.
Le strutture sportive hanno fatto molto per poter tornare in attività, e “in caso ci fosse un nuovo lockdown non sappiamo quanti riusciranno a sopravvivere. Eppure, dopo le parole di Conte delle scorse settimane, ci siamo adattati alle direttive sul COVID facendo degli investimenti. Ci sono stati i controlli dei NAS che hanno fatto molti complimenti per quanto fatto da tutte le strutture, eppure non è bastato. Va detto – ha proseguito Contardi – che le presenze degli utenti sono state del 50% perché molti sono preoccupati per il messaggio che è arrivato e, per paura, hanno rinunciato a fare attività fisica. Anche i genitori sono restii a mandare i figli a fare sport. Questo sta causando un crollo dei guadagni per cui c’è assolutamente bisogno di contributi veri. Finora c’è stata la volontà di aiutare queste realtà, ma non è stato sufficiente”.
Nel sottolineare l’importanza che lo sport ha per i bambini, Contardi ha anche ricordato la grande speranza di chi si occupa del settore. “Occorre che sia molto chiaro a tutti che queste strutture hanno un peso importante sulle attività dei bambini e questo non va trascurato. Siamo da tempo in attesa del nuovo testo unico dello sport e speriamo che ne tenga il giusto conto”.
Una speranza condivisa anche da Costa che sui bambini ha posto un importante accento. “È fondamentale pensare ai bambini, non possiamo tenerli chiusi a casa. Le palestre e le scuole sono posti assolutamente sicuri, i veri pericoli sono fuori. Lo sport per i più piccoli è molto importante anche perché insegna le regole. Un nuovo stop potrebbe ripercuotersi psicologicamente sui bambini”.
A questo riguardo il presidente Filippo Grassia ha criticato il Governo che, prima di assumere decisioni in ambito sportivo, non prende in considerazione il Coni e le Federazioni quali consulenti naturali. E ancora: “Ci sono contraddizioni innaturali, assurde, paradossali. Ai bambini è vietato fare sport. Eppure si tratta degli stessi bambini che possono recarsi a scuola dove il distanziamento è inferiore a quello che si ha in un campo di calcio, di tennis, di basket, di volley e così via. Al contrario possono giocare a tennis o a paddle tutti coloro che hanno la tessera agonistica. E infatti c’è stata una corsa al tesseramento con grande soddisfazione della federazione. Come se la tessera agonistica fornisse una patente di immunità”.
Il presidente del Distretto Italia, Costa, ha annunciato di voler far sentire in modo chiaro e forte a voce del Panathlon che, a suo parere, deve poter dare un contributo concreto allo sport italiano. “Se tutto viene tenuto a norma è importante che le palestre rimangano aperte ed è mia intenzione scrivere una lettera aperta al Ministro dello sport in tal senso. Va anche sottolineata l’importanza del fatto che il Panathlon riesca ad avere più peso a livello nazionale dal momento che sempre più spesso veniamo chiamati a contribuire a livello locale”. E per poterlo fare deve aumentare la propria potenza di fuoco coinvolgendo sempre di più anche i giovani. “Stiamo lavorando sui Junior club, ne abbiamo 10, e abbiamo affidato a Federico Loda la delega a questo settore. Dobbiamo cercare di creare una proficua collaborazione con i club senior e questo di sicuro allargherà la base di iscritti abbassando contemporaneamente l’età media”.
L’importanza del poter incidere sulla società civile è stata sottolineata anche dall’avvocato Belloli. “Come Panathlon abbiamo 3 interlocutori principali. Le amministrazioni, il CONI con le Federazioni e il mondo sportivo costituito da associazioni e praticanti. Dobbiamo muoverci su questi tre livelli per poter aumentare il nostro peso e la base di partecipazione. Nel programma dell’area Lombardia c’è l’idea che tutti i club possano firmare un protocollo d’intesa con il proprio comune e sarebbe importante se si riuscisse ad avere un panathleta nelle commissioni legate allo sport delle varie istituzioni. Potrebbe dare un contributo molto importante. Secondo un recente studio pubblicato da il Sole24 Ore, infatti, si considerano città culturalmente sportive quelle che sono sede di club del Panathlon. Una cosa normale dal momento che siamo un club service e dobbiamo metterci a disposizione”.
Dopo poco più di un’ora l’incontro, seguito online dai soci di tutta Italia, è terminato con la speranza di potersi al più presto trovare di persona e con l’annuncio del presidente Grassia che l’incontro previsto per il 23 novembre con il presidente del CONI, Giovanni Malagò, sarà rimandato a data da destinarsi.
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