–Di Massimo Rosa–
Il ricordo del passato è una costante nella popolazione inglese. Non c’è evento, infatti, piccolo o grande che sia, noto o meno noto, che non sia ricordato. Il passato, dunque, non viene dimenticato, anzi è base fondamentale della società moderna, una solida società di grandi tradizioni nazionali.
Ed è questo suo modo di essere l’appeal vincente per milioni di persone che la visitano: passato, presente e futuro vivono in un’incantevole simbiosi senza alcuna forzatura, ecco la forza della “Vecchia Inghilterra”.
Dunque la tradizione diviene elemento fondamentale. Ed a questo proposito dal 1896, ogni prima domenica di novembre, si organizza la corsa automobilistica London – Brighton, naturalmente riservata alle Veteran Car (auto a 4 ruote, tricicli costruiti entro il 31 dicembre 1904) per ricordare “The Locomotives on the Highway Act”, cioè il passaggio in legge sulla nuova velocità delle “Light locomotives” (le automobili) che dalle 4 miglia orarie potevano lanciarsi da quel giorno in poi sino alla folle velocità di 14 miglia. Una vera conquista.
Ma non solo questo prevedeva la nuova legge, essa, infatti, aboliva la figura del personaggio che doveva precedere a piedi il veicolo sventolando una bandiera rossa preannunciando così ai pedoni l’imminente pericolo del mezzo che lo avrebbe seguito, tant’è ch’essa è ricordata come “Red Flag Act”.
Per ricordare tale storico evento fu ideata la “Emancipation Run”, una corsa che si snoda da Londra a Brighton partendo da Hyde Park, il cuore verde della capitale di Sua Maestà britannica, che si ripete anno dopo anno sin dal 1896. Quel 14 novembre 1896 il primo storico starter era Lord Winchelsea, membro del Royal Automobile Club, che prima di dare il via ai partecipanti distrusse la vecchia “Red Flag”, a segnare la fine della vecchia tradizione imposta.
A quella prima edizione risposero 33 entusiasti pionieri dell’automobilismo, di questi solo 14 portarono a termine la competizione, gli altri si fermarono prima. Addirittura uno dei concorrenti arrivò a barare pur di essere tra coloro che avevano compiuto l’impresa. Cosa fece ? Aveva molto astutamente caricato la propria auto elettrica sul treno per dimostrare che aveva percorso l’intero tragitto, tra polvere e pozzanghere, sporcò l’auto di fango. Ma il trucco fu scoperto, e allora addio al momento di gloria.
Lo memorabile evento ebbe anche uno sponsor, l’Hotel Metropole, che avendo due alberghi, uno a Londra e l’altro a Brighton, non trovò di meglio che posizionare partenza ed arrivo davanti ai propri due stabili.
Quella prima edizione fu vinta da Léon Bollé a bordo di un 3 hp trycicle, tandem 2-seater a benzina (così è riportato) in 3 ore 44 minuti e 35 secondi alla folle velocità di 22.4 km/h.
Dopo oltre cento anni di storia quasi ininterrotta, lo stop obbligatorio fu causato dalle due guerre, l’Emancipation Run mantiene intatto il proprio fascino, capace ancora di richiamare appassionati da tutto il mondo. E c’è da giurare che, come ogni anno, gli appassionati proprietari delle Locomotive hanno attraversato gli oceani di mezzo mondo per non mancare all’appuntamento di Hyde Park, pronti al rigoroso via delle 6.58, esattamente come quel 1896.
Le foto ed i video presenti su PANATHLON PLANET sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla Segreteria di redazione: segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate