
UNIONE E INDIVIDUALISMO NELLO SPORT
-di Renato Zanovello – Presidente emerito Panathlon Padova–
“L’unione fa la forza” e “Chi fa da sé fa per tre ” sono due assiomi che descrivono realtà fra loro contrapposte, almeno apparentemente. E’ pertanto lecito che uno si chieda quale sia quella giusta oppure se possono coesistere fra loro.
Cerco allora di rispondere a tale quesito basandomi sul tema, a me congeniale ,dello sport, facendo però presente che il discorso potrebbe benissimo estendersi ad altri campi quali quello politico, religioso, sociale e via discorrendo.
Non v’è dubbio che lo sport abbia varie sfaccettature (agonistica, ludica, etica, culturale, sociale, commerciale, …). Tali sfaccettature coinvolgono ovviamente diverse Agenzie educative, Istituzioni pubbliche e private, nazionali e locali, Società sportive a vari livelli, Sponsor, Mass-media,… Ciascun Ente poi cura gli aspetti che gli sono propri, cercando d’interagire con gli altri nel modo il più ottimale possibile, al fine di raggiungere quegli obiettivi individuali e generali che vanno dalla formazione integrale (fisica e spirituale ) del singolo essere umano al raggiungimento dei più prestigiosi risultati in campo internazionale. In concreto, ne deriva il pressante auspicio che a livello nazionale il Governo e il Coni, avvalendosi anche di eventuali competenze esterne, si uniscano nel redigere di concerto le Linee guida di un Piano programmatico nazionale ( Riforma dello sport?) che poi sarà sviluppato dai singoli Organismi a ciò preposti in base al proprio DNA costitutivo. Scendendo poi a livello territoriale vale senz’altro un discorso analogo ove, nel quadro di un preliminare coordinamento generale, ogni Ente interessato poi si occuperà di promuovere quelle attività ed iniziative che gli competono per mandato ufficiale o per prassi localmente consolidata (nel pieno rispetto dei singoli ruoli) con il massimo impegno, quel facendosi per tre, che e’ un numero perfetto. A mo’ d’esempio, il Panathlon si occupa, nelle forme più opportune, dell’aspetto etico-culturale dello sport, secondo il mandato ufficiale conferitogli dal CIO, com’è avvenuto, tanto per citare un caso, per la “Carta etica dello sport “, varata recentemente dalla Regione Veneto.
Certamente la cosa più difficile è unire le forze, ma ricordiamo che “mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, riuscire poi a lavorare insieme è un successo” (H. Ford). Da tutto ciò si evince allora che i due assiomi iniziali non sono antitetici, ma possono ben integrarsi a vicenda.
Come Volevasi Dimostrare, matematicamente .