-di Enrico Canino–
Scusate il ritardo. Copio a piene mani lo slogan di Rossi alla vittoria dell’ottavo titolo mondiale per chiedere perdono ai miei lettori per questa assenza ahimè forzata.
Ma non voglio indulgiare oltre e andiamo a raccontare questo fine settimana matto di Motomondiale.
Venerdì caratterizzato da pioggia, freddo e vento al Circuit de La Sarthe. Non che questo sia una novità dalle parti della Francia del nord. Ma se a maggio le temperature sono già fredde, immaginatevi a metà ottobre.. L’asfalto segnava 10 gradi. Che significa questo? Circo delle scivolate di anteriori e highside con i piloti che effettuavano evoluzioni in aria degni dei migliori trapezisti. Non me ne vogliano i vari Marini (distorsione e microfrattura alla caviglia) DiGiannantonio, Canet, Martin.. Insomma avete capito. Una cosa come 30 cadute tra tutte le categorie. Solo il venerdì. E se il buongiorno si vede dal mattino..
E invece il tempo fa quel che gli pare ed i 60 e più piloti del mondiale si ritrovano con un sole splendente al sabato. Le Yamaha in MotoGp volano, Petrucci redivivo e Suzuki che steccano completamente. Non benissimo.
In Moto2 miracolo di Marini che, stampellato da venerdì per il volo (letteralmente) in curva Dunlop, stampa un 6o posto dietro ai vari Roberts, Lowes, Gardner, Martin e Bezzecchi. E Bastianini? Dopo aver montato la classica gomma faloppa della Moto2 stampa un nono tempo e salva la baracca.
La Moto3 è sempre un mondo a parte con Masia a fare la voce grossa rispetto a tutta la griglia. Arenas e McPhee completano la prima fila. Arbolino primo degli italiani (6o), Fenati 8o,Vietti 10o,Foggia 11o.
In MotoGp la situazione si ribalta. Suzuki fatte fuori in Q1, Petrucci e Bagnaia passano in Q2 e per non farsi mancare nulla si qualificano rispettivamente 3o e 7o. A 7 minuti dalla fine le Yamaha erano tutte davanti. Poi le Ducati e le Honda si ricordano di essere in pista ed essere veloci ed ecco lì che rompono le uova nel paniere alla casa del Diapason. Questo però El Diablo Quartararo non lo sa e da 0.2s a tutta la compagnia cantante. Bravo bravo. 2o Miller, 3o Petrucci, 4o Crutchlow, 5o Vinales, 6o Dovizioso. Ma Rossi e Morbidelli? Nemmeno male, a mezzo secondo da Fabietto. Se non fosse che sono tutti appicicati e partono rispettivamente 10o e 11o. E per rincarare la dose bastava un decimo soltanto per partire in 2a fila. Sfortuna.
La gara della Moto3 è sempre quella. Gruppone di 15 piloti tutti assieme e sportellate che piovono. Binder che sale. E sale. E sale. E poi rompe il cambio. Il gruppo si screma fino ad essere SOLO in 6. Gara tranquilla allora. Nemmeno per sogno. Masia da primo decide di lasciarsi passare da tre piloti, passa 4o, si fa il suo riposino e 5 giri dopo prende in giro tutti e li ripassa tutti sul rettilineo. Burlone Masia. Quindi podio? Ne aveva più di tutti ma basta poco e ti ritrovi 4o. Stavolta seriamente. E quindi Vietti e Arbolino riaprono il mondiale Moto3 (1o e 2o) davanti al, nuovamente, leader della classifica Arenas. Ogura 9o ma mai pervenuto in questo weekend.
L’immagine più bella però è l’abbraccio tra Fenati e Lopez post caduta dopo che il pilota spagnolo centra in pieno il compagno intorno a metà in curva 13. Sportsmanship e signorilità. Queste son le gare e succede.
Parlavamo prima del meteo che fa quello che gli pare. Moto3 asciutta? MotoGP bagnata nel giro di un’ora. Bene (?). MotoGp anticipata all’una del pomeriggio per la concomitanza con l’Eifel Gp al Nurburgring di F1.
Pronti via Miller salta tutti, prende un Holeshot alla motocross e gira alla chicane di curva 3-4 in testa. E per qualcuno che guadagna, qualcuno perde. Tutto in equilibrio, come tutto dovrebbe essere. Quell’equilibrio che Rossi non riesce a mantenere in sella alla sua M1 dopo un contatto a quattro con Vinales, Rins e Espargaro. Tutti proseguono mentre lui si stende sul ghiaione. Altro 0 per lui e terzo di fila. Iellato è dire poco. Prossimo weekend invece che andare ad Aragon sarebbe meglio farsi un giro a Lourdes. O a Medjugorje. Le scelte sono tante e ce le ha.
La pioggia da una mano alle Ducati e il Dovi e Petrucci si mettono al comando e lasciano indietro Miller. Quartararo anonimo passa 5o e Vinales e Mir ancora peggio. Fabio e la sua M1 si prendono una vacanza nel circuito di casa e sprofonda fuori dalla top ten. Mir e Vinales non ne approfittano mentre Rins sale fino ai piedi del podio. Da lì è battaglia a quattro. Carenate su carenate, gestacci di Miller al pilota spagnolo per un’entrata al limite. Ma a noi non importa e ci gasiamo da casa. Poi il dramma. Miller viene appiedato dalla sua Gp20 e Rins si stende in curva 3. Petrucci rimane davanti e tenta la fuga, Dovizioso rimane secondo e terzo c’è… Marquez? No, non Marc (torna presto campione!) ma suo fratello che, con l’aiuto della pioggia e della Honda si ritrova terzo. Ma se fai trenta perché non fare trentuno? E allora sorpassa pure Dovizioso e si mette secondo a rincorrere Petrux. Dovi non ne ha più negli ultimi giri e sprofonda fino al 5o posto. Espargaro si accoda ad Alex. Petrucci taglia il traguardo e vince davanti a Marquez, Espargaro, Dovizioso e Zarco. Quartararo 9o, Vinales 10o e Mir 11o. Classifica che si riaccorcia e il Dovi che si mangia le mani per tanti punti persi negli ultimi 4 giri. Quartararo che rimane primo a 115 punti davanti a Mir (105), Dovizioso (97) e Vinales (96).
Moto2 che impazzisce 10 minuti prima del via. La pioggia sparisce, il sole esce, asciuga la pista e tutti che cambiano e mettono le gomme slick. Il team di Joe Roberts ha uno spegnimento completo, non cambia le gomme in tempo e fanno partire il loro pilota in pit lane. Poi lui ci mette una pezza e termina 6o. Fosse partito dalla pole avrebbe finito forse con mezz’ora di anticipo. Bene ma non benissimo.
Gara che si fa strana per le condizioni miste. Premia chi rimane in piedi e Dixon se ne scorda e si stende all’ultima curva a 4 giri dalla fine. Lowes se la ride e festeggia gongolante la prima vittoria in campionato, davanti a Gardner e Bezzecchi, al 4o podio in 5 gare. Mr. Costanza. Gli altri italiani sono Diggia 7o, Baldassarri 8o (un sollievo vederlo li, finalmente. Bravo Balda!!). Bastianini arriva 9o. Se non fosse che taglia la chicane di curva 9, si becca una penalità e scende in 11a posizione dietro a Chantra e Schrotter. Gara da dimenticare per Marini che non va a punti e classifica che, sì, lo tiene ancora in prima posizione a 150 punti davanti al Bez con 130 punti e Bastianini con 114 punti.
Prossimo GP? Aragon, Spagna il prossimo weekend. Dove si spera di non correre con temperature polari e meteo lunatico.
Buon Gas a tutti e appuntamento a settimana prossima!