-di Enrico Brigi–
Dopo lo stop per il Covid-19 il campionato di serie A è ripartito tra mascherine e stadi diventati come delle cattedrali immerse in un silenzio assordante, trovando il suo epilogo in una calda serata di agosto. Dopo l’assegnazione dello scudetto – vinto per la nona volta di fila dalla Juventus – mancavano ancora alcuni tasselli. Nella 38esima e ultima giornata l’Inter di Antonio Conte, rifilando in trasferta un secco 2-0 all’Atalanta ha consolidato la seconda posizione alle spalle dei bianconeri – sconfitti in casa dalla Roma – con un solo punto di distacco. Alle spalle della squadra nerazzurra è rimasta la squadra di Gasperini. Per entrambe la qualificazione diretta alla prossima Champions è garantita mentre la Lazio – sconfitta a Napoli – dovrà chiedere il visto passando per il turno preliminare.
In Europa League vanno, quindi, Roma e Napoli – vincitore della Coppa Italia – mentre il Milan, nonostante una lunga rincorsa, si dovrà anche lui accontentare di tentare l’accesso all’Europa attraverso il mai simpatico turno preliminare.
Infine in coda, dopo le retrocessioni già conclamate di Spal e Brescia, mancava il nome della terza squadra. Si è giocato tutto sul filo degli ultimi novanta minuti. Il Genoa contro un Verona imbottito di ex rossoblù e con la testa – forse – già in vacanza, ha messo in cassaforte la salvezza con un secco 3-0, maturato già nei primi quarantacinque minuti. Il Lecce, invece, che per salvarsi doveva vincere e sperare in una sconfitta o in un pareggio della formazione ligure, è caduto per 4-3 in casa contro un Parma che ha onorato sino in fondo il campionato. Se fosse andata diversamente, forse avremmo assistito alle solite code di sospetti più o meno fondati. Meglio sia andata così.