Una gara per donne e uomini tosti/e che amano sfidare il mare
Il Panathlon è presente
di Francesco Schillirò
“Amare lo sport estremo, significa vedere quanto il proprio fisico possa dare, per arrivare alla conclusione dell’atto sportivo. Questo è sempre stato il fil rouge della sfida che l’uomo, ha lanciato alla natura o alle sue personali temporanee o permanenti défaillance. L’attraversamento a nuoto dello Stretto di Messina, rappresenta degnamente la sfida”.
Non vi è migliore corrispondenza tra l’attraversamento a nuoto dello Stretto di Messina e quanto attribuito non correttamente al barone Pierre de Coubertin:” L’importante non è vincere ma partecipare”. Infatti lo stesso de Coubertin, con onestà intellettuale, affermò, dopo aver pronunciato la suddetta frase,, che la paternità ,era di Etlelbert Talbot.
L’evento sportivo che è arrivato alla 56ma edizione, si chiama ”Traversata dello Stretto di Messina”.
Quest’anno Paola Garbuio di Castelfranco Veneto,figlia di Giampiero consigliere del Panathlon Distretto Italia,ha bissato il successo dell’anno scorso e di questo ritengo, siamo orgogliosi tutti i Panathleti.
Ritornando alla gara, gli atleti provenienti da varie parti, incontrano una natura, che può essere improvvisamente violenta ,per i non addetti, con un moto ondoso unico e per chi non è del luogo, certe volte “incomprensibile“. Fortunatamente nell’impresa, sono accompagnati da barcaioli del luogo che ben conoscono i “giochi di corrente” ed indicano il tragitto al nuotatore.
Alcune volte, come affermato dallo stesso Giampiero Garbuio “a chi non conosce, può sembrare “strano” il tragitto indicato ,ma bisogna fidarsi di chi è nato e vissuto in riva allo stretto”.
“ U Strittu ,per noi messinesi, è sempre un motivo di vanto e di aspirazione nel riuscire ad attraversarlo , da ragazzi, con barchette a remi o a vela ,o per i pochi ardimentosi, a nuoto. Quest’anno, Un terzetto di atleti Napoletani ha occupato i tre posti del podio. Andrea Manzi della Canottieri Napoli, vincitore di questa edizione, ha affermato: “Mi avevano parlato delle infide correnti dello Stretto,ma una cosa è parlarne e un’altra è affrontarle dal vivo,
Tutti questi fenomeni hanno creato ,dall’epoca classica, il mito dell’attraversamento dello Stretto “incidit in Scillam qui vult vitare Charybdis”. Concludo con una frase di Edmonde Charles Roux: “Nel bene e nel male, la Sicilia è l’Italia al superlativo”
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