–SPORT & PROTAGONISTI DEL XX SECOLO VERONESE
Dedicato a tutti quei piccoli ed anonimi protagonisti della quotidianità sportiva che, con il loro spirito di sacrificio, permettono ad altri di divenire “Grandi”
-di Massimo Rosa-
CAPITOLO 2
1902 -1903 – 1904
NOTIZIE FLASH DEL DECENNIO VERONESE
1902
COM’E’ VERONA?
La Verona che si presenta al via dei prossimi cento anni è così censita per numero di abitanti: Città 64.200; Sobborghi 11.950. Totale 76.150.
Verona ed il suo territorio hanno una forte vocazione agricola, su cui poggia l’economia di questi anni.
Le famiglie dai nobili pedigree posseggono ancora, se per poco, i loro grandi possedimenti agricoli. Dovranno fare i conti, sventura loro, con il loro proverbiale immobilismo, con le riforme a venire, e le nuove classi sociali.
Un certo sviluppo ce l’ha anche, il cosiddetto terziario, costituito in gran parte da commercianti ed artigiani, che formano la borghesia emergente dell’epoca.
Sparuto, da contarsi sulle dita di una mano, quello industriale.
Vi è poi quella classe, che costituisce la gran parte della cittadinanza, che viene impiegata e sfruttata nel lavoro, ancora privo di regole a garanzia dei ceti più deboli. Ma è solo questione di tempo…
Verona essendo, soprattutto da sempre, un importante punto strategico difensivo nello scacchiere militare austriaco prima, ed italiano poi, ha una rilevante presenza di quest’ultimi, che ne costituiscono anch’essi una parte di cittadinanza, anche se “prestata a noi temporaneamente”.
Ma i punti di riferimento per qualsiasi persona sono le parrocchie, dove, oltre pregare, ci si va anche per confidare e chiedere consigli, sia per il bene dell’anima, che per quelli materiali.
Il campanile scandisce ancora le ore, dettando i tempi delle giornate, che scorrono lente senza alcuna frenesia, poiché l’intervallo tra un tocco e l’altro è fatto di lunghi silenzi, o di dolci rumori: la parola stress non ha fatto ancora capolino, ed è di là ad avvenire, per fortuna loro.
La giornata è ancora umanamente di 24 ore: il sole e la luna si dividono i compiti.
L’evento dell’anno, manco a dirlo, è ritenuta la consacrazione del vescovo Bacilieri a Cardinale, timorato ed avversario del socialismo, come si legge sull’Arena del 27 Febbraio.
NOTIZIE FLASH
Come sempre si sperimenta. Arriva quel diavolo del cinema
ADIGE IN PROVA Sull’Adige si sperimenta la navigazione a motore!
E’ IL TEATRO RISTORI IL PRIMO CINEMA
Anche a Verona arriva l’arte dei fratelli Lumière. E’ infatti il Teatro Ristori ad aprire i battenti alla “Settima Musa”: si proietta “L’innaffiatore innaffiato “, un cortometraggio di alcuni minuti di figure sfocate e saltellanti. Neanche a dire il pubblico accorre numeroso, restando sbalordito di questo nuovo prodigio. Molti dubbiosi di quello che accade sullo schermo si alzano, andando a vedere cosa c’è sul retro.
ARRIVA LA MANZONI
Il giornale L’Arena affida alla Manzoni di Milano la concessionaria di pubblicità, mentre il settimanale d’ispirazione socialista, Verona del Popolo, diventa quotidiano.
LA TEMPERATURA PUO’ ESSERE PIU’ FRESCA
Giunge notizia dagli “States” che la temperatura, anche di 30/40 gradi, può essere abbassata a 10; questo avviene grazie all’invenzione del condizionatore d’aria da parte del direttore dell’ufficio meteorologico di New York.
1903 – MARIO TODESCHINI PARZIALMENTE ASSOLTO
Il deputato Mario Todeschini ha il torto d’essere socialista, oltre che redattore capo di “Verona del Popolo”. A questo torto si aggiunga che dalle pagine del suo giornale fa il “grave” errore di difendere la memoria di Isolina Canuti, un’infelice giovane di 19 anni, il cui corpo fu trovato tre anni prima in Adige, racchiuso in un sacco, privo della testa. Del delitto è incolpato il tenente Carlo Trivulzio, che si diceva fosse l’amante di questa sventurata ragazza. Come spesso accade nascono i partiti degli innocentisti e dei colpevolisti. Dal suo giornale il Todeschini tuona contro il tenentino, mentre l’Arena è innocentista. Il Trivulzio è assolto dal tribunale, ed intenta causa per diffamazione contro Todeschini, a cui è tolta l’immunità parlamentare, venendo condannato a due anni di carcere ed a 3 mila lire di multa.
Todeschini non ci sta, e ripara nell’austriaca Trento, dove incontra un altro esule, lì per essere renitente al servizio militare: Benito Mussolini, compagno di partito.
1904 – LE BIRRERIE VANNO DI MODA
La fabbrica di birre Maas, in Rigaste San Zeno, è rilevata dal signor Dobrawsky, che da un’impronta più lussuosa sia al giardino che all’arredo interno del grande salone, ora in stile Liberty tedesco.
In piazza Vittorio Emanuele (piazza Brà) apre prima il ristorante Lowenbrau (oggi Break), successivamente, l’ultimo dell’anno, “ il grandioso Restaurant International Bauer Grunwald….tutto sfolgorante di vivissime luci”
Intanto nel Mondo
1903 – SCOPPIA LA RIVOLUZIONE IN SERBIA Il malcontento cresce di giorno in giorno nei Balcani, dove le diverse etnie residenti si fronteggiano di continuo, seminando lutti ovunque. Della tragedia ne sono coinvolti sia re Alessandro che sua moglie Draga, assassinati durante l’assalto a palazzo reale.
1904 – BUFALO BILL DIVORZIA
Quando giunge il dispaccio con la notizia che Bufalo Bill divorzia, i giornalisti, primi a leggerlo, non possono credere a quelle scarne righe giunte dagli Stati Uniti. L’eroe Western più acclamato, quello che cacciava bufali e pellerossa, chiede il divorzio perché la moglie lo picchia!
I PRIMI DIECI ANNI DI SPORT VERONESE
1902
LA BENTEGODI E’ STRETTA
L’Istituzione Comunale Marcantonio Bentegodi ha l’attuale sede a palazzo Bevilacqua in corso Cavour con entrata da piazza SS Apostoli. I locali sono angusti e non soddisfano le esigenze dei praticanti
Nella seduta del Consiglio Comunale del 5 marzo, presieduta dal sindaco Guglielmi, viene presentato e discusso all’Oggetto 19: “Progetto di costruzione di una nuova palestra ginnastica e scherma nel campo delle fiere cavalli”.
ANCHE I POMPIERI VOLANO
Il signor G. Prati, ex pompiere, a bordo della mongolfiera “Stella Polare”, compie un’ascensione da San Bonifacio sino al ponte della Resina.
1903
Nasce l’Hellas, Vola la mongolfiera, Quei matti sulle moto
TRIONFO DELLA GRECITA’: NASCE L’HELLAS
Mentre a Torino trionfava la latinità con la fondazione della Juventus (1897), a Verona , invece, prevale la grecità.
In una data imprecisata del 1903, infatti, nasce l’Hellas, fondatori sono gli studenti del Regio Ginnasio Scipione Maffei.
Ma facciamo un passo indietro.
Il football, come era consuetudine chiamarlo allora, aveva cominciato ad essere conosciuto nel nostro Paese grazie all’arte pedatoria di baffuti marinai inglesi che frequentavano i nostri porti. E quando non erano impegnati a caccia di allegre donnine, o a reclinare il capo su tavoli di sordide “gargotte” perché ubriachi fradici, si cimentavano in interminabili partite di calcio sui moli marinari.
La prima città a recepire questo nuovo ed entusiasmante sport fu la “Città della Lanterna”, cioè Genova, dove fu fondato nel 1893 il Genoa Cricket and Athletic Club.
Con il 1898 ha inizio il campionato di calcio.
Ritornando nella nostra città si ha notizia che una partita fu disputata in un’afosa giornata di Agosto del 1899 (il giorno 20), sul campo della Fiera a pochi passi da Piazza Brà.
Le note raccontano anche che alcune centinaia di spettatori, tra curiosi ed amici, erano accorsi all’inusuale evento.
I primi “footballeurs” a disputare la prima storica partita furono gli atleti della Bentegodi, divisi in due squadre di 12 giocatori ciascuna !
Fatta questa necessaria divagazione, ritorniamo nei corridoi e nelle aule del Regio Ginnasio Scipione Maffei.
La “leggenda” della fondazione sembra sia riconducibile ad una lezione del “profe” d’italiano Antonio Belloni, che durante l’ora di letteratura, spiegando il “Discorso sopra il giuoco del calcio fiorentino” di Giovanni Maria dé Bardi, seppe sollecitare ed entusiasmare l’attenzione dei suoi giovani discepoli verso questo novo ed antico sport di cui si avevano poche e vaghe notizie.
La cosa sarebbe potuta finire lì a livello di discussione, se come tutto ciò che è novità non attraesse e smuovesse l’interesse delle nuove generazioni.
Ma, questa volta, grazie anche all’entusiasmo degli insegnanti l’idea di questo football cominciò a prendere piede tra gli iscritti al Regio Ginnasio Maffei, tanto che sempre più spesso si ritrovavano per dare corpo alla meravigliosa idea ed un nome alla nascitura squadra.
Si sa come vanno le cose quando si è in molti a dibattere: come sempre si giunge a nulla.
Finché il professore di greco Decio Corrubolo tuona “Hellas”.
Ed Hellas è tra le acclamazioni di entusiasmo dei felici Maffeiani, che, senza saperlo, avevano dato inizio ad una storia d’amore tra la città e la sua squadra di calcio, che, come, tutti sappiamo, oggi più che mai, è ancora viva ed attuale.
I colori delle casacche sono gialloblù, come quelli del gonfalone cittadino.
Tutti si autotassano per costituire il primo capitale sociale della lunga storia: 35 Lire.
Il countdown è ora cominciato.
Dunque nel 2003 si è festeggiato il secolo di vita ed i giovani allievi del “non più Regio”, ma sempre Maffei hano spento assieme a tutti i veronesi le classiche, e non poteva essere differente, cento candeline con l’augurio di fregiarsi ancora una volta del tricolore di campioni d’Italia.
Chiuso l’inciso, primo presidente eletto è il maturando Carlo Fratta Pasini, che oltre alla carica era capitano, portiere e fotografo.
Soci fondatori e giocatori: i fratelli Benini, Fiorio, Ma Rubini, Mezzano, Rossi e Toniolo. Non possono mancare i professori Corubolo e Belloni, artefici di questa nascita.
Sollecitata da questa ventata giovanile, la compassata Istituzione Marc’Antonio Bentegodi invita i sedicenni di “sana e robusta costituzione” a presentarsi nella propria sede per partecipare ai corsi di Football.
L’AQUILA E LA QUAGLIA VOLANO ASSIEME
Dall’Arena s’innalza nell’aria, con la sua mongolfiera “Aquila”, certo Quaglia che termina il volo discendendo a Porta Vescovo nel vallo del bastione di Santa Toscana.
SU DUE RUOTE SI CORRE VELOCE
E finalmente arriva il giorno del debutto veronese del motociclismo.
Di questi pazzi su due ruote se ne parla tanto un po’ ovunque, perché, quei pochi baffuti ed arditi signori, osano sul loro velocipede impolverare gli incolpevoli pedoni al loro sfrecciare senza limiti.
Per la verità molte persone, tra i bene ed i mal pensanti, ardono dal desiderio di provare quella “trasgressiva emozione”, capace sicuramente di trasmettere quelle “sensazioni estreme”, in grado di profondere scosse di adrenalina indescrivibili.
Quel giorno è un radioso e caldo 28 giugno.
La gente si accalca, per vedere questi spericolati signori a cavalcioni delle due ruote lungo il percorso dei 16 chilometri che va da San Zeno sino a Castelnuovo, ovviamente su strada bianca, e con il fondo solcato dalle rotaie delle carrozze a cavalli dell’epoca, che rendono instabile l’equilibrio dei concorrenti.
L’organizzatrice di questa storica prima giornata è l’Unione Ciclistica Veronese. Le moto ammesse devono avere motori superiori ai 2,5 HP. E’ primo, all’incredibile media di km. 77,315, con il tempo di 12’25”, il milanese Maffei. Posto d’onore per il nostro concittadino Arturo Menegardo, giunto circa sette minuti dopo.
1904
Si corre all’ippodromo, ma in bicicletta. Guido Vivi nuovo direttore della Bentegodi
CICLISMO ALL’IPPODROMO
Dopo la demolizione del velodromo, avvenuta nel 1897, il nascente ciclismo finisce nel dimenticatoio, o meglio diciamo che sopravvive grazie a quei pochi appassionati che organizzano qualche gara fuor dalle porte cittadine.
E’ solamente grazie alla disponibilità dei dirigenti dell’Ippodromo di Tombetta ch’esso può fare la sua nuova apparizione in pista.
Il 20 marzo Ernesto Ferrari di Roverbella vince la prima gara di velocità. Mentre tale Giuseppe Nuvolari di Casteldario si aggiudica la corsa dietro moto sulla distanza di 20 km.
Da Lonigo si ha notizia che il signor Emilio Pagani può fregiarsi del titolo di Campione Veronese su Strada.
GUIDO VIVI DIRETTORE
Viene nominato direttore della Bentegodi il professor Guido Vivi, valido ginnasta e grande organizzatore.
Si festeggia questo fine anno con l’illuminazione di piazza Vittorio Emanuele, così descrive l’Arena l’avvenimento “Fra la più grande aspettazione della cittadinanza iersera fu inaugurata la nuova illuminazione della piazza Vittorio Emanuele. Non poteva riuscire più splendida, i numerosi globi mandano una luce potente da trasformare il Listone in una sala.
La munificenza della Cassa di Risparmio donerà gli altri candelabri che occorrono per completare l’illuminazione della piazza”.