Erbè, un Club e un. . .
di Roberto Gerosa
Tra i vari club sportivi presenti in Italia nei settori auto ed auto d’epoca, alcuni più blasonati di altri, parleremo oggi, grazie alla segnalazione dell’appassionato di Formula 1 Angelo Di Leone, di un club sconosciuto a molti ma che ha nella sua storia momenti a cui difficilmente ci potremo emotivamente sottrarre.
Nasce come “Club Ferrari Erbè” nel settembre del 1974 dal nome dello stesso Comune, guidato dal sindaco Nicola Martini. Il verdeggiante e bucolico Comune di Erbè si trova a circa 25 chilometri da Verona, attraversato dai fiumi Tartaro e Tionesi è famoso per le sue risaie dove viene prodotto il rinomato vialone nano IGP. Abitato dai longobardi, da zona autonoma divenne feudo monastico nell’823 e ancora oggi si possono trovare presenze preistoriche con insediamenti palafitticoli del basso Garda e dell’età del bronzo. Conobbe il suo massimo splendore nel 1668 quando incorporò diverse zone come Trevenzuolo, Granarolo, San Pietro in Valle, Moratica e Roncolevà, alcune confinanti con la provincia di Mantova. Il Feudo venne abolito nel 1797 da Napoleone, divenendo l’odierno Comune libero di Erbè dove, tra le altre strutture, si può visitare la Chiesa di Santa Maria in Erbetello definita un “piccolo tesoro artistico”, ricca di affreschi e frequentata anche da giovani studenti. A tal proposito, è piacevole segnalare il coro degli studenti della scuola “Edmondo De Amicis”, vincitori nel recente mese di giugno del premio “Tutela”, patrimonio linguistico e culturale promosso dalla Regione Veneto.
Tornando al club, modificò il precedente nome nel 1978 in “Club Ferrari Erbè-Gilles Villeneuve”, in omaggio al famoso pilota nato nel gennaio del 1950 che esordì in Formula 1 nel 1977 e fin da subito entrato nella simpatia dei ferraristi. Si diceva che un pilota dallo sguardo dolce e il cuore impavido, salisse su una Ferrari e per cinque anni la cavalcasse tra capriole e giravolte, instaurando ottimi rapporti con diversi altri piloti. Dopo vicissitudini e successi, nel maggio del 1982 sul circuito di Zolder, a pochissimi minuti dal termine delle qualifiche, stava procedendo ad alta velocità e trovandosi sul percorso Jochen Mass su McLaren iniziò il sorpasso sulla destra; Mass, per agevolarlo, si stava già spostando nella stessa direzione e, in una frazione di secondo, lo scontro divenne inevitabile.
La Ferrari urtò violentemente la McLaren e la rossa monoposto si staccò da terra con un volo di oltre venti metri, ricadde con forza provocando il cedimento di una paratia e lo stacco del sedile con Villeneuve, che agganciato alle cinture rimbalzò per una cinquantina di metri andando a sbattere rovinosamente sulla rete di protezione ed il suo collo sul paletto di sostegno della rete stessa. I rottami della vettura volarono in più direzioni e per meglio evidenziare il forte impatto, segnalo che le scarpe di Gilles furono trovate distanti oltre 100 metri mentre a circa 200 trovarono il volante. La situazione era ovviamente disperata; venne trasportato d’urgenza in ospedale dove, a seguito dei vari controlli specialistici, la prognosi fu spietata con la conseguente e sofferta autorizzazione da parte della moglie di procedere a staccare la spina. Ritornando al club, l’ultima modifica allo statuto venne fatta nel 2006 in quanto in quell’ anno la Ferrari richiese ai vari club una tassa sul marchio. Non ritenendo giustificato quest’obolo, il club prese definitivamente il nome “Club Gilles Villeneuve Erbè”. Molti furono i personaggi che presenziarono a eventi e manifestazioni organizzate tra cui, fra i tanti, i giornalisti Marcello Sabbatini (1926/2008) già direttore del settimanale Autosprint, Enrico Benzig, Ezio Zermiani; i tecnici e ingegneri Paolo Scaramelli, Mauro Forghieri, Carlo Chiti (1924/1994); i piloti Vittorio Brambilla (il mago della pioggia), il compianto Clay Regazzoni, Gabriele Tarquini, Nicola Larini, Alessandro Nannini (fratello della cantante Gianna), Michele Alboreto (1956/2001), Ivan Capelli (ora telecronista sportivo), Riccardo Patrese (110 Gran premi disputati in 8 anni), Bruno Giacomelli (vero amico di Gilles) e tanti altri; i costruttori Minardi e Coloni senza dimenticare i genitori di Gilles e la moglie Joanna provenienti dal Canada. “Negli anni”, dichiara il presidente del club Gilberto Zanda “questi eventi si svolgono grazie all’ apporto dei soci, con i quali ho il piacere di condividere la gestione e grazie alla tenacia di una persona speciale come Giorgio Biolo”. E’ chiaro che a questo punto fa capolino la mia curiosità: devo conoscere il personaggio che riesce a canalizzare ad Erbè, un paese di circa 2000 anime (erbetani), personaggi spesso inavvicinabili. Mi reco da lui e il primo impatto è quello di sentirmi semplicemente spiazzato in quanto mi ritrovo davanti una persona su una sedia a rotelle. Dopo i convenevoli, mi racconta in breve la Sua storia: nato a Trevenzuolo nel dicembre 1952, dopo le scuole e la specializzazione di radio tecnico, creò nel 1975 assieme a due amici l’attuale rinomata Radio International e, nello stesso anno, si iscrisse al club di Erbè. Tra i vari programmi di questa emittente, si registrava una rubrica dedicata ai motori e così la passione gli “entrò con forza” e iniziò a frequentare autodromi, a conoscere piloti, ingegneri, proprietari di team, personale e dirigenti, inserendosi educatamente in questo magnifico mondo. Purtroppo nell’agosto del 1996 gli verrà diagnosticata la sclerosi multipla. “Bel colpo” dice lui “ ma grazie alla passione per i motori, che mi ha aiutato e mi aiuta a mantenere e incrementare i vari contatti avuti negli anni, mi sento vivo. La “sclero”, non l’ho mai accettata… ho solo imparato a conviverci.
Ecco quindi, dulcis in fundo, una preziosa e inaspettata lezione di vita: la passione e la tenacia, sia sulla strada sia nella vita, aiutano a guidare e scavalcare aspetti difficili e non sempre accettabili.
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24 Comments
Luca Veloso
Che dire anche questo articolo così come il precedente tocca corde importanti della nostra vita unite a sempre utili informazioni e aneddoti a volte sconosciuti. Le passioni, in qualsiasi campo siano indirizzate, ci aiutano a… sentirci vivi.
Panathlon D.I.
Continui a leggerci.
Un saluto,
Massimo Rosa
Direttore Area Comunicazione
Panathlon International Distretto Italia
Pietro
Complimenti, proprio un bell’articolo. Una bella realtà e dei pezzi di storia che difficilmente si riescono a conoscere.
Emilia Garuti
Articolo molto interessante capace di far appassionare all’ambito anche chi di motori non è esperto, grazie alla capacità di narrazione trasversale tra storia dei luoghi e dei personaggi. Molto apprezzati inoltre gli inserti di racconti “personali” che caratterizzano spesso questa rubrica.
Angelo
Leggendo questo articolo mi sono emozionato solo nel setir dei due personaggi Gil e Giorgio grazie di tutto
Angelo
Mi piace molto
Panathlon D.I.
Grazie, L’attendiamo alla prossima puntata.
Un saluto,
Massimo Rosa
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Roberto G.
Bellissima storia e realta’ di un club che non conoscevo l’esistenza…complimenti!
Panathlon D.I.
L’importante è che l’abbiate scoperto leggendo PANATHLON PLANET.
Un saluto,
Massimo Rosa
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nicola leoni
Grande Gilles. Pilota Indimenticabile.
Panathlon D.I.
Un pilota che ha saputo rimanere nella storia dell’automobilismo per la sua grande eccletticità.
Un saluto,
Massimo Rosa
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Panathlon D.I.
Una leggenda che ancora oggi entusiasma chi ama l’aitomobilismo.
Un saluto,
Massimo Rosa
Direttore Area Comunicazione
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Emanuela Acquaviva
Interessante apprendere che in una realtà come Erbè ci siano iniziative così apprezzabili.
Complimenti
Panathlon D.I.
Grazie per i complimenti. Uno dei compiti di PANATHLON PLANET è quello di fare conoscere piccole e grandi realtà dello sport.
Un saluto,
Massimo Rosa
Direttore Area Comunicazione
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Stefano
Complimenti a Roberto per la professionalità ma sopratutto per la passione per i motori
Panathlon D.I.
Grazie per i complimenti, che trasmetteremo all’amico Roberto Gerosa.
Un saluto,
Massimo Rosa
Direttore Area Comunicazione
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Giorgia
Da appassionata di auto e donna leggo con molto piacere la rubrica del Sig. Gerosa, eclettica e sagace, storica ma attuale, informativa e culturale senza mai tralasciare il lato passionale e sentimentale che và oltre la meccanica e la fisica: in attesa della prossima puntata e storia!
Panathlon D.I.
Grazie Giorgia per essere una nostra lettrice. Siamo sicuri che Roberto Gerosa saprà ancora trasmettere emozioni.
Alla prossima puntata.
Massimo Rosa
Direttore Area Comunicazione
Panathlon International Distretto Italia
Stefano
Come non ricordare la epica sfida villeneuve arnoux sorpassi e staccate da brividi…Complimenti per la passione
Panathlon D.I.
Gilles Villeneuve un monumento d’eccletticità. Grazie per leggerci.
Panathlon D.I.
Caro Stefano,
le sfide sono state il leit-motif della sua vita. Senza quella temerarietà non sarebbe una leggenda.
Un saluto,
Massimo Rosa
Direttore Area Comunicazione
Panathlon International Distretto Italia
Giorgio Biolo
Egregio direttore,
la presente per ringraziare di quanto il Suo redattore dr. Roberto Gerosa ha scritto sul nostro Club di Erbè e su di me.
Sono inoltre felice di aver avuto la possibilità di conoscere gli scopi che si prefigge il club Panathlon International.
Cordialmente, Giorgio Biolo
Giorgio Biolo
Egregio direttore,
la presente per ringraziare di quanto il Suo redattore dr. Roberto Gerosa ha scritto sul nostro Club di Erbè e su di me.
Sono inoltre felice di aver avuto la possibilità di conoscere gli scopi che si prefigge il club Panathlon International.
Cordialmente, Giorgio Biolo
Panathlon D.I.
Egregio Signor Biolo,
grazie per l’apprezzamento che trasmetteremo a Roberto Gerosa. Ci fa piacere annoverarLa tra i nostri lettori, soprattutto ci fa piacere che abbia anche conosciuto il nostro Panathlon, che è il movimento internazionale della cultura dello sport.
Complimenti per la Vostra passione nel ricordo del Grande Gilles Villeneuve. Un cordiale saluto,
Massimo Rosa
Direttore Area Comunicazione
Panathlon International Distretto Italia