-di Massimo Rosa–
LA STORIA
Come si può ben comprendere non si può parlare di storia dei Tuffi perché questi sono nati quando l’uomo ha imparato a nuotare. Buttarsi quindi in acqua senza preoccuparsi dello stile. Diciamo che esiste però una storia del Tuffo sportivo iniziata molto probabilmente agli inizi del primo ‘800.
I Tuffi piacciono, tanto che alle Olimpiadi di St. Louis, nel 1904, fanno il loro esordio con gare dalla sola piattaforma. Il trampolino farà la sua apparizione olimpica nel 1908 a Londra, mentre le donne esordiranno in quelle di Stoccolma del 1912.
L’Italia vanta atleti come Klaus Di Biasi, entrato nella storia dei Tuffi per aver dominato a lungo campionati del mondo, europei e Giochi Olimpici, e tutto ciò che vi era vincere.
Oggi il nuoto è un affare cinese con atleti “pigliatutto” come Tiang Lian, vincitore dalla piattaforma a Sydney 2000, o come Fu Mingxia, padrona del trampolino dai 3 metri.
I PRIMI TUFFI AGONISTICI
Alle prime gare non vi era un proprio e vero stile codificato: ci si buttava, infatti, di testa. Il tuffo di testa era però nobilitato come “Angelo Svedese “. Il suo modo era quello di tenere il corpo teso, mentre braccia e mani si distendevano lungo il corpo stesso. Le braccia erano proiettate in avanti per fendere l’acqua, facilitando così l’entrata, un attimo prima dell’impatto. La gara, man mano che si andava vanti, era effettuata ad altezze di trampolino diverse. Gli svedesi, che in quei primi anni facevano tendenza, apportarono diversi movimenti durante la fase di volo, preparando così la strada ai moderni tuffi. Gli americani per migliorare ulteriormente la tecnica del tuffo condussero dei veri e propri studi nei circhi equestri in cui si esibivano gli acrobati per apprendere le tecniche d’allenamento alla preparazione degli esercizi.
Dalle quelle osservazioni è nato il tappeto elastico che permette la preparazione a secco dei tuffatori.
Oggi al tappeto si è affiancato anche il trampolino a secco che consente ai tuffatori di non essere perennemente immersi in acqua.
LE FEDERAZIONI
In Italia a promuovere ed organizzare il movimento dei tuffi è la Federazione Italiana Nuoto (FIN), mentre nel mondo è la Fédération International de Natation Amateur.
LE QUALITA’ DI UN BUON TUFFATORE
Chi pratica questo sport deve possedere doti di:
- Equilibrio
- Qualità psichiche
- Coordinazione
- Agilità
- Forza
- Da non dimenticare però anche il coraggio, perché non è da tutti tuffarsi sapendo che l’impatto con il “muro d’acqua” avviene ad una velocità di circa 40 chilometri l’ora.
TRAMPOLINO
I trampolini devono essere sempre omologati dagli Organi Federali, dovendo avere le seguenti caratteristiche:
- Lunghezza minima mt. 4,80
- Larghezza mt 0,50
- I trampolini per giochi olimpici, campionati del mondo e manifestazioni di carattere internazionale devono essere muniti di fulcro mobile, facilmente regolabile dal tuffatore
- Le gare nei giochi olimpici e campionati del mondo sono effettuate da 1 e 3 metri
PIATTAFORMA
Mentre il trampolino è elastico, la piattaforma deve essere rigida.
Vi sono tre tipi di piattaforma, poste ad altezze diverse:
- 3 metri
- 7,5 metri
- 10 metri
le cui dimensioni sono:
- 3 metri: larghezza mt. 0,60 e lunghezza mt. 5,00
- 7,5 metri: larghezza mt. 1,50 e lunghezza mt. 5,00
- 10 metri: larghezza mt. 2,00 e lunghezza mt. 6,0
- Lo spessore frontale deve essere di cm 20 e può essere verticale o inclinato con un angolatura non superiore ai 10°.
accorgimenti di sicurezza
- La superficie ed il bordo devono esser ricoperti con materiale antisdrucciolevole
- Il bordo della piattaforma da 10 o da 7,5 metri deve sporgere almeno mt. 1,50 rispetto al bordo della vasca
- Nel caso di piattaforme sovrapposte, quella da 10 metri deve sporgere, rispetto alle altre sottostanti, tra gli 0,75 metri ed 1,50.
- Per accedervi ci deve essere una scala retrostante munita di ringhiere.
- Il retro ed i lati di ciascuna piattaforma devono essere protetti da una ringhiera alta almeno 1 metro.
PARTICOLARE CURIOSO
Nelle vasche all’aperto trampolini e piattaforme sono orientati a nord nei paesi dell’emisfero settentrionale, e a sud in quelli dell’emisfero meridionale.
L’acqua della piscina non deve andare al di sotto dei 26°.
GLOSSARIO DELLE SIGLE
Le sigle sono utilizzate per comodità e sono sempre seguite da una numerazione che specifica ulteriormente le caratteristiche:
D: Acronimo di DIVING
T: Acronimo di TUFFI
DAG: Acronimo di DIVING AGE GROUP (competizioni giovanili)
TCE: Acronimo di TUFFI CATEGORIA ETA’ (competizioni nazionali di categoria)
BL: Acronimo di BY LAWS (regole )
RI:Acronimo di REGOLAMENTI IMPIANTI
FR: Acronimo di FACILITIES RULES (norme costruttive FINA degli impianti)
GR: Acronimo di GENERAL RULES (sono le norme di completamento della FINA per le manifestazioni)
RG: Acronimo di REGOLE GENERALI
MD: Acronimo di MASTER DIVING (sono le regole che governano le manifestazioni di Tuffi della categoria Master).
SPECIALITA’
I Tuffi si dividono in due specialità:
- Piattaforma
- Trampolino
TUFFI & SALTI MORTALI
Ci si tuffa:
- Ad Angelo, cioè in avanti con le braccia ben tese in fuori e di lato sino all’attimo precedente l’ingresso in acqua.
- All’Indietro: il tuffatore ha lo sguardo rivolto alla piattaforma con le spalle rivolte alla piscina. Entrerà in acqua rivolto all’indietro.
- In Avanti. Il tuffatore inizia il volo con lo sguardo rivolto all’acqua, terminandolo sempre rivolto dalla stessa parte.
Questo esercizio può essere eseguito da fermo od in movimento.
- Ritornato: sarebbe a dire che l’inizio del tuffo avviene con lo sguardo rivolto alla piattaforma, entrando in acqua con lo sguardo rivolto verso l’acqua.
- Rovesciato: in questo caso il tuffatore ha lo sguardo rivolto verso l’acqua, slanciando i piedi in avanti ed in alto, entra in acqua con lo sguardo rivolto alla piattaforma.
Si vola invece eseguendo il:
- Carpiato: è questa la posizione adottata nei salti mortali in cui il corpo del tuffatore è piegato sulle anche con le ginocchia tese.
Nel volo a rotazione lenta si adotta la posizione cosiddetta aperta, cioè le anche hanno un’angolazione a 90°, mentre le braccia assumono la posizione parallela alle stesse gambe.
Se invece la rotazione è veloce si assume la posizione carpiata chiusa. In questo secondo caso le braccia sono tese verso la punta dei piedi.
- Raggruppato: è la posizione classica adottata nei salti mortali, dove il corpo si ritrova tutto raggomitolato, piegato sulle anche e sulle ginocchia, mentre le braccia afferrano quest’ultime stringendole verso il petto.
- Teso: è la posizione in cui corpo e gambe del tuffatore si mantengono il più possibile in linea retta.
TUFFO VERTICALE CARPIATO
E’ un tuffo eseguito comunemente dalla piattaforma dei 10 metri, poiché da quest’altezza vi è il più alto coefficiente di difficoltà.
E’ un esercizio la cui figura si può scomporre in 6 fotogrammi:
- L’atleta si posiziona sulla piattaforma con le gambe tese ed il busto in avanti e con il palmo delle mani a toccare il bordo.
- Prende lo slancio e si posiziona, in perfetto equilibrio, con le gambe all’insù e le mani sempre poggiate al bordo.
- Si lascia andare in avanti con i piedi, avendo sempre le mani ancora a contatto con il bordo della piattaforma.
- La successiva posizione, una volta slanciatosi, è quella del Carpiato aperto.
- Quindi la rotazione che ne consegue lo porta ad avere le braccia finalmente in avanti.
- L’entrata in acqua di testa deve avvenire con il corpo teso e perpendicolare alla superficie. Le punte dei piedi devono essere ben tese, mentre le braccia sono allungate davanti alla testa.
ENTRATA IN ACQUA
Dopo il volo, e le figure eseguite, è il momento del contatto con l’acqua. Nelle gare questa avviene in posizione verticale con corpo e piedi tesi.
Nei tuffi con entrata di testa le mani devono essere sempre tese e congiunte in avanti, davanti alla testa. In tale modo si rende più filante la figura al momento dell’impatto, sollevando così pochi spruzzi d’acqua.
Nei tuffi, invece, con entrata di piedi, gambe e braccia (parallele al corpo) devono essere tese.
Bisogna fare molta attenzione al corpo che tende dinamicamente a ruotare.
LE GARE DAL TRAMPOLINO
I trampolini hanno due diverse misure d’altezza: 1 metro e 3 metri.
Le gare maschili dal trampolino prevedono cinque tuffi obbligatori: in Avanti, Indietro, Rovesciato, Ritornato ed in Avanti con mezzo avvitamento. Questi esercizi possono essere esguiti Tesi, Carpiati, Raggruppati, oltre a questi si devono eseguire 5 tuffi obbligatori e 5 liberi. Il totale quindi di esercizi da eseguire sono complessivamente 11.
Le gare femminili invece prevedono gli stessi 5 tuffi obbligatori, oltre ad altri 5 liberi, per un totale di 10 tuffi.
Si possono eseguire tuffi sia dal trampolino da 1 metro sia da quello dei 3 metri.
Essendoci un coefficiente di difficoltà maggiore nel salto dai 3 metri è facile intuire che quest’ultimo sia preferito dagli atleti.
LE GARE DALLA PIATTAFORMA
Le piattaforme rigide per le gare sono poste a:
- 5 metri d’altezza
- 7.5 metri d’altezza
- 10 metri d’altezza
Le gare maschili comprendono:
- 4 tuffi liberi, il cui coefficiente di difficoltà non deve superare 7,5.
- 6 tuffi liberi senza alcuna limitazione.
Le donne invece:
- 4 tuffi liberi, il cui coefficiente di difficoltà non deve superare 7.5.
- 4 tuffi liberi senza alcuna limitazione.
GRUPPI DI TUFFI
I tuffi vengono codificati con un sistema di numerazione di tre o quattro numeri seguiti da una lettera:
- Il primo numero indica il gruppo d’appartenenza del tuffo:
- AVANTI
- INDIETRO
- ROVESCIATO
- RITORNATO
- AVVITAMENTO
- VERTICALE
- Nella definizione di Avanti, Indietro, Rovesciato e Ritornato un numero “ 1 “ a seguire indica che il tuffo contiene un’azione di volo. Senza il volo il numero da indicarsi deve essere “ 0 “.
- Il terzo numero invece sta ad indicare il numero dei mezzi salti mortali che il tuffatore eseguirà: 1 = ½ salto mortale; 3 = 1 salto mortale e ½
- Nella definizione Verticale il secondo numero indica il gruppo o la direzione del tuffo:
- AVANTI
- INDIETRO
- ROVESCIATO
- Negli Avvitamenti il secondo numero indica il gruppo o la direzione della partenza (v.primo punto in alto)
- Nei gruppi di Avvitamento e Verticale il quarto numero indica il numero dei mezzi avvitamenti.
- La lettera alla fine del numero indica la posizione del corpo durante la prova:
A) TESO
B) CARPIATO
C) RAGGRUPPATO
D) LIBERO
- Libero indica qualsiasi posizione ed è usata solo nei tuffi con avvitamento.
TUFFI SINCRONIZZATI
E’ una gara altamente spettacolare che vede in attività una coppia di tuffatori contemporaneamente dalla piattaforma o dal trampolino.
La gara comprende 5 differenti tuffi:
- 2 turni con coefficiente di difficoltà 2.0 per ogni tuffo.
- 3 turni di tuffi senza limite di difficoltà.
I cinque turni dovranno svolgersi nel seguente modo:
- Un turno in cui entrambi i tuffatori sono fronte all’acqua.
- Un turno sono con entrambi i tuffatori sono spalle all’acqua.
- Un turno con combinazione di spalle e fronte all’acqua.
Ciascun turno vedrà gli atleti eseguire l’esercizio nella stessa posizione, presentando lo stesso numero di salti mortali, mentre nella combinazione di tuffi con avvitamento non si deve superare nell’avvitamento il mezzo giro.
CIASCUN CONCORRENTE DEVE
Consegnare alla segreteria di gara l’elenco completo dei tuffi prescelti. Il modulo deve essere consegnato entro le ore 16 del giorno precedente la gara.
Nelle gare di tuffo sincronizzato uno o/e tutti e due gli atleti iscritti alla gara possono essere sostituiti da altri iscritti, purché, quest’ultimi, siano stati iscritti alla manifestazione 24 ore prima.
COEFFICIENTI DI DIFFICOLTA’
Il coefficiente di difficoltà è un numero fisso. Per dare il punteggio al tuffo, questo è moltiplicato per i voti dei giudici.
Le tabelle prevedono 195 tuffi catalogati dal trampolino e 166 dalla piattaforma, e per ognuno è previsto un diverso coefficiente di difficoltà.
Per i tuffi dal trampolino dei 3 metri si va da un coefficiente 1.2 per il tuffo raggruppato, senza salto mortale, sino a 3.0 per il tuffo in avanti carpiato, comprensivo di tre salti mortali e mezzo, e per quello rovesciato in avanti, sempre carpiato, con due salti mortali e mezzo.
Invece nelle prove dalla piattaforma da 10 metri si va da 1.1 per il tuffo ritornato raggruppato a 2.9 per quello a quattro tuffi diversi.
Nel dispensare punteggi i giudici non tengono conto del coefficiente di difficoltà.
Facciamo ora un esempio per capire meglio il meccanismo.
Nelle gare dove sono utilizzati 5 giudici, il punteggio deve essere diviso per 3:
- I voti dei 5 giudici sono: 8, 7, 7, 7, 6.5 = 21 (il primo e l’ultimo sono eliminati)
- Totale x Coefficiente Difficoltà = Punteggio: 21 x 2.0 = 42.0
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