–di Fabrizio Pasquali–
Il 1966 segna il ritorno della formula da tre litri aspirati od in alternativa da un litro e mezzo sovralimentati, per cui quasi tutte le Squadre, pur facendo del loro meglio, si trovano di fatto in ritardo nella motoristica con situazioni addirittura clamorose: vediamole. B.R.M. assembla vecchi progetti partorendo un improbabile V 16 dalla geometria vincolata anche dall’ingombro. Dopo varie soluzione scartate, si arriva ad una sorta di sovrapposizione di due motori da 1500 cc. da cui una strana geometria ad “H” che era già presente in alcuni studi per motori aeronautici.
Cooper mutua addirittura da Maserati un V 12 tratto dal vecchio 250 F; McLaren adatta un Ford V8 Indianapolis ( riducendolo da 4.200 cc. a 3.000 cc. ).
Brabham addirittura si inventa un V8 da tre litri ricavato dal monoblocco di una Oldsmobile di serie elaborato dalla Repco.
Solo Ferrari può mettere in campo il V12 da 3000 cc. che aveva preparato con largo anticipo e caratterizzato da prestazioni per il tempo esaltanti.
Quindi in partenza il Team di Maranello risulta nettamente favorito, e , pur riservando la dovuta attenzione ad eventuali improbabili outsider, il clima è tranquillo, dato che il mazzo presenta un’armata Brancaleone (in fatto di propulsori) tutta da scoprire.
Ma la F.1 di quegli anni era destinata a lasciare ampi margini alla sorpresa e forse per questo il fascino che ha esercitato sugli appassionati non è paragonabile al perfetto meccanismo ad orologeria oliato da eccezionali capitali ed interessi che delinea invece la situazione attuale.
Ma procediamo con ordine: Surtees ancora in Ferrari, malgrado i dissensi di cui avevamo accennato in precedenza, assieme a Bandini floppa a Monaco, ma il Compagno è secondo dietro Stewart e G.Hill, ma vince in Belgio con Bandini terzo.
Dopo Spa quindi, saranno proprio loro due a condurre la classifica piloti ( con Stewart che per altro non sembra possedere una vettura competitiva): poi la rottura già da tempo nell’aria di Surtees con Maranello che porta Bandini a prima guida affiancato da M.Parkes.
La svolta del Campionato si ha in Francia , a Reims, quando un solitario Bandini sembra vincere a mani basse, ma rompendo il filo dell’acceleratore, malgrado l’ormai leggendaria riparazione con filo di ferro ricavato dalla rete di recinzione della pista, arriva sì, ma fuori zona punti; per altro tappa la falla Parkes che, ottimo secondo dietro a Brabham, conferma che la vettura è fortemente competitiva.
Da qui però Jack “Blake” Brabham, col suo motore austro-americano, inizia un’inesorabile rimonta che lo vedrà vittorioso per quattro volte consecutive ( Francia G.Bretagna, Olanda, Germania).
Anno nero quindi per Maranello malgrado le rosee premesse, reso ancor più amaro dalle agitazioni sindacali che porteranno, fra l’altro, a disertare un classico come il G.P. di Gran Bretagna.
La stagione esalterà invece la grande capacità di Brabham di fare di necessità virtù ( del resto era nato meccanico progettista nella sua Australia ), maestro nel riciclare progetti che avevano la caratteristica di affidarsi a motori di grande affidabilità proprio in quanto derivati dalla grande serie.
L’anno sarà anche ricordato anche per lo spreco di piloti di valore mandati a correre con vetture insufficienti ( ancora qualche due litri in circolazione adattata dalle vecchie litro e mezzo ) o scarsamente affidabili: esempio eclatante quello di Clark, vincitore solo negli USA per la scarsa potenza della sua Lotus BRM, vettura ricavata dal mazzo delle due litri e priva di ogni possibilità di successo.
Gli fanno compagnia in questa insufficienza di propulsori nomi come quelli di G.Hill, Hulme e Gurney, solo per citare i più noti.
Da ricordare la bella impresa a Monza di Ludovico Scarfiotti che vince il suo unico G.P. valido per il Mondiale proprio in tale anno di “magri” risultati per i colori italiani.
Ennesima e scottante occasione perduta invece per Ferrari, tanto più grave in un momento di potenziale superiorità tecnica; tale spreco verrà duramente pagato dalle Rosse che ritroveranno la testa solo dopo molti anni di successi di altri Team di nuova e vecchia tradizione.
Classifica Mondiale Piloti
cl.Piloti | Monaco | Belgio | Francia | G.Bret. | Olanda | Germania | Italia | U.S.A | Messico | p.totali | p.validi |
1 Brabham | 0 | 3 | 9 | 9 | 9 | 9 | 0 | 0 | 6 | 45 | 42 |
2 Surtees | 0 | 9 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 4 | 9 | 28 | 28 |
3 Rindt | 0 | 6 | 0 | 2 | 0 | 4 | 3 | 6 | 0 | 24 | 22 |
4 Hulme | 0 | 0 | 3 | 6 | 0 | 0 | 4 | 0 | 4 | 18 | 18 |
5 G.Hill | 4 | 0 | 4 | 4 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 17 | 17 |
Le foto ed i video presenti su PANATHLON PLANET sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla Segreteria di redazione: segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.