-di Enrico Brigi–
Il mondo del calcio ripartito la scorsa settimana con le semifinali della Coppa Italia, si appresta ad assegnare il primo trofeo di questo strano finale di stagione. Saranno Napoli e Juve, quindi, a contendersi la coppa nazionale, dopo aver rispettivamente eliminato dalla corsa Inter e Milan. Le due milanesi, soprattutto la compagine di Antonio Conte, aspiravano ad arrivare in fondo ma il risultato del campo non è stato loro favorevole.
L’atto finale andrà in onda sul terreno dello stadio Olimpico che, nonostante la presenza in tribuna di qualche autorità di rilievo – in primis il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ospiterà la sfida tra partenopei e bianconeri desolatamente a spalti vuoti. Questa, comunque, non rappresenta più una novità ma una costante, ancora per qualche settimana almeno.
Tra le due squadre la rivalità non manca, sin dai tempi di Maradona e Platini. Per quanto riguarda la Coppa Italia, in particolare, esiste un solo precedente datato 2012, anche allora in finale. In quell’occasione, che fu anche l’ultima partita in bianconero di Alessandro Del Piero, la formazione di Walter Mazzarri ebbe la meglio sull’undici di Antonio Conte grazie ad una doppietta firmata da un rigore di Cavani e da una rete di Hamsik. In quell’anno, però, la Juventus, fresca vincitrice dello scudetto, seppe subito prendersi la rivincita nella finale della Supercoppa, disputata a Doha, avendo la meglio ai rigori dopo che i tempi regolamentari erano terminati sul punteggio di due reti per parte. La partita ebbe anche un piccolo strascico per opera del presidente napoletano De Laurentiis che disertò polemicamente la cerimonia finale di premiazione.
Tornando al calcio giocato, per quanto visto in queste prime partite, la formazione bianconera sembra avere ancora una marcia in più, dovuta non solo alla presenza sempre fondamentale di un giocatore come Cristiano Ronaldo, ma anche a un organico decisamente più assortito e di maggior qualità. Il pallone, però, è rotondo, pronto a sovvertire ogni pronostico. Il fascino del calcio, seppur a porte chiuse, rimane sempre lo stesso.
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