- Un parterre di spessore che ha dato vita ad una puntata davvero interessante a conferma della validità di questa iniziativa editoriale del Panathlon. Si è parlato tanto di volley, ma non sono mancate le critiche al mondo dello sport, che dovrebbero fare meditare. Vedi il video Clicca: https://www.facebook.com/panathlonclubmilano/videos/183985159723541/
Il Panathlon deve avere un ruolo nello sport italiano.
di Valerio Rosa
È stato decisamente interessante l’incontro organizzato dai Panathlon Club di Milano e Verona 1954 e dal Banco BPM sul tema ‘La pallavolo è ciò che unisce magia e realtà’. Un incontro virtuale con diretta Facebook e YouTube sul mondo del volley post Pandemia, ma più in generale su tutte le difficoltà che lo sport italiano sta affrontando dopo il Covid-19. Un incontro a cui hanno partecipato soci di tutta Italia collegati via internet desiderosi di ripartire dopo la pandemia.
A fare gli onori di casa è stato il Presidente del Panathlon Club Milano, il giornalista Filippo Grassia affiancato dalla Presidente del Club Verona 1954, Alessandra Rutili. Gli ospiti sono stati davvero d’eccezione: il Presidente del Distretto Italia del Panathlon Giorgio Costa, il Presidente della Federazione Pallavolo, Bruno Cattaneo, il Vice Presidente della Lega Volley Serie A, l’avvocato Stefano Fanini e Lorenzo ‘Lollo’ Bernardi giudicato il ‘Miglior giocatore di volley del XX Secolo.
Si è parlato tanto di pallavolo, come detto, ma si è spaziato sui tanti problemi dello sport a partire dal mondo della scuola e dalla carenza di palestre e di impianti sicuri. Il volley, d’altronde, è lo sport di squadra più praticato nelle scuole, anche in quelle delle periferie o dei borghi più sperduti ed è logico che i tanti dubbi sulle modalità di ripresa della scuola, finiranno per coinvolgere anche il mondo della pallavolo.
Proprio Lorenzo Bernardi ha sottolineato come il problema delle palestre non sia nuovo, che le difficoltà a trovare spazi per fare sport ci sono sempre state e che poco o nulla è stato fatto finora per migliorare.
La Presidente Rutili ha invece puntato il dito sulla carenza di competenze a partire da chi fa i decreti sullo sport proseguendo da chi dirige lo sport e finendo con chi è poi protagonista sul campo: il tecnico, l’istruttore, il maestro. Troppo spesso, infatti, chi è delegato ad insegnare tecnica e disciplina sportiva lo fa senza una specifica competenza, perché le società sportive preferiscono rivolgersi al mondo del volontariato.
La stessa Rutili si è meravigliata di come il Coni, ma anche il Governo, non si siano rivolti ai Club Panathlon Italia per gestire la ‘pandemia sportiva’. Troppo freddi i rapporti con il Coni che non ha emesso un regolamento, delle linee guida o un disciplinare su come gestire il Coronavirus. Coni che, invece, doveva dire al Governo: “Siamo noi quelli che gestiscono lo sport, che hanno il polso della situazione e che devono dettare le regole della ripresa”.
E su questo è stato d’accordo anche il Governatore del Distretto Italia, Giorgio Costa, che ha confermato quante competenze ci siano nei Club Panathlon di tutta Italia soprattutto per far ripartire lo sport tra i giovani.
“Abbiamo investito tanto nella comunicazione perché dobbiamo far sapere cosa è il Panathlon e cosa fa. Ho chiesto al Ministro Spadafora un incontro come Panathlon Club Italia, perché vogliamo contare di più ed esprimere le nostre idee. Vogliamo poter illustrare il nostro progetto che si chiama ‘Formare per educare ai valori dello sport’. Ho chiesto un colloquio ufficiale dopo aver parlato con il Presidente Malagò e poi con il Ministro Spadafora, ma sono stati incontri con altri enti e associazioni ed è difficile comunicare quello che vogliamo dire in mezzo a tanta gente. Il Panathlon Club non può essere messo alla pari di altre associazioni. Abbiamo 160 Club in Italia con oltre 6.000 soci dislocati in tutte le regioni. Sono orgoglioso e fiero – ha proseguito Giorgio Costa – di essere Presidente di un’associazione così importante con persone molto valide e tante eccellenze. Credo che il Panathlon debba puntare di più soprattutto nel coinvolgere i giovani. Il progetto ‘Sport e salute’ vuole coinvolgere gli Over 64, ma la ripartenza deve partire dalla scuola, dai giovani, per l’insegnamento della cultura dello sport. La cultura è molto importante, ma la scuola deve dare modo ai giovani di poter fare sport molto di più. Nel Decreto ‘Rilancio Italia’ non è mai citata la parola sport. Si parla giustamente di lavoro, di turismo, di spettacolo, di commercio, di industria, ma non c’è mai la parola sport. Abbiamo bisogno di un Ministro dello Sport che abbia competenza specifiche, che provenga dal mondo dello sport. Chiedo che il Panathlon abbia sempre più voce. Sono stato positivamente colpito dai volontari dei nostri Club che si sono mobilitati durante il Covid 19. Faremo di tutto – ha concluso il Presidente Costa – per dare il nostro contributo perché abbiamo fatto sport, amiamo lo sport e abbiamo tante competenze da mettere a disposizione per fare qualcosa di importante, per cambiare passo e ripartire con entusiasmo”.
Il Presidente della Fipav Bruno Cattaneo, stimolato dalle domande di Filippo Grassia ha ribadito: “Definisco il Presidente del Coni Giovanni Malagò, un vero uomo di sport. Il problema è un altro: di chi sta intorno al Presidente. Perché invece di andare verso la semplificazione stiamo andando verso la confusione più totale. Adesso non ci sono più solo Coni e ‘Sport e Salute’, ma oltre a questo abbiamo un Ufficio dello sport presso la presidenza del Consiglio dei Ministri e poi si arriva al Ministro dello sport. La sensazione che abbiamo – ha proseguito il Presidente Cattaneo – è che il Governo abbia voluto impadronirsi dello sport non perché sia sensibile a certe tematiche e desideroso di fare provvedimenti per far si che la pratica sportiva a tutti i livelli e per tutti gli sport potesse ripartire. Basta solo vedere come abbiano sistemato il volley nella classifica degli sport più pericolosi dopo il Covid-19: al primo posto. Addirittura gli scacchi sono più pericolosi del calcio. La Federazione Volley, comunque, nel frattempo, si è dimostrata molto sensibile alla ripresa dell’attività giovanile tanto che per l’anno prossimo l’ha resa gratuita per tutte le società: da quelle della SuperLega a quelle di base. E’ il nostro punto di ripartenza”.
Lorenzo Bernardi si è invece soffermato sulla necessità di eliminare o almeno ridurre la burocrazia. “Se noi in Italia non impariamo a snellire le procedure burocratiche in generale ma soprattutto nel mondo dello sport, non ne usciamo – ha detto l’ex schiacciatore e ora tecnico della Sir Safety Perugia con cui nel 2018 ha ottenuto uno straordinario triplete: scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana –. Per avere una palestra dobbiamo passare da 500 uffici. Se per caso poi, dovesse cadere un Governo devi iniziare tutto da capo. Dobbiamo imparare a distruggere tutti questi passaggi di carte e di timbri. Poi dobbiamo essere più propensi a vedere un futuro più positivo, perché se dovessimo continuare a far passare il messaggio che tutto quello che abbiamo davanti sarà difficilissimo, sarà complicatissimo, è chiaro che l’appeal di questo nostro sport diventerebbe più fievole, più povero”.
Il Vice Presidente della Lega Serie A, Fanini ha ribadito il ruolo sociale della pallavolo. “Tutto quello che noi facciamo al di là dei nostri ruoli – ha detto – è quello di portare avanti lo sport come cultura, come educazione dei ragazzi e il Panathlon Club in questo esprime i veri valori sociali che tutti noi portiamo avanti con grande orgoglio. La pallavolo permette di andare nei palazzetti con le famiglie, permette ai ragazzi di avere l’autografo dei campioni a fine gara e non mi pare che succeda negli altri sport. I nostri palazzetti sono ambienti sani e puliti che dobbiamo continuare a coltivare perché siano di esempio per tutti gli sportivi. Abbiamo la fortuna di avere un movimento che ha regalato grandi campioni, che ha vinto tutte e sei le coppe europee maschili e femminili, ma abbiamo anche tanti ragazzi che stanno crescendo seguendo le orme di questi campioni come Bernardi e tutti gli altri. Fondamentale per questo è l’attività di base – ha concluso Fanini – ma dobbiamo lavorare tutti in sinergia con il Coni che ha e deve continuare ad avere un ruolo di raccordo fondamentale”.
Chiusura con il Presidente Costa. “Io credo che alla fine vincerà l’amore per lo sport – ha ribadito – Noi ci batteremo sempre perché l’amore per i valori che abbiamo dentro sia sempre quello e ci porti sempre più lontano. Un ragazzo che pratica sport non deve diventare un campione, deve divertirsi e noi ci batteremo perché ogni ragazzo abbia la possibilità di farlo. Per questo diamo anche delle patenti etiche alle società sportive che andiamo a visitare, per vedere come sono organizzate e come possiamo aiutarle. Noi ci siamo e ci saremo sempre in ogni dove in Italia e nel mondo. Bisogna che la parola sport sia messa davanti a tutto – ha concluso il Presidente del Distretto Italia del Panathlon – perché lo sport aiuta a crescere, aiuta a creare una società migliore e fa anche a risparmiare soldi nella cura della salute. E’ necessario che lo Stato Italiano investa di più nello sport e negli impianti sportivi e come Panathlon Club ci batteremo sempre per tutto questo”.
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