–L’Eurolega si arrende: stagione finita!
–di Andrea Ceccotti
Cancellate le stagioni (Euroleague ed Eurocup) ferme dal 12 marzo per la pandemia.
L’ha annunciato l’Eurolega, rivelando che non ci saranno squadre campioni nelle due competizioni e che quella di fermarsi, dopo aver analizzato tutte le possibilità, era l’unica opzione possibile.
Lo stop è arrivato dopo un incontro tra le 11 squadre senza licenza permanente, a cui il CEO dell’Eurolega Jordi Bertomeu si è presentato con la raccomandazione di cancellare la stagione. Sabato scorso i giocatori gli avevano espresso la stessa idea (gli 11 club avrebbero voluto votare per la ripresa con Milano decisamente contraria). Troppo difficile riprendere, anche con una formula in sede unica che l’Eurolega aveva già messo a punto (pur non avendo ancora scelto la sede) con il rientro in campo previsto per il 6 luglio. L’Eurolega si è arresa davanti alla diversa evoluzione della pandemia nei vari paesi, all’impossibilità di garantire la sicurezza dei giocatori e di poter proseguire anche nel caso di un atleta positivo al virus, alla volontà di non andare oltre il mese di luglio per non compromettere la nuova stagione, al rischio di infortuni che i giocatori avrebbero sostenuto tornando in campo dopo due mesi, con una preparazione ridotta all’osso. Meglio fermarsi quindi e organizzare la ripartenza del prossimo anno.
La stagione si chiude quindi dopo 28 giornate. Alla conclusione della regular season mancavano al momento dello stop 54 partite, i quarti playoff al meglio delle cinque partite e la Final Four di Colonia.
Le 18 squadre che hanno animato la stagione 2019-20 sono confermate anche per la prossima stagione.
E gli 8 team, compresi Virtus Bologna (che ha comunque presentato una richiesta per avere una Wild Card in caso di rinuncia di qualcuno dei 18 team aventi diritto alla partecipazione all’Eurolega) e Reyer Venezia, arrivate ai quarti di Eurocup, avranno un posto riservato nella competizione 2020-2021.
“Questa non è una fine, ma un nuovo inizio, ha dichiarato Jordi Bertomeu. Siamo stati costretti ad interrompere la stagione più di successo nella storia del basket europeo per ragioni ben oltre il nostro controllo. E’una decisone che arriva dopo due mesi e mezzo in cui abbiamo cercato in ogni modo di riportare il basket a tutti i nostri tifosi. Proprio il loro affetto è quello che ci spinge adesso a cominciare a pianificare per rendere il 2020-21 ancora migliore. Sono orgoglioso dei nostro proprietari per le decisioni che hanno preso e per l’impegno nelle rispettive comunità. E sono orgoglioso di giocatori, allenatori e tifosi per come ci hanno supportato. Avevamo tanti motivi e una gran voglia di ricominciare la stagione 2019-20, ma in una situazione così eccezionale abbiamo messo la salute delle persone al primo posto davanti a qualsiasi interesse commerciale, rimanendo così fedeli ai valori in cui crediamo e che rappresentiamo. Nei prossimi mesi avremo solo una missione: fare tutto quello che possiamo per aiutare le nostre comunità a tornare ancora più forti, costruendo dentro e fuori dal campo la miglior versione possibile di noi stessi”.
Hanno prevalso quindi e per fortuna, la logica e il buon senso.
Permettetemi di dire che il basket europeo, come un mese addietro quello nazionale, ci hanno dato una grande lezione di sport e di vita.
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