-Redazione “Gianni Brera”
-Mai vista una primavera senza ciclismo!
–di Sara Perin
Una primavera senza ciclismo non si era mai vista, senza le Classiche del Nord, senza Giro, senza Tour: la primavera italiana è da sempre la cornice perfetta della corsa rosa, che colora le strade da nord a sud e unisce i tifosi nelle cime del nostro Paese.
Quest’anno gli appassionati non potranno affollare i traguardi, riunirsi davanti ai televisori o seguire la carovana rosa nelle tre settimane più affascinanti del ciclismo italiano, ognuno si troverà solo ad esercitarsi sui rulli o a riguardare repliche delle grandi corse del passato. Per fortuna l’iniziativa di Gazzetta e Rcs sport cerca di tenere alto il morale dei ciclisti italiani e non, dando il via ad un Giro d’Italia virtuale con un format completamente innovativo: dal 18 aprile al 10 maggio, lungo alcuni percorsi scelti, ogni sabato e mercoledì corrono i professionisti (uomini e donne), domenica e giovedì corrono le Leggende, ovvero i grandi ciclisti del passato, da Garzelli a Basso e tanti altri, e tutti i giorni i ciclo amatori; l’iscrizione è online collegandosi con il il proprio ciclocomputer Garminedge, verranno poi fatte 4 diverse classifiche e ci sarà addirittura il dopo-tappa live con ospiti e numerosi interventi.
Questa sfida virtuale richiede lo sviluppo di nuove strategie, di visioni tecnologiche a cui il mondo a due ruote non era preparato, sostiene il CT della nazionale Davide Cassani, che ricorda l’importanza dell’allenamento in casa in questo periodo di quarantena. Sicuramente il ciclismo non è fatto per rimanere dentro le mura domestiche, al contrario ha bisogno di aria, libertà e ampi panorami che oggi però si possono ammirare solamente davanti allo schermo; il Giro d’Italia virtuale non potrà mai farci vivere le emozioni di quello reale, ma almeno è un buon modo per tenersi in allenamento e rivivere i valori di questa corsa centenaria.
Il vero destino della corsa rosa 2020, quella reale, non è ancora stato scritto: è stato posticipato al 3 ottobre, in seguito al Tour de France e ai Mondiali in Svizzera, e verrà poi seguito dalla Vuelta e dalle Classiche del Nord, da concludere entro fine anno. Il calendario del ciclismo internazionale per questa stagione prevede un autunno molto fitto, in cui le squadre e i ciclisti dovranno scegliere accuratamente gli eventi a cui prendere parte; Vincenzo Nibali in una prima analisi ha dichiarato che sarà molto dura correre sia Giro che Tour quest’anno, vista la successione degli eventi, ed è un ragionamento che probabilmente fanno tanti altri atleti, oppure useranno una corsa in preparazione all’altra.
Le date non sono ancora state ufficializzate, ma sicuramente la partenza estera è stata annullata, quindi l’intero percorso sarà svolto nel territorio nazionale. La discussione al momento si fonda sulla durata: è stato chiesto che il Giro venga accorciato da 21 a 18 tappe per liberare giorni preziosi in questa stagione, ma Rcs sport non ha gradito la richiesta e ha sottolineato che come sono state concesse le canoniche tre settimane al Tour de France, così deve essere anche per le altre corse a tappe. Inoltre, dovrà essere ridisegnato il percorso tenendo conto del meteo di ottobre, in cui probabilmente sarà rischioso salire sopra i 2000 metri nelle montagne del Nord Italia, ma il direttore Mauro Vegni assicura di avere in tasca già ottimi progetti alternativi, tenendoli, però, ancora per il momento segreti.
Non ci resta che aspettare e scoprire la nuova veste della corsa rosa, sicuramente diversa sotto aspetti sanitari e del pubblico, ma sicuramente invariata nel principio e nei valori che l’accompagnano, dall’agonismo puro, al sacrificio e al valore della squadra: sarà un momento di rinascita non solo per il ciclismo, ma anche per tutto il mondo sportivo italiano, vista la sua rilevanza nel calendario sportivo italiano, l’unione che genera tra i tifosi e tutte le persone impegnate nell’organizzazione, ma soprattutto per le emozioni che fa vivere sulla pelle di ognuno di noi, lasciando una scia di speranza.
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