-di Paolo Avezzù-
Il Consiglio federale della FIR (Federazione Italiana Rugby), nella seduta di giovedì 26 marzo, ha deciso di annullare il campionato di rugby TOP 12 2019/2020, con una decisione che ha il solo precedente di fine guerra, annata 1944/45. Scartata l’ipotesi di assegnare lo scudetto a tavolino, con più di metà delle gare già disputate e con la Rugby Rovigo in testa di 7 punti rispetto al trio Valorugby Emilia, Fiamme Oro e Calvisano, ed anche l’ipotesi di disputare a giugno-luglio i play off tra le prime 4 in classifica ed i play out per la retrocessione tra le ultime quattro.
Sconcerto e disappunto a Rovigo ed anche dalla Valorugby Emilia. Il coach di Rovigo Casellato ha dichiarato: “Perché non aspettare altre 2-3 settimane per una decisione? E fare delle ipotesi con i club per rientrare a luglio a giocare? Chi ha pensato ai giocatori, agli allenatori, a tutte le persone che vivono di questo lavoro? Resteranno 5 mesi senza stipendi, non tutti – dice Casellato con una punta di polemica – hanno preso la strada della dipendenza della FIR, dove uno stipendio arriva sempre”.
Eppure altri sport hanno seguito altre vie: lo sci ha assegnato la Coppa del mondo e le Coppe di categoria a chi era in testa al momento, anche se mancavano delle gare alla fine del torneo, il calcio aspetta la fine della pandemia per poter riprendere a giocare anche a luglio-agosto, magari con la formula play off. Mi viene da rodigino un cattivo pensiero (anche se è peccato, ma il Papa ci ha dato l’indulgenza plenaria…) nei confronti del Presidente della FIR Alfredo Gavazzi, il cui cuore, come sappiamo, batte…a Calvisano: se in testa di 7 punti ci fosse stato il Calvisano, la decisione sarebbe stata la stessa? Non è dato sapere.
Intanto il Panathlon Rovigo ha preso un’iniziativa dal titolo “tuttiacasa rossoblù”, in cui invita la cittadinanza di Rovigo a far sentire la propria vicinanza ai Bersaglieri ed a tutta la grande famiglia del rugby, privati di un “possibile” scudetto 2020. L’invito è quello di esporre, a partire da domenica 29 marzo, una maglia, una sciarpa o una bandiera rossoblù al balcone dopo che è stato chiuso il campionato di rugby. L’iniziativa, in tempo di coronavirus, assume l’ulteriore e più importante significato di stringerci assieme, ognuno restando a casa, e di lanciare il messaggio “Tutto andrà bene” anche attraverso i colori della Rugby Rovigo e la passione unica in Italia di Rovigo “città in mischia”.