L’Italia diviene un’unica zona rossa
L’Editoriale dell’altro ieri titolava: “SI ABBIA IL CORAGGIO DI FERMARE LO SPORT”.
Così oggi, finalmente, il governo ha preso la drastica decisione di fermare non solo lo sport ma tante altre attività che possono essere luoghi di facile contagio. Noi chiedevamo soprattutto di arrestare quegli sport dove vi sia il frequente contatto tra gli atleti.
Nel pomeriggio odierno, alle 15, il presidente del Coni Malagò aveva invitato tutte le federazioni per un summit alfine di chiedere lo stop dello sport almeno sino al 3 aprile.
In serata il Consiglio dei Ministri, visto l’aggravamento della situazione, decretava la sospensione di molte attività, tra queste anche lo sport.
Il documento al punto G così recita:
g) sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché’ delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le societa’ sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attivita’ motorie in genere, svolti all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1, lettera d);