–di Lorenzo Fabiano della Valdonega—
Benvenuta nel club delle elette a Federica Brignone, la quinta sciatrice azzurra a vincere una coppa del mondo di specialità nello sci alpino. Prima di lei ci erano riuscite Deborah Compagnoni (gigante 1998), Isolde Kostner (discesa 2001 e 2002), Denise Karbon (gigante 2008), e Sofia Goggia (discesa 2018). Una bella compagnia. È questo un gustoso antipastino (non ce ne voglia Federica, al cui cospetto c’inchiniamo, ma due gare – le altre due sono state annullate – per assegnare una coppa del mondo sono un po’ pochine) in attesa di sapere come andrà a finire la corsa alla torta grossa, quella sfera di cristallo che mai nella storia una sciatrice italiana è riuscita a sollevare al cielo.
I giochi sono apertissimi: a sette gare dalla fine della stagione (quelle di Ofterschwang del prossimo fine settimana sono già state cancellate e non saranno recuperate) Federica Brignone è in testa alla classifica generale con 153 punti di vantaggio su Mikaela Shiffrin e 189 su Petra Vlhova. Sarà quindi una volata finale a tre (sì a tre, perchè a quanto pare Mikaela Shiffrin col dolore nel cuore per il dramma che l’ha investita, tornerà a gareggiare a Åre, dove in programma ci sono un parallelo, un gigante e uno slalom) che si concluderà sotto lo striscione d’arrivo delle finali di Cortina. Se un parallelo, due giganti, una discesa (specialità in cui quest’anno si è guadagnata punti pesanti), e un supergigante, possono essere il suo tesoretto da spendere, le maggiori difficoltà l’azzurra le incontrerà in slalom, specialità in cui le sue due avversarie sono nettamente davanti a lei. La coppa Federica se la giocherà soprattutto nel gigante di Åre e nei primi due giorni di gare a Cortina, quando sarà impegnata in discesa e supergigante. Le resterebbe poi l’asso nella manica del gigante sull’Olympia delle Tofane all’ultimo giorno, ma sarebbe ovviamente molto meglio uscire dal quel cancelletto avendo già risolto la questione.
La grande coppa è lì che aspetta una padrona, e conoscendo il temperamento della valdostana, per andarsela a prendere non affronterà certo lo sprint decisivo della stagione con la calcolatrice nella giacca a vento. Tutto è in essere, ma ancor più in divenire: Federica può mettere le mani anche sulla coppa di gigante (è nettamente in testa alla classifica) e quella di superG (dove è seconda). Un passo alla volta, non corriamo troppo. Rome wasn’t built in a day, nemmeno la storia dello sci. Però possiamo riscriverla. Avanti Federica, avanti!