–E’ un anno tragico per l’automobilismo: prima a Monza si schianta Alberto Ascari, quindi a Les Mans sono falcidiate un centinaio di persone.
di Fabrizio Pasquali
Anno tragico il 1955 con la scomparsa di Alberto Ascari (in prova a Monza con una vettura Sport) e con la strage di Le Mans ove Levegh falcia con la sua Mercedes addirittura un centinaio di persone, da cui l’annullamento di tre G.P. previsti ed il ritiro di Lancia, nonché l’annuncio della stessa Mercedes di smettere a sua volta la sua diretta partecipazione in F.1 a fine stagione.
Curioso il G.P. d’Argentina d’esordio Campionato, con l’alternarsi in Ferrari di ben quattro piloti sulle due vetture presenti (Gonzales, Farina, Trintignant e Maglioli), sì da creare una frammentazione del punteggio forse unica (ricordiamo che dal 1960 tale staffetta verrà abolita in F.1).
Mercedes vince comunque alla grande con Fangio e, dopo la parentesi di Monaco in cui annotiamo la bella quanto inattesa vittoria del ferrarista Trintignant (oltre che il tuffo, completo di vettura, di Ascari in mare assieme alla sua Lancia D 50), l’Argentino torna a strapazzare gli altri in Belgio, Olanda ed a Monza, lasciando la vittoria di casa al collega inglese Moss.
Bella prestazione a Silverstone delle due Vanwall pilotate da Schell e Wharton a dimostrare come la Casa inglese sia già pronta per future vittorie.
A Monza, con Lancia già ritirata, Ferrari schiererà anche le D 50 cedutele dopo la cessata partecipazione attiva della Casa italiana.
A commento della brevissima presenza di Mercedes (per altro vincente a livello mondiale) e di Lancia in F. 1, cerchiamo di analizzare i motivi del loro ritiro.
La Casa di Monaco ritiene di dover spingere maggiormente le sue industrie, nel periodo ricostruttivo postbellico, verso vetture stradali, mentre Gianni Lancia, date le dimensioni “umane” dell’Azienda da lui diretta, forse per l’impressione che gli suscitò la tragica fine di Alberto Ascari.
Ci è gradito ricordare il commiato con un significativo gesto da “Signore del bel tempo andato”: lascerà assai generosamente studi e materiale ad Enzo Ferrari.
In quegli anni “poveri” il “Drake” accolse con somma gratitudine e profitto l’imprevisto, prezioso contributo.
Sono i tempi che vedono fra l’altro il quinquennale finanziamento Fiat al Team di Maranello, primo passo importante verso le più recenti e note vicende.