-di Rodolfo Garofalo–
Candidato unico, Attilio Belloli, del Panathlon di Bergamo.
Un Presidente di Club mi sussurra :”visto che c’era un candidato unico, potevamo votare da casa, con whatsapp”.
Quello che ho sentito durante la mattina mi ha confermato che sarebbe stato un errore.
Ma partiamo dall’inizio.
Mattinata di sole, location prestigiosa – le sale dell’Università – partecipazione quasi al completo dei Presidenti dei Club della Lombardia.
Presente per Brescia – con me – Ottavio Dusi.
Al tavolo della presidenza il Governatore uscente Fabiano Gerevini, al suo fianco il Consigliere Internazionale Lorenzo Branzoni;
Saluti iniziali dell’autorità sportiva (Giulio Bosetti, delegato del Coni di Bergamo) e politica (Elio Conti, anche egli panathleta, delegato del Sindaco).
All’inizio un ricordo per il grande Mangiarotti; Fabiano chiede per lui un grande applauso, Lorenzo “ricordando Mangiarotti mi vengono i brividi dietro la schiena”.
Molti dei presidenti, neo eletti, su richiesta di Gerevini si presentano.
Quindi la parola a Gerevini.
“Vorrei come Governatore uscente dire due cose.”
Si alza in piedi, diventa molto serio.
“I club virtualmente avrebbero dovuto essere sedici ma abbiamo avuto il Club di Lodi che ha deciso di chiudere nonostante il tentativo mio e del consigliere Branzoni di metterci una pezza; ma abbiamo trovato impedimenti più formali che sostanziali”, “mentali” chiosa sorridendo Branzoni.
“Ma come ho sempre detto” continua Fabiano “ visto che nessuno ci ha obbligato con un certificato medico a far parte del Panathlon, vista la non volontà di portarlo avanti, con rammarico abbiamo dovuto chiuderlo; ci sono però già vari contatti – anche importanti – per farlo ripartire.
Ma con rammarico devo dire che ripartirà dall’anno uno, perché non si potranno più recuperare i lunghi anni della sua storia.
Altro problema è il Club di Casalmaggiore Viadana : che io non considero chiuso.
Leggo dal giornale “il Panathlon Club ha chiuso” e scopro che hanno fatto una riunione e – dato che non si trovava un presidente – con dispiacere hanno deciso di chiudere.
Il presidente probabilmente non sapeva che ci sono regole e pratiche per governare questi eventi”
E qui si impenna.
“Non sapeva che ci sono regole, come tanti” e indica noi in sala “ caro Attilio, te lo dico in anticipo, come tanti.
Non è che noi nel mondo panathletico viviamo nella logica delle gerarchie, ognuno come si sveglia se la cucina.”
Wow, efficace !
“Ora chiameremo tutti i soci” continua infervorato “ e cercheremo di risolvere la situazione.
Caro Attilio, ti conosco da tempo, ho apprezzato quanto hai fatto da Presidente del Club, ma ti accorgerai che l’Area non è il Club; ci saranno tanti problemi, però anche tante soddisfazioni.”
E le elenca.
“Ho conosciuto persone che valeva la pena di conoscere; soddisfazione per Mantova, dove il commissario ha rilanciato il Club; soddisfazione per Milano, che aveva 12 soci, commissariata, ora ha più di 70 soci ed è diventato riferimento di tutto il mondo politico e sportivo di Milano; soddisfazione anche perché ho aperto un nuovo Club e un Panathlon Junior.
Chiudo.
Il bilancio specifico lo farò nell’assemblea di bilancio di marzo e, siccome oggi è una giornata di festa, i sassolini li toglieremo il mese prossimo.”
Ma un sassolino se l’è tolto subito.
“Ho una teoria derivante dall’appartenenza alle forze armate; le guerre si vincono e si perdono; l’unico desiderio che ho da militare, non voglio morire per il fuoco amico.
Purtroppo anche nel nostro ambiente non sempre ti confronti con un esercito davanti a te.”
La parola al neo governatore.
“Grazie per la fiducia” inizia con tratto simpatico e cordiale “dato che non mi conoscete; credo che abbiate votato in fiducia di chi mi ha candidato.
Devo ringraziare inoltre i due giganti su questo tavolo; devo dire che quando Fabiano mi ha telefonato per propormi la candidatura, l’avrà notato, ho avuto un momento – un lungo momento – di silenzio; in effetti la prima mia reazione è stata di quello che cade dal pero.”
“Se non avessi avuto la certezza” interviene Gerevini “che il tuo ruolo di governatore avrebbe potuto portare beneficio al movimento, quella telefonata probabilmente non l’avrei fatta. Perché io sono convinto che quando si fatica – e questo vale anche per tutti voi, per i vostri Club – si rimette del proprio tempo per il bene del Panathlon, per creare qualche cosa, quando si consegna questo pacchetto a qualcuno hai il desiderio che questo qualcuno il pacchetto lo valorizzi e non lo metta a farsi impolverare in qualche scantinato.”
“Governatore” riprende la parola Belloli “non ho le stimmate del governatore, ma spero di guadagnarle sul campo, col mio lavoro.
Piùche governare, la mia mission sarà quella di coordinare, darvi supporto per qualsiasi esigenza.
Credo che se ci parliamo, ci coordiniamo, possiamo avere dei buoni risultati; nei Club ci sono delle eccellenze …. è una gioia avere simili amicizie.
Mi auguro che si riesca a dialogare tra di noi, che si riesca a valorizzare quello che i Club hanno fatto: io penso per esempio a Brescia, quel bellissimo percorso che fa sull’educazione stradale; avrete modo di parlare con Ottavio e con Rodolfo, di scambiarvi esperienze.”
Ottavio gongola.
“Sappiate” continua “che ho la ferma volontà di esserci, nel momento in cui il Club lo desideri; verrò da tutti, vi do il mio cellulare, chiamatemi.
Applausi.
Tralascio la parte procedurale, sempre noiosa.
Registro, comunque, che il neo governatore, ancorché poco conosciuto, è partito bene: eletto all’unanimità.
Buon lavoro Attilio.