di Massimo Rosa
Si è concluso il Tour de Ski 2019-2020 a vincerlo non poteva che essere la biondina di Røros Therese Joahug, ancora una volta regina del Tour.
La giornata finale, la più intrigante, prevedeva la salita sul Cermis. Nei giorni italiani, che hanno preceduto quella della finale, Therese non aveva brillato particolarmente, anzi era stata del tutto anonima. Il perché è risaputo, la norvegese non ama le gare sprint, lei ama le gare dove ci sono chilometri da percorrere, soprattutto in salita.
Nella prova di ieri Joahug precedeva le inseguitrici di una manciata di secondi: la connazionale Jakobsen e la russa Nepraieva. Dunque sotto lo striscione dello start tutto era più o meno in parità, almeno in teoria.
Solo le atlete sapevano che le speranze di poter superare “Sua Altezza Therese” erano poche, o quasi nulle. Solo un miracolo poteva regalare loro la vittoria.
Al via dello starter la biondina prendeva immediatamente la testa restando in compagnia del gruppo sino all’inizio dell’ascesa verso il Cermis. Da lì in poi le avversarie perdevano terreno, tranne la connazionale Weng che le restava attaccata come una cozza, ma solo per qualche centinaio di metri. Poi Therese, che ha la particolarità di mantenere un passo senza strappi ma veloce e costante, un passo davvero irresistibile, se la scrollava di dosso.
Così, come previsto, faceva gara a sé superando i muri sino al 30% di pendenza con una facilità davvero disarmante, tagliando il traguardo sventolando la bandiera con la croce bianca e blu del suo Paese.
“E’ una salita che amo. Non ho trovato difficoltà a liberarmi delle mie avversarie dopo la partenza”, sic dixit Therese Joahug.