di Andrea Buonaiuto
“Quando tutto cambia perché tutto resti come prima”
Giro di boa alle spalle dopo poche bracciate: tutto cambia perché tutto resti come prima. Cambia la terza incomoda: la Lazio che supera di fortunata audacia il Napoli. Cambia il Napoli stesso, ormai parente alla lontana della squadra che aveva conteso alla Juventus gli ultimi titoli e blindato il podio del campionato. Rimpiazzata la guida tecnica (dentro un agguerrito ma inerme Gattuso), mutata la filosofia. Cambiamenti a garanzia perché tutto resti come prima: la Juventus sempre prima.
La squadra di Sarri non produce armonia nel gioco ma risultati su risultati: 48 punti nel girone d’andata con proiezione di chiuderla a 96. Uno score da far tremare vene ai polsi se solo l’Inter non tenesse quel passo (nonostante un complicato pareggio con l’Atalanta di Gasperini quarta in graduatoria). La vittoria della Juve sulla Roma (auguri di pronto rientro a Demiral e Zaniolo) all’Olimpico certifica forza d’urto e nervi saldi. Più due in classifica su Conte e soci nerazzurri, prossime giornate che promettono incroci che non dovrebbero minarne il primato: di più è al momento utopia.
Poco più dietro la Lazio, figlia di un “Immobile” di lusso” e di un conto in banca giunto a dieci vittorie consecutive. A ridosso della zona Europa League, spuntano Parma Torino e Verona: rispettivamente vittoriose su Lecce Bologna e Genoa. Le tre hanno staccato addirittura il Napoli. Stesso sorpasso disposto dal Milan che alla guida del volante ha un nuovo re: Ibrahimovic che stende il Cagliari.
Quando tutto cambia affinché tutto resti come prima.