Grandi successi nello sci con le sciatrici della valanga rosa
di Lorenzo Fabiano della Valdonega
Sci, il bel weekend dell’Italia con la valanga rosa.
Ce lo ricorderemo per un bel po’ questo weekend di coppa del mondo in Nord America. La doppietta che ha visto Marta Bassino e Federica Brignone salire sui due primi gradini del podio del gigante di Killington davanti alla regina di casa Mikaela Shiffrin, è un lingotto a 18 carati nella storia del nostro sci. Decima doppietta della storia. La prima fu nel 1983, all’alba dell’epoca della Valanga Rosa di sci. In quell’anno Daniela Zini si impose davanti a Maria Rosa Quario nello slalom di Limone Piemonte, confermando che in gigante la squadra italiana è davvero molto forte.
Marta Bassino
La ventitreenne piemontese ha fatto finalmente centro! Del suo talento tutto si sapeva, ma le mancava il benedetto acuto. E’ arrivato sulle nevi del Vermont, grazie a una prima manche in cui ha spinto a tutta senza remore, e una seconda in controllo priva di sbavature. Sciar bene non basta, se non ci metti la testa. Dal punto di vista psicologico Bassino ha mostrato quella solidità, che da tempo le si chiedeva; non si è fatta inghiottire dalla pressione, e non ha sbagliato nulla. Dietro di lei Federica Brignone, dopo una prima manche al di sotto delle sue possibilità, ha sfoderato una seconda prova da urlo che l’ha vista risalire dal settimo al secondo posto. Una tigre!
Sofia Goggia
Da non prendere alla leggera l’undicesimo posto di Sofia Goggia che, dopo quasi due anni, entra nel top 15 in gigante. L’olimpionica bergamasca in cuor suo, in tempi nemmeno troppo lontani, sogna di essere la prima sciatrice italiana ad alzare la sfera di cristallo. Sa bene che per riuscirci, oltre che nelle discipline veloci, i punti li deve iniziare a fare anche in quelle tecniche. Tosta com’è, non impiegherà molto a mettersi sulle code delle sue compagne di squadra in gigante.
Mikaela Shiffrin
Battuta dall’astro Alice Robinson a Sölden e dalle nostre a Killington, Mikaela Shiffrin si consola in slalom, e dopo il primo centro a Levi, ne ha infilato un altro in Vermont. Con il 62° successo in carriera raggiunge un monumento dello sci come Anne Marie-Moser-Pröll, e mette ora Lindsey Vonn e Ingemar Stenmark nel mirino, rispettivamente a quota 82 e 86. Considerando che ha appena 24 anni, il record di vittorie in coppa è tutto tranne che una chimera. Intanto siamo solo ai primi di dicembre, e il fenomeno di Vail, prende già il largo per mettere le mani sulla quarta coppa del mondo di fila.
Dominik Paris
Il fine settimana nordamericano proponeva anche il debutto di Dominik Paris nella nuova stagione, una discesa e un superG a Lake Louise in Canada. Pista non difficilissima, ma veloce! Fondamentale indovinare le linee nel tratto centrale, per portare giù al traguardo quanti più cavalli possibile. Due secondi posti, in discesa alle spalle del tedesco Dressen e in supergigante dietro all’austriaco Matthias Mayer. Ha messo fine al dominio dei norvegesi, che sulla pista olimpica di Lake Louise durava da sette anni. Questi risultati sono la prova che il ragazzone della Val d’Ultimo ha già ingranato le marce giuste. Per conferme, attendiamo il prossimo weekend sulla terribile Birds of Prey di Vail, uno dei sacrari mondiali della velocità.
Mattia Casse
In attesa del rientro in Valgardena di Christof Innerhofer, godiamoci lo splendido quinto posto in superG di Mattia Casse, uno che in allenamento non è secondo a nessuno, ma sente un po’ troppo il peso delle gare. Speriamo si sia ora liberato di un peso e possa esprimere appieno il suo potenziale.
Tommaso Sala
Una lieta novella ce la offre Tommaso Sala, un grande talento dato per smarrito. Il 24nne brianzolo ha colto il primo successo in Coppa Europa, e punta ora a far bene anche in Coppa del Mondo. Se recuperiamo lui tra i paletti stretti, la meglio gioventù, che già dispone del ventenne gardenese Alex Vinatzer, allarga la compagnia. Ne abbiamo bisogno. Speriamo.
Dorothea Wierer vince nel biathlon
Concedeteci infine un’ultima considerazione: nel weekend bianco, il biathlon infila una perla nel collier. A Östersund in Svezia, dove lo scorso mese di marzo si laureò campionessa del mondo, Dorothea Wierer ha concesso il bis nello sprint. Aveva già contribuito alla vittoria della staffetta mista con Lisa Vittozzi, Lukas Hofer e Dominik Windisch. In piedi, prego: al cospetto di una regina, ci si alza.