MAMME E SPORT
di Alessandra Rutili
Mamme e sport è possibile?
Praticare sport è diventato, a qualsiasi età, ormai un imperativo categorico. I benefici dell’attività fisica sono citati in qualsiasi articolo, sia esso medico o di gossip. Avere un buon stile di vita è la conditio sine qua non, per vivere meglio e più a lungo. Pochi eccessi, una dieta variegata, meglio se mediterranea e attività motoria. Sulle regole da seguire siamo più o meno tutti d’accordo, sul metterle in pratica meno. Ma detto ciò, forse in pochi si sono posti un problema, che io da mamma ho dovuto affrontare. Per una donna con figli come si può conciliare la pratica sportiva, con il manage familiare??. Passati i primi mesi di sconvolgimento emotivo ed ormonale, il primo anno passato tra il cambio dei pannolini e lo svezzamento, tornare a pensare a se’ come persona inizia ad essere una priorità. Il fatto è che i condizionamenti sociali, che vedono nella figura femminile il perno della famiglia, incidono non poco sul passare dall’idea all’azione. Una “brava” mamma non lascia il figlio ad altri per andare in: pista, in piscina, palestra, quelle erano cose che si facevano prima, da ragazze.
Ammesso anche che esista un prima ed un dopo, dato per scontato che a nessuna donna interessi dell’opinione altrui, i paletti messi alle donne sono comunque molti.
Per le mamme lo sport è un lusso: nessun servizio di baby-sitting
Trovassimo anche chi ci tiene il bambino, avessimo voglia di fare ancora fatica dopo il lavoro e la gestione della casa quante sono le strutture che propongono corsi, allenamenti per mamme? Poche, sparute, nelle città metropolitane. E allora, da donna che crede nel ruolo dello sport come modello di educazione, integrazione ed emancipazione, mi chiedo: ma non sarebbe più facile allestire dei piccoli spazi con personale specializzato, che intrattengano i bambini? Andare in palestra, con i figli, diventerebbe rilassante e divertente per entrambi. La piscina con babysitter farebbe il pieno d’iscritte, perché i nostri figli sarebbero vicino a noi, mentre noi facciamo altro. Credo che l’esempio sia educativo. Chi cresce in un ambiente dinamico, vedendo chi li circonda curare il proprio corpo con lo sport, sarà più portato, per imitazione quantomeno, a fare altrettanto. Ed allora cosa aspettiamo ad aiutare tangibilmente le donne.? Sarà un’utopia, perché molte mamme, rinunciano a tutto per i figli, anche allo sport. Inconciliabile la carriera con la procreazione. In Italia, almeno. Però se si dovrà sempre scegliere tra il fare e il rinunciare, prima o poi si sceglierà di non fare figli.
Le sportive non si arrendono
Ed allora mi sono chiesta: è mai possibile che ci abbiano pensate le pizzerie ed i ristoranti, a creare spazi per i bambini, mentre i genitori mangiano e bevono con tutta calma? Indagini di mercato hanno dimostrato, che quanto più ci si ferma in un’attività ricettiva, tanto più si consuma. E nessuno studio ha dimostrato che una donna serena, felice e libera di praticare una passione, è più utile alla società? Non ci credo…
Noi donne sportive non ci arrendiamo e nonostante tutto perseveriamo, ma quante hanno la possibilità di concedersi questo lusso? Mi rivolgo a quanti hanno il potere di cambiare qualcosa. Quando prendete qualche decisione provate a pensare:
una mamma lo può fare? Grazie.