Creatore della celebre polo e tennista di grande valore
Saint Jean de Luz: un luogo tranquillo e famoso
Jean René Lacoste (Monsieur Crocodile) nasce nella Ville Lumière nel 1904 e, lascia questa terra nel 1996 a Saint Jean de Luz, piccolo centro di pescatori della Guascogna. Saint Jean de Luz è noto per essere stato nel passato un covo di pirati, pronti ad attaccare e depredare qualsiasi guscio spagnolo, incrociassero nei dintorni. Conosciuto anche perché Charles de Batz de Castelmore d’Artagnan, alias D’Artagnan uno dei moschettieri di Alexandre Dumas, nel 1660 accompagnò il re Luigi XIV, ad accogliere la principessa Maria Teresa di Spagna.
Dunque l’uomo che aveva dato vita a quel must, desiderio di persone di qualsiasi età e condizione socio-economica, aveva scelto la tranquillità di un paese affacciato sull’Atlantico. Tranquillità lontana dalla mondanità che lo aveva sempre accompagnato.
Gli esordi di Lacoste Monsieur Crocodile
Jean René Lacoste (Monsieur crocodile) nasce da in una famiglia agiata dell’alta borghesia parigina. Il giovane frequenta scuole esclusive e circoli altrettanto “in”, dunque il bel mondo è il suo habitat naturale.
In quei primi decenni del secolo scorso il tennis, sport molto chic e giocato solo da pochi, era anche praticato da Lacoste Junior. E’ risaputo che nei primi quindici anni della sua vita, la racchetta era un oggetto privo di qualsiasi interesse. Se non fosse stato per suo padre, appassionato di questo sport, probabilmente non avrebbe mai appreso a giocare.
L’occasione, o meglio il colpo di fulmine, avvenne durante un viaggio di padre e figlio in Inghilterra, allora patria del tennis. L’augusto genitore gli mise in mano la racchetta, invitando il giovane rampollo a tirare alcuni colpi. La perseveranza e la passione di monsieur Lacoste senior sortì finalmente l’effetto desiderato: Jean René si divertì e da quel giorno la racchetta divenne il suo violino. Fu affidato ad un maestro privato affinché gli insegnasse l’abc del gioco.
Nei ricordi che vengono tramandati delle prime armi non dette segno di essere un fenomeno. Era uno dei tanti rampolli della buona società che si divertiva. Ma Jean capisce che il divertimento non gli è sufficiente, così al gioco abbina la ginnastica e la corsa. Arriva addirittura ad inventare, durante un’assenza prolungata del proprio coach, una macchina sputa-palline, che gli permette di tenersi in forma.
Agonismo: Lacoste Monsieur Crocodile entra nella nazionale di tennis
Il salto dal divertimento all’attività agonistica è breve, così nel 1922 esordisce nella Coppa del mondo su terra rossa, e da subito si mette in mostra. Infatti nel ’23 è chiamato fare parte della squadra nazionale francese, per disputare l’Australian Open. Con lui ci sono: Jacques Brugnon, Jean Borotra ed Henri Cochet. L’Open è vinto e così ha inizio la storia del formidabile team francese dei “I quattro Moschettieri”.
Della sua forza atletica e dello spirito di osservazione nell’individuare le debolezze degli avversari, farà il proprio asso nella manica. Nel ’24 il ventenne Jean gioca prima la finale del campionato di Francia e, subito dopo quella prestigiosa di Wimbledon. Perde però entrambe le gare. Nello stesso anno esordisce in Coppa Davis nella terra dei canguri contro l’Australia, dove vincerà i suoi due singolari. I compagni di squadra non faranno altrettanto, così la Davis Cup resterà nel continente australe.
Un anno dopo vince a Parigi e fa suo Wimbledon. Batte in finale l’amico e compagno Jean Borotra, venendo riconosciuto come il miglior giocatore di Francia, dai fini palati d’Oltralpe. I “Quattro Moschettieri” entrano però nella leggenda nel 1927. Non solo vincono la Davis sconfiggendo gli Usa, ma addirittura la faranno loro per sei lunghi anni.
Nascita del marchio Lacoste
Sveliamo ora come è nato il famoso simbolo. Praticamente tutto scaturisce da una scommessa: c’era bisogno di una vittoria di singolare, per portare a casa la conquista di un ambito trofeo. Così il capitano dei “Quattro Moschettieri” si gioca una valigia in coccodrillo, se Lacoste avesse battuto l’avversario. Per Lacoste è un gioco da ragazzi e porta a casa la vittoria, anzi la porta in valigia di coccodrillo.
Così da quel giorno Jean Renè Lacoste diviene “Monsieur Crocodile”. Sarà l’amico Robert George a disegnare l’alligatore più famoso del mondo, tanto che Jean se lo fa ricamare sui suoi diversi blazer da tennis. Una volta appesa la racchetta al chiodo, Jean Renè Lacoste Monsieur Crocodile diviene stilista e, fonda quell’azienda che ancora ai nostri giorni è il simbolo del tennis, un must mai dimenticato. Un’ultima nota: Lacoste creerà anche la famosa racchetta in acciaio per Jimmy Connors, l’attrezzo destinato a sconvolgere il tennis moderno.
Massimo Rosa