Per Francesca Auxilia, ballerina non vedente, ballare è un sogno ad occhi aperti. E’ la sua vita. Il ballo, dopo la malattia, le ha ridato la felicità.
Di Francesca Auxilia
La mia storia
“Amo ballare, per me è un sogno ad occhi aperti e voglio viverlo a colori”. Solitamente, quando dobbiamo esprimere un desiderio, lo facciamo sempre ad occhi chiusi: ma perché? Fateci caso diciamo sempre:” Dai, chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio”. Questa frase è entrata a far parte dei nostri più comuni modi di dire, ma per me non è così e, lo scoprirete leggendo la mia storia.
Mi chiamo Francesca, ho 26 anni e, sono una ragazza non vedente. Il mio problema alla vista si è manifestato circa all’età di 12 anni. La mia malattia, ovvero retinite pigmentosa, con il passare degli anni è andata gradualmente peggiorando. Nonostante ciò sono sempre andata avanti a testa alta. Ho continuato i miei studi grazie alle nuove tecnologie, che mi hanno sempre dato un ottimo supporto. Ho finito il liceo classico, e mi sono laureata in scienze pedagogiche con il massimo dei voti. Ho avuto la conferma, che solo con tanto impegno si possono raggiungere grandi obiettivi. .
Lo sport ha da sempre fatto parte di me, in particolar modo la danza. Ho fatto sia danza classica che danza moderna, ma a causa dei problemi visivi mi sono dovuta fermare con enorme dispiacere. Ballare o praticare qualsiasi sport mi pareva impossibile.
Ballare: il mio sogno ad occhi aperti si realizza
Sono andata avanti con tenacia, buttandomi a pieno nello studio e cercando ogni giorno di conquistare la mia indipendenza. Ma la danza era dentro di me, mi mancava, dovevo fare assolutamente qualcosa.
Così ad inizio gennaio 2017 ho preso coraggio ed ho iniziato questa nuova avventura: la mia vita è cambiata drasticamente. Io sono cambiata, diventando una persona più consapevole e più felice. In un solo anno ho fatto tantissime esperienze, che mai avrei pensato di poter vivere. Ho conosciuto persone speciali, tra cui i miei maestri, che hanno da subito creduto in me e nelle mie potenzialità. Il mio è un sogno diventato realtà e che si rinnova ogni volta con emozioni nuove e forti.
La mia specialità sono le danze latino-americane ossia: samba, chachacha, rumba, paso doble e jive. Ho un ballerino giovanissimo di classe internazionale ed, insieme abbiamo partecipato a numerosissime esibizioni, tra cui le gare nella categoria dei paraolimpici. Le due gare più importanti sono state a Rimini (campionato italiano di danza sportiva) e a Bratislava (campionato del mondo). Rispettivamente abbiamo ottenuto un primo ed un quarto posto. Le soddisfazioni sono davvero tante e la gioia in me è incontenibile!
L’emozione della prima esibizione
Ricordo l’emozione che ho provato la prima volta, che sono entrata in pista insieme al mio ballerino. Avevo un vestito meraviglioso di un rosso intenso e pieno di brillantini, un trucco perfetto, un’acconciatura elegante. Avevo paura, tanta paura, ma la voglia di ballare era più forte della paura stessa. Ad esibizione finita gli applausi mi hanno quasi commossa e, subito mi sono resa conto, che l’agitazione, che fino a pochi istanti prima mi stava divorando, aveva lasciato il posto ad un grande senso di serenità. Dovevo ballare ancora, nessuno ora mi avrebbe mai più fermata.
Conclusione: lo sport è per tutti
Ora, in conclusione, vorrei lasciare a voi lettori un messaggio importante: lo sport è per tutti. Quando ci sono impegno e passione davvero, non esistono limiti. Io ballando ho conosciuto me stessa. Ho migliorato il mio fisico. Ho costruito nuove relazioni ed, ho vissuto esperienze fantastiche, ma soprattutto ho raggiunto la mia felicità.