
Redazione Nazionale Panathlon Lecce

– Come da consolidata tradizione il Panathlon Club Lecce ha conferito il PREMIO “DONNA E SPORT” a quattro veterane dello sport salentine che in gioventù si sono distinte nell’atletica leggera, nel calcio e nelle arti parziali. Lo speciale riconoscimento è stato assegnato a Enza MARAGLIULO, campionessa d’Italia 1972 ctg ‘Ragazze’ nel lancio del disco, alle calciatrici Lia RUCCO e Patrizia CORDELLA, vincitrici dello scudetto 1973 con l’Alaska Veglie, e a Simona ELIA, detentrice di 12 titoli italiani di Tae Kwon Do, tra le prime 5 migliori del mondo dal 1998 al 2001. Alla manifestazione, tenutasi nel salone delle feste dell’Hotel Delle Palme di Lecce, hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni locali e delle federazioni, il delegato provinciale del Coni Gigi RENIS, la Consigliera Nazionale di Parità Filomena Dantini, e chi scrive, in qualità di Governatore dell’Area 8 (Puglia, Basilicata e Calabria) del Distretto Italia del Panathlon International. Dopo l’intervento di saluto del Presidente del Club Franco Elia, che ha brevemente delineato la figura delle quattro sportive premiate, ha preso la parola Consigliera Dantini per sottolineare l’importanza dello sport per il miglioramento della condizione femminile nella società. <<Lo sport rappresenta per le donne una grande opportunità per la crescita psicofisica e lavorativa – ha dichiarato – il benessere psico fisico e l’autonomia economica sono le principali armi contro la violenza sulle donne perché, oltre a determinare una condizione materiale oggettiva, che permette il proprio mantenimento, favoriscono l’autodeterminazione, fornendo ad esse maggiore consapevolezza e fiducia in se stesse e, quindi, la possibilità di liberarsi da situazioni e legami insani e pericolosi>>. Sulla stessa lunghezza d’onda il mio intervento: <<Lo sport è uno straordinario strumento di crescita umana e può contribuire a creare una coscienza civile e sociale nei giovani che lo praticano ad ogni livello. Con la consapevolezza di poter incidere sulla formazione delle giovani generazioni, gli sportivi devono adoperarsi per il raggiungimento di una effettiva parità di genere, che permetta alle donne pieni diritti non solo nello sport, ma anche nel lavoro, nell’economia ed in tutti i settori della società civile. Il Panathlon con ammirevole dedizione si muove da tempo in questa direzione, nel rispetto del ruolo che si è dato per la difesa e l’affermazione dei valori dello sport, che rappresentano anche i sani ed indiscutibili principi alla base del vivere civile >>.