

di Tonino Raffa – Redazione Panathlon Reggio Calabria
C’è voluta la dolorosa dipartita di una persona molto amata come Suor Paola per riportare alla luce un esempio di Tv intelligente che oggi, fatte le dovute eccezioni, non esiste più. Iniziata nel 1993 con la conduzione di Fabio Fazio e Marino Bartoletti (affiancati da Carlo Sassi), la trasmissione è stata per oltre 25 anni tra le più seguite, soprattutto da parte di quel pubblico che adora la satira, vive il calcio con ironia, detesta la volgarità, la violenza verbale e le degenerazioni del tifo.

Il programma, realizzato dagli studi Rai di Corso Sempione a Milano, andava in onda la domenica pomeriggio in coincomitanza con i turni del campionato di serie A e sfruttava la sinergia con “Tutto il calcio minuto per minuto”,la più popolare trasmissione radiofonica dell’azienda di Stato. La demenziale frantumazione del calendario (con anticipi, posticipi, recuperi e lo spacchettamento degli orari), ha indebolito progressivamente gli ascolti (lo share era arrivato al 43%) ed ha costretto la Rai, non più titolare dei diritti in chiaro, a cancellare la trasmissione nel 2021, dopo aver tentato la collocazione in giornate diverse dalla domenica e alcuni cambiamenti del format. Il calcio, sempre più indebitato, si è ormai consegnato mani e piedi alle piattaforme satellitari. E ha completato la sua rivoluzione copernicana cancellando un principio etico : quello della contestualità di svolgimento delle partite. Sarà pure un segno dei tempi, ma seguire sempre la logica dei soldi non è detto che sia un bene. E siamo qui a rimpiangere non solo la morte della schedina totocalcio (che rappresentò dal dopoguerra in poi il sogno di tante famiglie e un modello unico di autofinanziamento di tutto lo sport italiano) ma anche lo strangolamento di un programma piacevole, che, ideato da Fazio e Bartoletti, sfruttando la scia dell’appuntamento radiofonico con “Tutto il calcio minuto per minuto” (con le interruzioni per i gol che facevano salire l’adrenalina) permetteva di commentare in diretta il campionato di serie A regalando quel pizzico di leggerezza che piaceva molto al pubblico. La chiave originale del programma riportò alla ribalta non solo bravi conduttori (dopo Fazio e Bartoletti, arrivarono Simona Ventura, Nicola Savino e altri), ma anche comici di talento come Teo Teocoli, Anna Marchesini, Maurizio Crozza, Max Giusti, Tullio Solenghi, Gene Gnocchi, Ubaldo Pantani, Dario Vergassola, Maurizio Battista. In più i collegamenti dagli stadi e la giostra degli ospiti in studio regalarono i contributi dei più apprezzati giornalisti sportivi : da Nando Martellini a Bruno Pizzul, da Everardo Dalla Noce a Ivan Zazzaroni, da Matteo Marani a Massimo Caputi, da Bruno Gentili a Gian Piero Galeazzi e a Emanuele Dotto. Un capitolo azzeccato fu quello impostato sulla satira raffinata offerta da personaggi come l’astrologo olandese Peter Van Wood, Paolo Brosio, Virginia Raffaele, Onofrio Pirrotta, e sul tifo sano e genuino dello juventino Idris Jannet e di

suor Paola D’Auria. La religiosa, nata a Rocella Jonica (Reggio Calabria) e appartenente alla congregazione delle francescane di Cristo Re, non è stata solo una simpatizzante della Lazio (squadra che ha amato fin dall’epoca di Tommaso Maestrelli e di Giorgio Chinaglia), ma una donna a tutto tondo piena di umanità e impegnata in tante opere di solidarietà e di assistenza verso le ragazze madri e i bimbi bisognosi. Direi che ha testimoniato in vita l’amore di Dio coniugandolo perfettamente con i valori dello sport. Era un vulcano di idee. Organizzava tornei giovanili, cene di beneficenza, concorsi canori, gite di aggiornamento. Fu anche capace di far promettere a Delio Rossi un bagno in una nota fontana della capitale se avesse vinto un derby contro la Roma. Arrivò la vittoria e con essa il tuffo del tecnico nell’acqua gelata. Alla suora dallo sguardo buono e dal sorriso pacioso, è stato riservato l’onore della camera ardente in Campidoglio ed è stata intilolata la mensa del ministero degli Esteri alla Farnesina. “Quelli che il calcio” ha chiuso i battenti. Le trasmissioni geniali sono sempre di meno, forse perchè non ci sono più gli autori di una volta e non ci sono nemmeno tanti esempi di tifo sano come quelli offerti da Idris e dalla stessa Suor Paola. Diciamolo pure : abbiamo perso tutti.
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