di Claudio Beccalossi – Redazione Panathlon Verona 1954
Milbertshofen-Am Hart, Monaco di Baviera (Germania) – Nell’Olympiapark (Parco olimpico, Spiridion-Louis-Ring 21) dominato dall’Olympiaturm (Torre olimpica, dai 291 m d’altezza), si trova il Memoriale, inaugurato il 6 settembre 2017 (alla presenza del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e dell’omologo israeliano Reuven Rivlin), dedicato agli 11 atleti israeliani ed al poliziotto tedesco rimasti uccisi nel corso dell’attacco terroristico compiuto da un commando di otto elementi dell’organizzazione palestinese Settembre Nero che, all’alba del 5 settembre 1972, riuscì ad irrompere negli alloggi occupati dalla delegazione sportiva d’Israele, nell’Olympisches Dorf (Villaggio olimpico), durante lo svolgimento dei Giochi della XX Olimpiade (svoltisi dal 26 agosto all’11 settembre di quell’anno).
La tragica vicenda, ormai storia contemporanea, è risaputa. Tra subito e nel seguito (terminato attorno alle ore 1.30 del 6 settembre nell’aeroporto di Fürstenfeldbruck), anche per incapacità di reazione e di gestione dell’emergenza da parte tedesco-occidentale, vennero massacrati gli atleti David Berger, 28 anni, pesista; Ze’ev Friedman, 28, pesista; Yossef Gutfreund, 40, arbitro di lotta greco-romana; Eliezer Halfin, 24, lottatore; Yossef Romano, 31, pesista; Amitzur Shapira, 40, allenatore di atletica leggera; Kehat Shorr, 53, allenatore di tiro a segno; Mark Slavin, 18, lottatore; André Spitzer, 27, allenatore di scherma; Yakov Springer, 51, giudice di sollevamento pesi; Moshe Weinberg, 33, allenatore di lotta greco-romana; Anton Fliegerbauer, 32, ufficiale di polizia tedesco.
Vennero eliminati 5 terroristi palestinesi (Fedayyìn o Fidayyìn) mentre tre furono catturati.
Il Memoriale, dal tetto coperto d’erba, è dotato di installazioni multimediali con biografie degli atleti e del poliziotto assassinati. La realizzazione è costata 2,4 milioni di euro, con contributi dei governi tedesco e bavarese, del Comitato olimpico internazionale (Cio, Comité international Olympique) e della Foundation for global sports development (organizzazione di promozione sportiva di Los Angeles, California, Usa).
L’Olympiastadion München (Stadio olimpico di Monaco di Baviera) è ancora oggi il fiore all’occhiello della vasta area sportiva che ospitò i Giochi della XX Olimpiade. Costruito tra il 1968 ed il 1971 su progetto dell’architetto Günter Behnisch (Studio d’architettura Behnisch and Partners), con la famosa copertura a tenda opera del collega Frei Otto. Venne inaugurato il 26 maggio 1972 con la disputa di un’amichevole tra Germania Ovest ed Unione Sovietica finita 4-1, con addirittura 4 goals segnati da Gerd Müller.
Voluto dapprima per 80mila spettatori circa, negli Anni Novanta del secolo scorso la capacità venne ridotta a 69.250 per motivi di sicurezza. Terminati i Giochi olimpici del 1972, lo stadio passò all’utilizzo prevalente per incontri di calcio delle due squadre cittadine (il Bayern München ed il TSV 1860 München), poi trasferitesi nel nuovo stadio Allianz-Arena, dopo la sua apertura nel 2005.
Dopo d’allora l’Olympiastadion è stato ristrutturato inserendovi una pista d’atletica in conglomerato bituminoso ed un fondo di gioco in erba sintetica. A parte il suo utilizzo saltuario nella stagione 2020-2021 dalla squadra di calcio Türkgücü München, oggi ospita solo manifestazioni musicali e socio-culturali, oltre ad essere visitato da immancabili nostalgici della sua epopea olimpionica. Compreso il ruolo quale stadio-primattore nel Campionato mondiale di calcio 1974 (o 10^ Coppa del Mondo FIFA 1974), tenutosi nell’allora Germania Ovest dal 13 giugno al 7 luglio 1974.
Il 6 luglio nello stadio si tenne la partita per il terzo ed il quarto posto (tra il Brasile e la Polonia, finita 0-1) mentre, il giorno dopo, venne disputata la finale tra i Paesi Bassi e la stessa Germania Ovest, vinta da quest’ultima (1-2).
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Foto Beccalossi