C’è posta per me
La Presidente del Panathlon Verona 1954, Carmela Guidi, mi ha inviato il seguente messaggio riguardante una pubblica sottoscrizione, il cui tema riguarda lo sport transgender.
Il Comitato Olimpico Internazionale ignora l’invasione dello sport femminile da parte di atleti “transgender”.
Abbiamo pochi giorni per agire. Forse solo delle ore. Chiedi al CIO di proteggere gli sport femminili dalla concorrenza sleale alle Olimpiadi di Parigi.
Se restiamo in silenzio, lo sport femminile scomparirà. La smania transgender sta distruggendo i sogni delle giovani atlete.“
Cara Presidente,
Dio creò l’uomo, e da una sua costola la donna. La coppia per milioni di anni si riprodusse senza alcun problema: lui era l’uomo, lei era la donna. Passò qualche milionata di anni e si arrivò così ai nostri confusi giorni. Quella coppia oggi non è più sola poiché, col passare del tempo, avvennero delle trasformazioni in natura e tra gli esseri umani, che è divenuta normale quotidianità, senza alcun fastidioso “pissipissi baobao” di alcuni decenni orsono.
Oggi, come giusto sia, ognuno rivendica un posto al sole.
E’ il caso dei transgender che giustamente vogliono confrontarsi nello sport, così il CIO ha spalancato loro le porte delle Olimpiadi. Non poteva che essere Parigi, la Ville du Péché ** per antonomasia, a dare il via a questa nuova era di confronti tra esseri così diversi. Quelli che sono stati uomini sono divenuti donne e viceversa[M1] . La questione che pongo: è mai possibile che un ex uomo competa con le donne? Secondo me no, perché secondo il mio poco augusto parere l’ex ha una struttura scheletrica più importante, per non parlare di quella muscolare.
Massimo Rosa/Direttore Panathlon Planet
*La città del peccato.