di Mirko Rimessi – Redazione Panathlon Ferrara
Venerdì 17 maggio, con la 13^ tappa Riccione-Cento, il Giro d’Italia arriva nella Città del Guercino dopo aver percorso 179km attraversando le provincie della Romagna, Bologna e concludendo, negli ultimi 3000m nel ferrarese.
Cento è città di grande tradizione ciclistica con il suo velodromo che, non a caso, porta il nome di quello che è stato il più illustre dei suoi concittadini diventato famoso sulle due ruote: Corrado Ardizzoni (Renazzo 23/02/1916 – Cento 14/03/1980), Olimpionico ferrarese a Berlino 1936. A vestire la Maglia Azzurra con lui nella prova su strada, svoltasi il 10 agosto nei dintorni della capitale del Terzo Reich furono Elio Bavutti, Pierino Favalli, Glauco Servadei. La gara fu corsa per lo sprinter Favalli, ma il piazzamento di Ardizzoni fu fondamentale per la prova a squadre (determinata sommando i tempi dei migliori tre corridori di ogni nazione), che vide l’Italia aggiudicarsi un amaro 4° posto, con Francia, Svizzera e Belgio distanti solo 6, 2 e 1 secondo.
Oltre ai Giochi, quella di Ardizzoni è stata una carriera brillante con la vittoria di oltre cinquantina corse tra strada e pista, tre le quali il prestigioso Giro dell’Emilia, e un argento tricolore nel 1935. Nel 1939 la sua unica partecipazione al Giro d’Italia, prima della chiamata alle armi, che chiude la parte più rosea della parabola ciclistica di quello che era considerato uno dei più promettenti giovani della sua era. Risalirà comunque in sella tornato dal fronte, concludendo l’attività nel 1949. Varie le maglie vestite ma, sicuramente, il cuore è in quella di “casa” dell’Unione Ciclistica Centese, che l’ha fatto esordire, portato ad Olimpiadi e Mondiali e accolto negli ultimi anni.