Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Panathlon Verona G.Brera UniVr – Area1 Veneto Trentino/AA
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Sinner, che finora non ha perso neppure un set, oggi si è divertito a giocare alla guerra con Rublev, il picchiatore più instancabile del circuito. Anche a Jannik piace tirare forte e in profondità, ma un conto è continuare a prendere a schiaffi la palla come da sempre fa il russo e un altro è cercare di spingerla in modi diversi, riservandosi di tentare ogni tanto colpi smorzati oppure discese a rete se l’avversario non riesce a tenerla lunga. Sinner spinge molto la palla, ma quasi mai si piò immaginare che cosa farà subito dopo, mentre Rublev è prevedibile perché si può essere certi che continuerà a scagliare proiettili verso le righe perimetrali, senza pensare a possibili alternative, soprattutto perché le conosce poco in quanto raramente le sperimenta e con risultati deludenti. Ad esempio, quando è costretto ad andare a rete si trova quasi sempre la palla sui piedi.
In ogni caso non è per nulla facile giocare contro il russo (che – non dimentichiamolo – è il n. 5 del mondo) perché è come salire sul ring per un incontro di pugilato.
Sinner, dopo averlo battuto in tre set, nell’intervista di fine partita ha ammesso che avrebbe potuto andare sotto sia nel primo che nel secondo set. Invece nel primo si è accontentato dell’unico break che aveva ottenuto (nel quinto gioco), dopo di che il russo, entrato in crisi con se stesso, ha perso ben 9 punti in fila. Nel secondo set, che è stato deciso al tie-break, è invece successo che Rublev, dopo essersi portato in vantaggio per 5-1 (quindi a 2 punti dalla vittoria nel parziale), ha perso 6 punti consecutivi, ma senza regalarli, bensì per merito di Sinner, perfetto nell’autocontrollo e nella scelta delle azioni.
Possiamo anche aggiungere un’osservazione su Rublev: tutti, meno lui, si erano accorti che Sinner, dopo aver cercato di mettere la palla verso l’angolo più lontano costringendo l’avversario a recuperi piuttosto difficili, sistematicamente tirava poi la palla verso lo stesso angolo, perché il russo tornava sempre in centro di gran fretta per coprire lo spazio rimasto scoperto, ma esponendosi al rischio del contropiede: questa tattica, che ha fruttato a Sinner almeno 5 o 6 punti, è piuttosto significativa della differente tendenza dei due giocatori ad aggiornare la tattica di gioco in base a quanto stava succedendo in campo.
Nel terzo set Sinner ha rischiato di perdere il servizio nel terzo gioco, in cui ha dovuto annullare due palle-break, mentre Rublev non è riuscito ad evitarlo nel sesto gioco, per lui fatale.
Nell’altro quarto di finale Fritz le ha tentate tutte, ma invano, conquistando un solo set contro il n. 1 del mondo, ancora agile in difesa come un ragazzino e sempre pronto a cercare gli spazi lasciati aperti dall’altro. La rivincita in semifinale di Djokovic contro Sinner sarà estremamente interessante. L’italiano è affamato di slam, perché sarebbe per lui il primo, mentre Djokovic ha tutta l’intenzione di arricchire ancora il suo irraggiungibile record. Intanto vedremo chi accederà all’altra semifinale uscendo dai quarti tra Hurkacz- Medvedev e Alcaraz-Zverev. Difficile fare pronostici.
Nel femminile la semifinale tra Sabalenka e Gauff, che oggi hanno superato i quarti, avrà invece tutto il sapore della finale anticipata (salvo sorprese) perché nell’altra metà del tabellone nessuna delle prime 16 teste di serie è arrivata ai quarti.