Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera UniVr – Area1 Veneto Trentino/AA
Matteo Arnaldi, n. 44 della graduatoria ATP, nel confronto con l’Olanda nei quarti di finale ha gettato alle ortiche il suo singolare con Botic van de Zandschulp, n. 51, insistendo contro ogni logica su un colpo – la palla corta – che l‘avversario era sempre riuscito a raggiungere. In secondo luogo ha commesso vari errori madornali a rete con la volèe. Sul piano tecnico-tattico questi sono stati i due elementi negativi che Arnaldi ha messo in mostra. Per il resto si può dire che ha giocato bene. Si può persino ritenere che il nostro singolarista n. 2 avrebbe potuto portare a casa il suo punto, perché nell’incontro ha saputo reagire più volte, recuperando inaspettatamente quando ormai sembrava essere destinato alla sconfitta.
Nel primo set non si è registrato nemmeno un break point per i primi 9 giochi, mentre nel decimo game Arnaldi ha avuto due occasioni consecutive per vincere il parziale, senza tuttavia riuscirci, ma – bisogna riconoscerlo – per merito dell’olandese, grazie ad un ace e ad un servizio vincente. Il tie break conclusivo del primo set è stato caratterizzato da una sagra di errori da ambo le parti e da un totale di ben 7 mini-break. Alla fine l’ha poi spuntata Arnaldi.
IL secondo set è stato disastroso per l’italiano, che non ha evitato errori a ripetizione, insistendo con palle corte insensate e con volèe sparacchiate, mentre l’avversario ha continuato a sfornare servizi imprendibili : inevitabile, di conseguenza, il break subìto all’ottavo gioco e la conclusione del parziale nel game successivo.
Il terzo set è iniziato nello stesso modo. Però Matteo, dopo essere andato sotto per 3-1, si è improvvisamente ripreso quando sembrava che ormai l’incontro fosse perso, riuscendo invece ad arrivare al secondo tie-break.
Addirittura al decimo punto Arnaldi ha avuto ben due match point, che però non ha saputo trasformare. Particolarmente inspiegabile, purtroppo, la palla corta sciagurata che ha voluto tentare in occasione del secondo. Infine ha avuto persino un terzo match point, anche questo annullato dal tenacissimo olandese, che invece ha sfruttato la prima occasione che gli si è presentata al sedicesimo punto.
Con questa sconfitta Arnaldi ha fatto perdere non solo un punto alla squadra ma anche la fiducia che precedentemente si era conquistato da parte di Volandri.
Per fortuna, però, l’Italia aveva Sinner, n. 4 del mondo, che ha messo le cose a posto sia in singolo che in doppio.
Nel singolare l’olandese Tallon Griekspoor, n. 23 ATP, ha giocato alla pari con l’italiano nel primo set e all’inizio del tie-break, fino ai primi tre punti, in cui addirittura ha ottenuto un mini-break. Dopo di che è iniziato il suo crollo, cui non ha più saputo reagire perchè sostanzialmente non è stato capace di continuare a sostenere il ritmo infernale che Sinner gli ha imposto fin dall’inizio. Il cedimento si è materializzato con la sconfitta per 7-3 al tie-break e per 6-1 nel secondo set.
Il capitano Volandri ha poi deciso, per il doppio, di schierare con un certo azzardo due singolaristi, affiancando Sonego a Sinner e basandosi sulla vecchia tattica (sempre valida) di uno a fondo a bombardare e l’altro incollato a rete a concludere. Dall’altra parte c’era invece un vero doppista (Wesley Koolhof) e un singolarista (il n. 1 Griekspoor). La tattica ha funzionato perfettamente, come viene confermato anche dal punteggio: 6-3 e 6-4 per l’Italia.
Domani ci sarà la semifinale con la Serbia, che ha sconfitto (con Kekmanovic e Djokovic) la Gran Bretagna per 2-0, mentre oggi si disputerà la prima semifinale, in cui l’Australia (che si è imposta a fatica sulla Repubblica Ceca) sfiderà la sorprendente Finlandia (che ha eliminato il Canada, vincitore dell’edizione precedente, ma privo di Auger Aliassime e di Shapovalov).