di Liliana Chiaramello Ufficio Stampa Cusano Group
“Kieran Crowley è stato un CT che ci ha dato tanto, soprattutto la responsabilità individuale nel credere che quello che abbiamo creato può essere duraturo e che possa funzionare nel tempo”.
Così è intervenuto nel corso di un’intervista esclusiva su Radio Cusano Campus, il capitano della Nazionale Italiana di Rugby, Michele Lamaro. Durante il programma “Tuttosport”, condotto da Debora Carletti e Emanuele Landi, il capitano dell’Italiana Rugby ha condiviso alcune riflessioni sul percorso della squadra sotto la guida dell’ex Ct Kieran Crowley e l’esperienza nel recente Campionato del Mondo in Francia.
“Crowley ha fatto sì che ognuno sviluppasse la propria identità nel migliore dei modi”, ha proseguito Lamaro. “Dispiace a tutti che sia andato via ma ha fatto un gran lavoro che sono sicuro porteremo avanti anche col nuovo allenatore.”
L’Italia del Rugby ha chiuso il suo Mondiale, uscendo ai gironi, con un terzo posto che ha garantito la qualificazione ad Australia 2027. Nel corso dell’intervista, Lamaro ha analizzato il torneo e ha espresso il suo parere sui risultati ottenuti e sulle sfide affrontate dalla squadra azzurra.
“Negli ultimi due-tre mesi ci siamo guadagnati il rispetto di giocare certe sfide con squadre forti messe spalle al muro. La prestazione con la Francia è stata migliore rispetto alla precedente ma è stata una conseguenza di quella con la Nuova Zelanda. Quando vedi squadre del genere, di altissimo livello, costrette a dare tutto, in partite più complicate del normale, ci dà un’esperienza in più che ci fa anche crescere“, ha sottolineato il capitano.
Lamaro ha poi discusso del suo crescente bagaglio d’esperienza e del suo ruolo di capitano, sottolineando il suo impegno nel portare entusiasmo nel mondo del rugby: “Abbiamo cercato di riportare l’entusiasmo attraverso il movimento rugbistico. Il lavoro che vediamo al Sei Nazioni o in un Mondiale, quando si è in nazionale, è frutto di quello che si fa col club. Ci credo in questa stagione col club: se non ci credessi non praticherei questo sport”, ha concluso Michele Lamaro.