Il Calcio di Romano Mattè – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
L’epoca dei ruoli, delle posizioni, e delle funzioni fisse è finita. Si punta su giocatori di buona base tecnica di grande temperamento e dotati di “universalità”, nel senso che debbono possedere duttilità tattica e che sappiano muoversi efficacemente in ogni zona del campo. Già negli anni 90’ Guidolin aveva avuto la felice intuizione, che il gioco si poteva sviluppare tra le linee (nasceva così il suo “4-2-3+1” del Vicenza!). Con la riscoperta delle fasce laterali e quindi dello sfruttamento dell’intera ampiezza orizzontale di campo gli spazi al centro si sono dilatati, per cui si può sviluppare più gioco tra le linee ed essere più imprevedibili. Vedi ad esempio l’Inter di Inzaghi che a differenza di quella di Conte – verticalizzazione ed attacchi in fascia ! – passa di più dal centro ed è quindi più imprevedibile. E’ venuto meno il “mantra” difensivo per cui ci si doveva difendere sempre in superiorità numerica. Già nel calcio di un tempo ( nel secolo scorso!) che oggi passa per giurassico i grandi liberi – Baresi , Scirea , Carrera , Beckenbauer, lo stesso Tricella dell’Hellas ! – sul possesso-palla centrale si alzavano, quando vedevano e leggevano lo spazio davanti per farlo. Il pressing-alto ( sia fisico che tattico ) puntuale rigoroso ha consentito di difendersi “a sistema puro”: 2 difensori contro 2 attaccanti mentre il 3° difensore si aggiunge sul possesso-palla al centro campo, in fascia o all’attacco creando così superiorità numerica temporanea. Si è affermato il principio che anche chi difende ( scuola olandese di Crayf e Mitchell … ) deve partecipare alla costruzione del gioco. Si sono allora sostituiti i difensori dal piede ruvido abbassando dei centrocampisti di piede educato in grado anche di difendere così da fornire agli attaccanti palloni più puliti, più giocabili, più fruibili favorendo pertanto la fase di finalizzazione. E’ la lettura dello spazio il punto fondamentale: il giocatore deve individuarlo per capire dove andare a posizionarsi sul possesso. Con il prepotente quasi maniacale riaffermarsi del marcamento “uomo -contro uomo”, a “coppie fisse” a tuttocampo ( nella fase di non possesso ) la lettura non avviene solo e non più degli spazi tra le linee, ma degli spazi tra le coppie di giocatori. Venendo meno un calcio con ruoli e compiti fissi, ed affermandosi un calcio più “libero” dai vincoli del ruolo saltano le marcature e le scalate. Non è un caso che il centrale difensivo Quarta (Fiorentina) abbia segnato 2 reti contro le due squadre ( Udinese , Atalanta ), che applicano nel modo più sistematico più ossessivo “l’uomo contro uomo“ in fase di non possesso. Il difensore della Fiorentina sul possesso legge lo spazio tra le coppie, vi si avventa, si aggiunge al centro campo e punta anche l’area per finalizzare ( 2 reti !). Vari allenatori stanno lavorando su queste variabili tattiche per accrescere – questo è il fine !- l’imprevedibilità della fase offensiva ( Gasperini con Toloi e Scalvini, Inzaghi con Bastoni e Acerbi in fascia, Juric con Buongiorno!). Ma mentre tutte queste variazioni tattiche avvengono partendo da una linea difensiva “a3” ( +2), Italiano è il primo che le attua partendo da una linea “a4” e muovendo un centrale difensivo. Mentre Quarta sul possesso dopo rapida e attenta lettura degli spazi tra le “coppie” ( di giocatori) si alza e si proietta in avanti sino alle soglie dell’area ed oltre, si arretra un interno quasi in posizione di “play” mentre i 2 terzini si abbassano e si stringono (leggermente) affiancando l’altro centrale riformando così in quel preciso istante tattico una nuova linea “a4”! Questi movimenti tattici per linee interne ed esterne funzionano sempre meglio grazie al supporto di un pressing-alto ( fisico o tattico ) ed anche ad una rapida efficace “riaggressione”. Come si vede “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma !”. Pensate : queste riflessioni filosofiche, che sono utili per comprendere anche la continua evoluzione del calcio, sono datate a più 2 mila anni orsono.