Di Raimondo Meledina – Redazione Ozieri Area13 Sardegna
dopo un solo anno nel limbo della serie B ed alla fine di un entusiasmante percorso che lo ha visto aggiudicarsi la lotteria dei play-off, il Cagliari è tornato nella massima serie del calcio italiano. Il percorso è stato di quelli accidentati e, dopo la gestione LIverani, quando solo cinque mesi fa Sir Claudio Ranieri da Testaccio è stato chiamato al capezzale di un Cagliari che pativa non poco un’anonima e pericolosa posizione di classifica prossima ai playout, nulla, anche in negativo, poteva essere escluso ed era davvero improbabile pensare alla serie A.
Ma il quasi miracolo è avvenuto e Ranieri, già artefice di una doppia promozione del Cagliari dalla C alla A oltre trent’anni fa, e protagonista di tante altre vittorie un pò ovunque in Italia ed Europa, fra cui una Premier League col non certo quotatissimo Leicester, ha saputo governare da par suo la situazione, restituendo fiducia ai giocatori e mettendo la sua esperienza al servizio della squadra, che ha goduto non poco di alcune sue felici intuizioni, e si è compattata, giocando alla pari con le big del girone, festeggiando, alla fine, l’ennesimo miracolo calcistico in salsa sarda.
A Bari erano in molti (58.000!!! Numeri che nemmeno in serie A!) a tifare per i padroni di casa, a cui bastava pareggiare per fare il (secondo consecutivo) gran salto che la squadra dell’ottimo Mignani, avrebbe certamente meritato per quanto fatto nella stagione regolare ed anche nei play-off, se non fosse stato che Pavoletti, da un pò di tempo in grande credito con la fortuna, si è ricordato di essere è uno dei più velenosi attaccanti italiani e con una giocata da campione ha cambiato le sorti dell’incontro, che ha portato, appunto, il Cagliari nell’olimpo calcistico, facendo impazzire non solo una città e la sua tifoseria, ma un’intera Isola.
I meriti, oltre che al condottiero principe, alle sue capacità, ed alla sua travolgente ed ormai proverbiale compostezza, vanno attribuiti in maniera equa, alla Società del presidente Giulini, che ad un certo punto, e magari tardivamente, ha voluto la svolta, trovando il coraggio di sostituire il mister ed altre figure apicali dell’organico, allo staff tecnico e medico, e, ovviamente, ai giocatori che, opportunamente sollecitati, hanno ritrovato la consapevolezza nei propri mezzi e, grazie ad un granitico spirito di squadra e con due sole sconfitte in registro, hanno conquistato l’accesso alle finali che assegnavano l’ultimo posto sul treno della massima serie, imponendosi alla fine con merito, in un contesto impreziosito da un fair-play bilaterale finale, col tecnico barese Magnani che si avvicinava a complimentarsi con Ranieri scioltosi in un pianto liberatorio, e lo stesso Ranieri ad invitare i tifosi rossoblu a non tifare “contro” la squadra di casa al termine dell’incontro, riconoscendone così il valore.
Protagonisti del successo, non può che essere così, i calciatori, fra i quali va sottolineato l’apporto dei vari Radunovic, che specie nell’ultima parte del campionato ha giocato un ruolo molto importante se non determinante per il successo finale, di Dossena, sino all’arrivo di Ranieri relegato in panchina e poi vero baluardo della retroguardia, di un buon centrocampo che, pur orfano quasi sempre dello sfortunato Rog, si è giovato molto della presenza del motorino di gran classe Nandez, del roccioso ed essenziale Deiola, con l’altro sardo Mancosu sempre fra i migliori,e del vero padrone assoluto della zona Makoumbou, catalizzatore del gioco dei rossoblù e destinato a crescere ulteriormente , ed i vari Zappa, costante pungolo sulla fascia ed artefice della mostruosa giocata in occasione della rete valsa la serie A , Azzi, unico ed ottimo innesto del mercato invernale, i senatori Pavoletti e Goldaniga, i giovani Altare,Lella,Capradossi, Obert, Kurfalidis, Prelec e Di Pardo, ed i sempre utili, quando chiamati in causa Viola, Millico, Falco e Barreca, dell’artefice della doppietta che ha capovolto le sorti dell’incontro col Parma Luvumbo e, dulcis in fundo, il bomber dei bomber Lapadula, cannoniere principe del campionato e trascinatore della sua squadra.
Ora per il Cagliari è iniziato il futuro, che certamente vedrà ancora in panca il titolato mister Ranieri, e col quale, immaginiamo, la Società stia già parlando; le aspettative dei molti tifosi sparsi in tutta l’isola sono quelle di tranquilli campionati in serie A; Ranieri è una garanzia, il resto, ovvero programmi, conferme, cessioni, è tutto da scrivere o meglio da conoscere: la Sardegna, che, non va dimenticato, può fregiarsi di un titolo di Campione d’Italia e di tanto, tanto altro, aspetta buone novità e belle pagine di sport: ad maiora et meliora!!!