La squadra canadese si è imposta sull’Australia per 2-0 nella finalissima
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera Univr – Area1 Veneto Trentino/AA
Shapolapov, che aveva perso in singolare sia nei quarti (osco Struff), sia in semifinale (contro Sonego nello spareggio con l’Italia), si è finalmente riabilitato nel momento più importante, imponendosi in due set (per 6-2,6-4) su Kokkinakis nella finalissima, giocando come al solito, ma con la differenza che questa volta nei suoi attacchi istintivi è riuscito quasi sempre a mantenere la palla in campo.
Non è stato neppure necessario ricorrere al doppio per decidere a chi attribuire la prestigiosa Coppa, perché Auger-Aliassime ha tenuto a distanza De Minaur con quasi identico punteggio (6-3,6-4).
Viene spontaneo però chiedersi che cosa sarebbe successo se l’Australia avesse avuto a disposizione l’impresentabile Kyrgios, “genio e sregolatezza”.
La stessa domanda si pone l’Italia se avesse potuto contare, oltre che sull’affidabilissmo Sonego, anche su Sinner, Berrettini e Bolelli intatti.
Però anche la Spagna avrebbe forse potuto evitare la sconfitta contro la Croazia (eliminata successivamente dall’Australia in semifinale), se non avesse dovuto rinunciare all’infortunato Alcaraz, premiato a Torino come n. 1 del mondo 2022 in base alla classifica ATP.
Ma il bello dello sport è che le vittorie non si ottengono con i “se” e con i “ma”, ma soltanto con i risultati conseguiti sul campo.
Per quanto riguarda l’edizione 2023 della Coppa Davis, l’Italia ha ricevuto dall’ITF (Federazione Internazionale Tennis) una “wild card” (che consiste in uno speciale invito di partecipazione), che le consentirà di saltare il turno preliminare in febbraio, accedendo direttamente alla fase a gironi in settembre.