di Raimondo Meledina -Redazione Ozieri Area13 Sardegna
51 anni ben portati e da quasi 40 a correre su strade e sterrati di tutta la Sardegna e di molte regioni d’Italia, senza disdegnare qualche puntatina all’estero vestendo la casacca dell’Atletica Ozieri, della Monte Acuto Marathon ed ora quella dell’ASD Atletica Leggera Luras.
Questa è Patrizia Mureddu, da sempre in prima fila a gareggiare ed onorare al massimo l’impegno di turno, nel più rigoroso rispetto delle avversarie, e senza mai mollare un centimetro. Dopo uno stop per motivi di lavoro durato ben 11 anni, da tre ha ripreso a correre, e lo ha fatto nel migliore dei modi, se è vero che lo scorso 13 novembre, a Ravenna, ha raccolto i frutti del suo costante impegno, facendo registrare col tempo di 3″19″12, il record personale nella maratona, che la ha collocata al quarto posto nella categoria SF50 e al 280° nella classifica assoluta, su ben 2000 partecipanti. Numeri che la dicono lunga sulla forza dell’atleta ozierese, che nella sua carriera ha collezionato ottimi piazzamenti in ben 16 maratone nelle diverse parti del globo, oltre ad una miriade di piazzamenti e successi in campo regionale, ultimo in ordine di tempo il titolo di campionessa sarda di corsa campestre cat. SF50 conquistato ad Alà, tempio del cross sardo, lo scorso febbraio.
Da noi sollecitata a riguardo, Patrizia svela i segreti della sua longevità agonistica, basata -dice la forte runner logudorese- su una vita sana e regolare, una buona alimentazione, dieta mediterranea,e tanto esercizio fisico, oltre, naturalmente, ad una buona dose di passione e dedizione. Non ci sono particolari segreti, oltre alla corsa eseguo esercizi di potenziamento muscolare nella mia mini palestra, ed abbino due sedute di yoga alla settimana che mi garantiscono un discreto benessere psicofisico.
-domanda: perché dalle nostre parti si pratica solo ed esclusivamente fondo e mezzofondo?
L’atletica ad Ozieri ed in molti altri centri della Sardegna soffre della mancanza di strutture adeguate che permettano di allenarsi in sicurezza, che è poi la problematica che coinvolge gran parte dei paesi medio piccoli della nostra isola, che di per sé esprimerebbe molti più talenti di quelli che attualmente esprime in vari discipline.Le Olimpiadi di Tokyo lo hanno confermato in pieno, se è vero che i sardi presenti erano ben undici ed in diverse specialità, a cominciare dalla pallavolo, passando per il canottaggio, nuoto sincronizzato, marcia, 200 mt, femminile, 4X100 maschile, basket e sollevamento pesi, per finire col basket.Insomma il DNA è quello giusto, ma la maggior parte degli atleti si dedica quasi forzatamente al fondo per mancanza di strutture nelle quali potersi allenare, ed eccellere, eventualmente, ancor più in specialità come la velocità, il salto ed i lanci, che necessitano di strutture attrezzate come la pista, che purtroppo mancano quasi del tutto. Personalmente preferisco fare il fondo, perché mi fa sentire bene fisicamente e psicologicamente: la corsa è per me uno stile di vita e rappresenta una sfida con me stessa, finalizzata a superare i miei limiti, dato che per me, l’età è solo un numero. Spesso mi alleno la mattina presto prima di recarmi a lavorare, e lo faccio in qualsiasi condizione climatica. La corsa mi fa sentire giovane e forte e mi permette di visitare tanti luoghi in Sardegna, Italia e in giro per il mondo. E allora, viva la corsa!!!
-quali i tuoi prossimi impegni?
I miei prossimi impegni saranno le corse campestri, in particolare il campionato regionale di cross. Lavorerò anche per centrare il personal best sulla mezza maratona e per il 2024 è in programma la partecipazione alla Maratona di Tokyo.
Tutte cose per le quali, dopo un breve e meritato periodo di riposo, la nostra campionessa lavorerà nell’immediato futuro con l’obiettivo di andare ben oltre le 50 mezze maratone già disputate e tanto, tanto altro, e, non c’è dubbio alcuno, la nostra campionessa ci saprà ancora stupire. Suerte Patrizia!!