di Massimo Rosa/Direttore Panathlon Planet
Scomodando Alexandre Dumas si può titolare “Vent’anni dopo” la ricorrenza della nascita del Circolo della Scherma Marcello Lodetti. Tanto tempo è infatti trascorso da quel primo giorno di gloriosa attività.
CHI ERA MARCELLO LODETTI
Il Maestro Marcello Lodetti si avvicinò alla scherma all’età di sette anni, correva l’anno 1938, iscrivendosi alla Sala Mangiarotti di Milano. Il giovane Marcello era evidentemente dotato tanto da divenire allievo del Maestro Giuseppe Mangiarotti. Quest’ultimo gli insegnò l’arte della scherma, ch’egli fece sua negli anni attraverso la conquista dei tanti trofei e delle tante pubblicazioni prodotte, nonché dei molti riconoscimenti ricevuti, in parole povere dedicando la propria vita a questo nobile sport.
Non sorprende che molte delle lame azzurre siano state plasmate dalla sua maestria, dove, nel corso degli anni, seppero conquistare innumerevoli e prestigiose vittorie.
Nel 1959, osservando gli allenamenti di preparazione ai Mondiali stilò una serie di appunti, che più tardi nel 1970 divennero il testo ufficiale della Scuola dello Sport-Fis per l’insegnamento della spada.
Lui stesso fu oro come Maestro della Nazionale del fioretto femminile, in cui Antonella Ragno salì sul podio di Zeus alle Olimpiadi del 1972 di Monaco di Baviera.
Molte furono anche le attività promozionali per la diffusione dello sport amato, organizzando, tra l’altro incontri internazionali per lo scambio d’informazioni tecniche. E proprio in uno di questi fu introdotto allo studio della sciabola, che lo formarono all’arma bitagliente.
Oggi un modello di spada porta il suo nome.
Egli è talmente conosciuto ed apprezzato, che ricorre costantemente nelle tante pubblicazioni di scherma, a significare quanto profonda fosse e sia la sua maestria nel parlar dello sport della lama.
Queste poche righe, riassumenti il personaggio del Maestro Marcello Lodetti, danno, seppur in sintesi stringata, l’idea della sua grandezza, da meritare, se esistesse (?), la Hall of Fames della scherma italiana. Da aggiungere che si contraddistinse anche per essere stato l’unico, tra i pochi, a rivestire il ruolo di Maestro Nazionale delle tre armi durante Giochi Olimpici, Mondiali ed Universiadi , da uomo tosto qual era.
La sua Scuola, ereditata dal figlio Giovanni, noto personaggio a sua volta di quel mondo (non poteva ch’essere così) e valente psicologo clinico dell’ambito sportivo, ha da poco, cioè dal 2 ottobre appena trascorso, ricevuto il prestigioso “Scudo d’Onore di bronzo” dalle mani della Federazione Italiana Scherma, ultima onorificenza in ordine di tempo, coincidente con la celebrazione dei vent’anni di attività.
E non sarà l’ultima.
Massimo Rosa
Direttore Panathlon Planet
www.panathlondistrettoitalia.it
P.S. La Redazione di Panathlon Planet si complimenta per il prestigioso riconoscimento ricevuto, augurando a Giovanni, panathleta di Milano e nostro redattore, mille altri successi professionali e sportivi, portando sempre alto il nome del Papà, indimenticato personaggio della scherma italiana.
Ad Maiora Giovanni.