Roger Federer ”THE KING”, 41 anni, dopo 20 titoli Slam conquistati e 1251 vittorie in carriera, lascia il tennis. Lo abbandonerà definitivamente dopo che avrà partecipato alla Laver Cup.
Con lui va in pensione o in soffitta il tennis raffinato e piacevole, ormai preda solo di forza e non di colpi di fioretto.
Roger Federer campione non solo di racchetta ma anche di Fair Play.
Grazie Roger per quanto ci hai regalato.
IL MESSAGGIO DI FEDERER
“Alla mia famiglia del tennis e oltre,
tra i tanti regali che il tennis mi ha fatto, il più grande senza dubbio, è avermi permesso di conoscere tante persone lungo la via. I miei amici, i miei avversari e ancor più importante, i miei tifosi che danno vita allo sport. Oggi voglio condividere delle news con voi.
Come sapete, gli ultimi tre anni mi hanno presentato delle sfide sotto forma di Infortuni e operazioni. Ho lavorato tanto per ritornare a una forma completamente competitiva. Ma conosco anche limite le capacità del mio corpo e il suo messaggio è chiaro. Ho 41 anni. Ho giocato più di 1500 partite in 24 anni. Il tennis mi ha trattato più generosamente di quanto io potessi immaginare, ma ora è arrivato il momento di capire di dire basta e terminare al mia carriera da professionista.
La Laver Cup settimana prossima a Londra sarà l’ultimo evento ATP a cui parteciperò. Giocherò ancora in futuro, ma non a uno Slam e non in un torneo del circuito.
E’ stata una decisione agrodolce, perché mi mancherà tutto quello che il circuito mi ha dato in questi anni. Ma allo stesso tempo, c’è anche così tanto da festeggiare. Mi considero una delle persone più fortunate al mondo. Mi è stato dato un talento speciale per giocare a tennis, e sono riuscito a farlo a un livello che mai avrei immaginato, per molto tempo, molto più di quello che pensavo.
Vorrei ringraziare in maniera speciale mia moglie Mirka, che mi è sempre stata vicina. Mi ha incitato fino alla fine, guardato innumerevole volte anche quando era incinta di 8 mesi, e ha sopporato i miei comportamenti a volte anche stupidi in tutti questi 20 anni. Voglio anche ringraziare i miei quattro meravigliosi figli per avermi supportato, sempre desiderosi di esplorare nuovi posti, abbiamo creato dei ricordi bellissimi per la nostra famiglia in questo lungo percorso. Vedere la mia famiglia che fa il tifo per me dagli spalti è una sensazione che conserverò per sempre.
Vorrei anche ringraziare i miei affettuosi genitori e la mia cara sorella, senza i quali nulla sarebbe stato possibile. Un grazie di cuore a tutti i miei ex allenatori che mi hanno sempre guidato nella giusta direzione… Siete stati meravigliosi! E alla Federazione Svizzera, che ha creduto in me da giovane e mi ha fatto cominciare nel modo migliore. Voglio davvero ringraziare e ringraziare il mio fantastico team, Ivan, Dani, Roland e in particolare Seve e Pierre, che mi hanno dato i migliori consigli e sono sempre stati lì per me. Anche Tony, che ha gestito in maniera creativa i miei affari per oltre 17 anni. Siete tutti incredibili e ho amato ogni minuto speso con voi.
Voglio ringraziare i miei fedeli sponsor, che sono davvero come dei partner per me; e le laboriose squadre di persone nei tornei dell’ATP Tour, che ci hanno accolto costantemente con gentilezza e ospitalità. Vorrei anche ringraziare i miei avversari in campo. Ho avuto la fortuna di giocare così tante partite epiche che non dimenticherò mai. Abbiamo lottato lealmente, con passione e intensità, e ho sempre fatto del mio meglio per rispettare la storia di questo sport. Mi sento estremamente grato. Ci siamo stimolati a vicenda, e insieme abbiamo spinto il tennis verso nuovi livelli.
Poi, devo rivolgere un ringraziamento speciale soprattutto ai tutti i miei tifosi. Non capirete mai quanta forza e determinazione mi avete dato. Quello che provavo quando entravo in stadi così grossi e pieni, è una sensazione più grandi della mia vita. Senza di voi, tutti quei successi sarebbero stati soli, e invece si sono rivelati pieni di gioia ed energia. Gli ultimi 24 anni in tour sono stati un’avventura incredibile. Anche se a volte sembra che siano passate solamente 24 ore, poi dall’altra parte è stato anche così intenso e magico che mi sembra di aver vissuto una vita intera.
Ho avuto l’immensa fortuna di giocare davanti a voi in oltre 40 paesi diversi. Ho riso e pianto, ho provato gioia e dolore, ma soprattutto mi sono sentito incredibilmente vivo. Durante i miei viaggi, ho incontrato molte persone meravigliose che rimarranno amiche per la vita, che hanno costantemente dedicato del tempo dai loro impegni per venire a vedermi giocare, e fare il tifo per me in tutto il mondo. Grazie.
Quando ho cominciato ad amare il tennis ero un raccattapalle della mia città nativa, Basilea. Osservavo i giocatori con un senso di meraviglia. Erano come dei giganti per me, e ho cominciato a sognare. I miei sogni mi hanno portato a lavorare di più e ho iniziato a credere di più anche in me stesso. Alcuni successi mi hanno aiutato ad avere sempre più fiducia in me stesso, e sapevo di essere sulla buona strada per un viaggio incredibile che poi alla fine mi ha portato anche a questo giorno.
Quindi, voglio ringraziare tutti voi dal profondo del mio cuore, a tutte le persone al mondo che hanno aiutato quel piccolo raccattapalle svizzero a realizzare il proprio sogno. Infine, mio caro Tennis: ti amo e non ti lascerò mai”.